Di Noemi Bruni
Il ritorno del “Principe”
Sul palco del Teatro Arcimboldi, Francesco De Gregori.
Armato della solita chitarra acustica, di un’armonica a bocca e di una affiatatissima band, lo scorso venerdi sale sul palco del teatro Arcimboldi di Milano Francesco De Gregori.
Sessantuno primavere alle spalle, barba bianca e il suo immancabile cappello, il tempo non sembra averlo preso di mira e si presenta in gran spolvero.
Cantastorie navigato, narratore di storie popolari, cantore dei sentimenti umani, il “Principe” si esibisce di fronte un pubblico di 2.500 persone e presenta live il suo nuovo lavoro, ‘ Sulla Strada’.
L’ispirazione è chiara: galeotto fu il libro “On the road”, manifesto della beat generation scritto da Jack Kerouac, che il Principe dichiara di aver letto solo di recente, contrariamente alla sua generazione.
Una narrazione folk rock, realistica e sognante, uno sguardo sentimentale ad un mondo antico.
Suona qualche brano del nuovo disco, poi apre la “goielleria” .
In scaletta, molti dei suoi più celebri successi: “Generale” , “La donna cannone”, “Rimmel” , “Titanic”.
E poi “Viva l’Italia” e “La Storia Siamo Noi”,
in questo momento politicamente e socialmente cosi delicato forse il maestro vuole risvegliare in noi qualcosa.
Senza dimenticare l’omaggio al compianto Lucio Dalla in “Santa Lucia”, acclamatissimo dal pubblico.
Un continuo alternare tra passato e presente, nel tentativo di ripercorrere 44 anni di grande musica.
E non è mai abbastanza, ognuno vorrebbe la sua canzone preferita, perché ognuno ha un pezzo di De Gregori nel cassetto dei giorni importanti.
Si mostra in una forma smagliante, addirittura fischietta e si lancia in sporadici swing coinvolgenti.
E la band intorno: perfetta, vivace, dai suoni nitidi, intonata in ogni dettaglio, in ogni assolo di tutti i suoi membri.
Sorprendenti il giovane pianista Alessandro Arianti ed Elena Cirillo, violinista dalla strabiliante voce.
Un concerto atipico, raccolto, niente cori o folle che si dimenano davanti al loro idolo.
Qui si ascolta, si ammira. Si pensa.
Si osserva e si sussurrano i testi, per non essere d’intralcio, per ascoltare totalmente l’artista senza contaminarlo.
Ciliegina sulla torta, “Buonanotte fiorellino”.
Si sciolgono le file, il pubblico si alza e si avvicina,si fa trasportare.
Emozione e pelle d’oca.
Sul finale, la grande sorpresa: sul palco riflessi di luce trasformano il teatro in una sala da ballo.
Il cantautore romano intona le note di “Can’t Help Falling In Love” di quel genio di Elvis Presley, lasciando tutto il pubblico a bocca aperta.
Abituati ormai ad essere bombardati da fugaci cantanti da hitparade estiva che finiranno presto nel dimenticatoio collettivo, fa piacere sentire ancora onesti ‘ARTIGIANI’ della musica di qualità.
In seguito il link all’omonimo singolo dell’ultimo album
‘Sulla Strada’
https://www.youtube.com/watch?v=fbBJUlJQNBI