Di Tiziana Galli
Emozioni in musica
È stato in occasione del Concerto Solenne per Roma capitale che ho potuto ascoltare e conoscere personalmente il maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli.
Ambiente suggestivo e atmosfera carica per festeggiare, nella splendida chiesa barocca di S. Ignazio a Roma, il genetliaco di sua Santità Benedetto XVI, ricordando con solidarietà il terzo anniversario del terremoto dell’Aquila e l’iniziativa Primavera abruzzese – 99 volte in rosa, per la cura e la prevenzione del tumore al seno.
L’atmosfera grandiosa dell’evento accompagnava l’Orchestra Marco dall’Aquila nell’esecuzione di un’interpretazione rossiniana delle più emozionanti. Madrina d’eccezione la Principessa Maria Pia Ruspoli.
Petite Messe Solennelle il titolo dell’Opera, composta nel 1863 da un Gioacchino Rossini maturo, capace di anticipare le strutture musicali dei tempi che ancora dovevano venire.
Solenne, intensa, emozionante: ascoltata nel contesto più idoneo, una musica capace di ipnotizzare gli astanti, con i suoi continui alti, bassi ed aperture improvvise.
È in occasione di composizioni così complesse che ci si accorge dell’importanza di una figura di estremo valore quale quella del Maestro dell’Orchestra.
Non avevo mai considerato quanto potesse essere impegnativo come ruolo fino a quando, finito il concerto non mi sono avvicinata al Maetro Jacopo Sipari di Pescasseroli per complimentarmi.
Il suo totale coinvolgimento nell’Opera eseguita era evidente: elegantissimo, nel suo frack, sembrava tornare da un altro mondo, un’altra dimensione, ancora carico di quell’adrenalina che lo aveva sostenuto.
Pian piano si riappropriava del contatto con la realtà terrena, tra complimenti e baciamano, riusciva ad avere uno sguardo e un’attenzione per tutti.
Jacopo Sipari di Pescasseroli, classe 1985, entrato in Conservatorio a nove anni e pluri-laureato in Giurisprudenza, è considerato uno dei più promettenti Direttori d’Orchestra italiani.
Fashion News Magazine non ha perso l’occasione per intervistarlo…
Maestro, quando ha cominciato a studiare musica?
“Non lo so, il pianoforte e la musica hanno sempre fatto parte di me”.
Quante ore di studio al giorno richiede il suo ruolo?
“Ogni Maestro d’Orchestra ha il proprio standard: dipende dal tipo di studio che si ha alle spalle e dal numero di strumenti di cui si ha esperienza. Non si può generalizzare.”
Qual è il ruolo del Maestro d’Orchestra?
“Il mio maestro lo paragonava a quelle figure semi-divine dell’antica mitologia che avevano il compito di portare energia agli uomini.
Il suo ruolo è quello di far emozionare, di tradurre il messaggio intrinseco della Musica a chi lo ascolta. Dirigendo l’orchestra deve saper toccare le corde dell’animo della sua platea.”
Quanto è importante il pubblico in un’esecuzione?
“E’ fondamentale.”
E’ possibile un’esecuzione realmente oggettiva?
Per quanto si tenda verso l’oggettività, la Musica è emozione e ogni esecuzione, porta in se’ qualcosa di diverso, qualcosa che dipende dal momento che stai vivendo.”
Cos’è per lei la musica?
“Un’espressione catartica dell’anima.”
A questo punto mi lascio andare ad una curiosità: nonostante la sua giovane età il Maestro Sipari di Pescasseroli ha già diverse lauree e specializzazioni, tra cui quella in Diritto Canonico all’Università Lateranense con tesi in lingua latina sui processi nobiliari del ‘500 dell’Ordine di Malta. Penso dentro di me che potrebbe benissimo essere il protagonista di uno dei prossimi romanzi di Dan Brown.
Perché una specializzazione di questo tipo?
“Il latino, come il pianoforte, ha sempre fatto parte di me, della mia vita.
Quando ero piccolo mio padre, invece di leggermi le favole, mi leggeva i testi latini e io e mio fratello, quando non volevamo farci capire da chi ci stava intorno, parlavamo in latino.
E’ come se fosse la mia lingua madre e mi è stato naturale seguirla. Questo genere di studi mi appassiona molto perché mi aiuta a capire chi siamo e da dove deriva la nostra società. Il modo, poi, non è cambiato così tanto.”
Ma questa è un’altra storia…
Foto Salvatore Paratore
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