Di Denise Ubbriaco
Pauline Rouillard.
Intervista a Pauline Rouillard, Vincitrice Concorso Lirico R. Leoncavallo.
La carriera del cantante di musica lirica e, più in generale, del musicista, è molto complessa. Occorrono: studio, spirito di sacrificio, costanza e perseveranza. Gli studi non bastano a forgiare un artista. L’esperienza va fatta sul campo.. in questo caso, sul palcoscenico. La famosa “gavetta” serve ad acquisire quell’importante bagaglio culturale necessario per diventare un professionista vero e proprio. Altro requisito fondamentale è la capacità di immedesimarsi nel brano ed essere in grado di trasmettere al pubblico EMOZIONI.
Abbiamo intervistato per voi, Pauline Rouillard (soprano), vincitrice del famoso “Concorso Lirico Internazionale R. Leoncavallo” nella città di Montalto Uffugo (CS).
Pauline, pensavi di essere la prima classificata del prestigioso Concorso Lirico R.Leoncavallo?
“Veramente no.. lo speravo come tutti gli altri cantanti, immagino, però è stata una bellissima sorpresa e un importante riconoscimento.”
Quali emozioni hai provato quando il presentatore, Dante Zardi, al momento della proclamazione del vincitore, ha pronunciato il tuo nome?
“Non ci credevo. Ho pensato subito alla mia insegnante e all’intenso lavoro fatto insieme. Ero felicissima!”
Quando è nata la tua passione per il canto lirico?
“Ho iniziato lo studio del canto con la musica leggera francese (Edith Piaf, Jacques Brel). Poi, ho registrato un CD con un compositore francese che mi ha presentato la mia prima insegnante lirica. In seguito, sono entrata al Conservatorio di Musica e piano piano ho abbandonato la musica leggera per dedicarmi completamente alla lirica, che è diventata una vera passione.”
Ad accompagnarti è stata la tua docente di canto. Dalla sua commozione, dopo la tua vittoria, erano tangibili l’’orgoglio e la stima nei tuoi riguardi. Hai iniziato con lei lo studio del canto?
“No, non ho iniziato lo studio del canto con lei. Studio con lei da 3 anni e mi trovo benissimo, sono molto soddisfatta della crescita fatta insieme. Avevo problemi di tecnica e questo mi procurava anche mancanza di fiducia in me stessa. Avevo bisogno di una persona che mi aiutasse sotto tutti i punti di vista: tecnico, umano e musicale. L’ho trovata e ne sono contentissima.”
Come hai capito che questa sarebbe stata la tua strada?
“Quando stai bene sul palco e vedi che riesci a trasmettere qualcosa al pubblico, che ami questo, che hai voglia di farlo per sempre, allora capisci che quella potrebbe essere la tua strada; spero di riuscire a proseguire.”
Quante ore di studio occorrono per la preparazione di un brano?
“Dipende. Per imparare una partitura ci possono volere da due giorni a una settimana, dipende dalla difficoltà. Però per capire in profondità un pezzo, l’interpretazione, per viverlo e farlo amare al pubblico occorre molto di più. Potrebbero essere necessari anche dei mesi.”
Qual è il brano che esegui con maggiore coinvolgimento emotivo?
“‘Caro nome’ dell’opera Rigoletto di Giuseppe Verdi, che ho cantato per la fase eliminatoria del concorso. E’ un’aria meravigliosa, la canto da anni e ogni volta è un’emozione sempre nuova.”
Qual è il brano che preferisci?
“Amo tutti i pezzi che canto, altrimenti non ce la farei a interpretarli in modo convincente, penso.”
Quando è stata la prima volta in cui hai messo piede in un teatro?
“Il mio primo ruolo è stato il Paggio della Duchessa in un allestimento del Rigoletto, nel 2007. Una esperienza stupenda! Roberta Mattelli (la mia insegnante) era la regista dello spettacolo ed è lì che ci siamo incontrate per la prima volta. Penso di aver capito che volevo veramente diventare cantante in quella occasione.”
Hai mai fatto qualche importante rinuncia per il canto?
“Per il momento no. Spero di non esserci mai costretta! Vedremo…”
Qual è il ricordo che custodisci più gelosamente nel tuo cuore riguardo la tua carriera da cantante?
“Proprio il Concorso Leoncavallo! Il mio primo concorso in Italia, la prima volta che vinco, un concorso organizzato in modo eccellente: la gente gentilissima, una buona armonia tra i canti (ho incontrato persone adorabili). Poi, cantare con l’orchestra, ai piedi del Duomo della Serra, davanti a più di mille persone, con due maxi schermi… non avevo mai vissuto qualcosa di così elettrizzante! Tra l’altro, due giorni prima avevo compiuto 25 anni.. è stato un compleanno davvero memorabile! Tra la paura e l’emozione, tutto è stato stupendo. Me ne ricorderò per sempre.”
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
“Vorrei cantare in teatro grandi ruoli. Per esempio Gilda, che amo tantissimo.”
Quali sono i tuoi progetti futuri?
“Quest’anno sono stata ammessa come solista al CNIPAL, un centro di alto perfezionamenti lirico a Marsiglia, vicino casa mia. Studierò tutti i giorni il repertorio con pianisti accompagnatori, farò master classes, audizioni, concerti… sono certa che sarà un anno bellissimo!”
Quali sono le tue aspettative nel mondo della lirica?
“Vorrei migliorare ancora e ancora, per arrivare a cantare nei teatri e dare piacere alla gente. Il mio obiettivo è fare del bene alla gente con il mio canto, dare i brividi, e quando questo accade sono felice perché significa che sono riuscita a condividere qualcosa con il pubblico. Sono francese, adoro l’Italia e vorrei cantare nel paese della lirica. Mi auguro di avere altre opportunità.”
Conclusa l’intervista, mi scrive: “Grazie mille Denise per il tuo interessamento e per la tua attenzione. Un cordiale saluto! Pauline Rouillard.”
In bocca a lupo alla giovane artista. Incrociamo le dita per lei.
15/09/2013