Di Dario Bentivegna
La sfilata di collezione eco-friendly e sostenibili apre la BFW 2014.
Partecipare alla Brighton Fashion Week, che vi abbaimo descritto la scorsa settimana, richiede una concentrazione superiore ai canonici 15-20 minuti a cui siamo abitutati nelle fashion week piu’ blasonate. Infatti gli stilisti che sfilano a Brighton sono raggruppati per tematiche – Sustain, Zeitgeist e Showreel – e ciascuna sfilata collettiva dura poco piu’ di un’ora. Detto questo passiamo a scoprire il meglio degli stilisti che hanno preso parte a ‘Sustain’, l’evento che promuove i brand che lavorano con materiali riciclati o vintage e che portano avanti la ‘battaglia’ per dimostrare che anche la moda etica e trendy ed indossabile.
A capofila di Sustain, secondo noi di FNM, c’e’ Hybrid Pop-Up Boutique, un concept store di Brighton, che prende il nome dalla mescolanaza dei prodotti che offre: vintage ed accessori in serie unica e fatti a mano, dai gioielli ai cappelli, senza tralasciare borse e scarpe. La proprietaria della boutique, Natalie Courtois e’ anche storica della moda, stylist e designer di una sua linea, Natalie Courtois Vintage, i cui abiti, creati con stoffe vintage, hanno sfilato con i gioielli Mojiana ed i cappelli Anna Chocola. La collezione spazia da abiti in stile ’50 a abiti swing, gonne a linea ad A e pencil skirts, il tutto accessoriato in maniera moderna grazie all’occhio da stylist di Natalie.
Oltre al vintage un brand e’ eco-friendly quando ricicla tessuti e materiali gia’ esistenti – tessuti scartati da altri brand e scampoli di fine serie -, come Brandy Nicole Easter e Catherine Hudson. La prima, con una master alla Central St Martin di Londra, ha mandato in passerella ‘The Cat Outs’, una collezione punteggiata da silouhette di gatti e gattini su ogni look, con un mood naifee giocoso; la seconda ha esibito una collezione menswear, ispirata allo Zoot suit degli anni ’40 e rivisitato in chiave contemporanea con stampe che ricordano le pennnelate d’artista, nei toni del nero, blu e rosso. In chiave moderna anche la seconda collezione menswear della serata, ‘Grease’ di Wang&Wong Fashion, che ha rielaborato in chiave minimalista e dalle linee decise i look dei t-birds dell’omonimo film. Completamente di segno opposto infine un’altra collezione menswear, quella di Jack Kindred-Boothby che mette in discussione il concetto di mascolinita’ e vulnerabilita’, usando tessuti reclamati da tendaggi di seta, per creare outfit dall’ispirazione biker, in rosa, con stampe floreali e gonne.
Chiudiamo la carrellata della sfilata ‘Sustain’ con il brand Knitty Gritty che ha fatto sfilare una collezione completamente lavorata a maglia con diverse tecniche – patchwork, crochet, quilting e knitting – caratterizzata da crop tops, cropped jackets, abiti bodycon e gonne sopra al ginocchio, dai colori caldi e saturi e Kumiko Tani ed i suoi abiti da sera creati con buste di plastica, sacchi di juta e materialo di scarto.
Foto Credits: cover image Sarah Olivier, Malcolm Tam, Gareth Gregg (Hybrid Boutique),Paul Kondritz (Wan and Wong & Victoria George)
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