Jimmy Page By Jimmy Page

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Di Elettra Nicotra

Jimmy Page By Jimmy Page

La sua nuova autobiografia fotografica.



Jimmy Page presenta la sua nuova autobiografia fotografica “Jimmy Page by Jimmy Page” durante una live interview per The Guardian Live a Cadogan Hall, Londra.
Page è stato intervistato da Michael Hann. Parole d’ordine: Musica&Magia.

A Life In Music

Viaggiare alla volta di Londra è sempre emozionante, soprattutto se mossi da un evento storico ed imperdibile come Jimmy Page che si racconta attraverso fotografie, ricordi, musica e magia.
Il nuovo volume “Jimmy Page by Jimmy Page” ci aspetta al bancone di ingresso, timbrato con data e simbolo esoterico “ZoSo”; un libro massiccio che pare narrare la storia di dieci o più vite, non una.
Sono pochi gli uomini che possono lasciare la terra con questo bagaglio sulle spalle; a loro dobbiamo molto, perché nel corso della storia con le loro percezioni e la loro creatività ci hanno nutriti ed hanno permesso la nostra evoluzione.
Lo spessore di una personalità come quella di Jimmy Page è palpabile: al suo arrivo la sala si irradia di una magico tepore. Questo carismatico uomo di settant’anni rappresenta tutta la magia che amiamo nei Led Zeppelin; lui ha captato l’idea originale, lui è l’archetipo dal quale è poi nata la “La più grande Rock Band di sempre” come suggerisce Rolling Stone Magazine.
E dietro il mito …c’è un giovanissimo gentleman, dai modi eleganti e sorridente. Una persona che può permettersi di definire la reunion dei Led Zeppelin al Live Aid “Assolutamente terrificante!” e riderci sopra con garbo; o ancora scherzare su una foto del 1971 nella quale indossava un cardigan fin troppo corto.

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Attraverso una selezione di fotografie tratte dal libro, Page racconta aneddoti e fa risaltare dettagli. L’infanzia ad assorbire rock’n’roll come una spugna, i giorni da session man e quelli con gli Yardbirds in compagnia di Jeff Beck; fino a ricoprire l’intera storia dei Led Zeppelin partendo da scatti risalenti al 1968 nei quali ancora la band si faceva chiamare The New Yardbirds; e poi l’ascesa, le folle oceaniche. Un’occhiata allo storico cottage di Bron-Yr-Aur del quale Page commenta una foto di se stesso che suona una chitarra acustica davanti al camino; in questa suggestiva location sono nati brani dal tono più acustico e folk come That’s The Way, Friends o Bron-Yr-Aur Stomp.

Ritorna Led Zeppelin IV

Ci si sofferma sul quarto disco dei Led Zeppelin, (la cui Deluxe Edition è prevista per il 28 Ottobre), sulla difficoltà del proporre all’industria discografica un album senza nome o titolo. Il manager Peter Grant lo spalleggia ed insieme concretizzano il concept originario: nessun nome, nessuna band, nessun titolo. Quello che doveva essere un suicidio commerciale è invece diventato uno degli album di culto fra i più amati e venduti di sempre. Un classico.
Come suggerisce l’interno di copertina, con un’immagine dell’Eremita dei tarocchi, i Led Zeppelin proseguivano soli nel loro sentiero, senza subire le influenze del music business.
Non è mai stato rivelato il motivo per il quale Page si impuntò così tanto riguardo il nome del loro quarto lavoro.
Dopo aver scrutato attentamente la copertina, ho sviluppato una personale teoria: sebbene sia noto che nell’album vi sia rappresentata una carta dei tarocchi, come già detto prima, è possibile che invece ve ne sia un’altra nascosta.
Gli Arcani Maggiori Marsigliesi,  i tarocchi di riferimento fra i più antichi ed enigmatici, hanno tutti un titolo come ad esempio “Il Giudizio” o “L’Eremita”. Tutti tranne uno, l’Arcano XIII. E’ senza titolo e viene comunemente ed erroneamente indicato come “La Morte”. L’immagine ricorda la postura dell’uomo anziano del dipinto con tutti i riferimenti simbolici corrispondenti come la vicinanza ad un prato, un’ascia/bastone che punta il terreno, le ossa (rappresentate dall’anziano/scheletro) ed altri ancora.
Il significato della carta, secondo Alejandro Jodorowsky è “Trasformazione profonda, rivoluzione. L’Arcano XIII rievoca un lungo lavoro di pulizia e di purificazione, come un’aratura o una mietitura che preparano il terreno a una nuova vita”.

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A conferma di quanto esposto, in una recente intervista per Classic Rock Magazine, Page parla della copertina dicendo “Rappresenta il vecchio che lascia spazio al nuovo”.
Abbiamo forse risolto un enigma?
Ma c’è ancora tanto da scoprire, perché questo grande Maestro non ama rivelare tutto. Alla domanda “Svelerai mai il significato del simbolo ‘ZoSo?’” lui risponde con un secco “No” suscitando un applauso caloroso. Del resto, l’essenza e la magia dei Led Zeppelin è proprio l’alone di mistero che li ha da sempre contraddistinti e resi leggende viventi. Il brivido della scoperta ed il fascino dell’ignoto.

Jimmy Page By Jimmy Page

Superata la lunga sezione di fotografie che narrano la storia dei Led Zeppelin, ci si concentra sulla carriera solista di Page dagli anni ottanta fino agli scatti più recenti. Momenti salienti come quello dell’ARMS Concert nel quale ha diviso il palco con altre due leggende della chitarra: Jeff Beck ed Eric Clapton. Ed ancora collaborazioni con Roy Harper, Paul Rodgers, David Coverdale fino al ritorno con il vecchio collega Robert Plant negli anni novanta per MTV.

Page commenta un bellissimo scatto nelle strade di Marrakech, nel quale lui e Plant suonano con dei musicisti locali. Le loro composizioni, ora unite alle sonorità degli strumenti marocchini, prendono così sfumature e colori ancora diversi, molto evocativi. Una musica che non si può datare, immortale.
Arriviamo agli anni 2000 con i Black Crowes che lo hanno supportato durante un lungo tour; ed ancora momenti magici come l’unica reunion dei Led Zeppelin nel 2007 alla 02 Arena di Londra, nella quale al posto di John Bonham si è seduto alla batteria il figlio, Jason Bonham.
In questa cernita di foto salienti prese dalle 650 presenti nel libro, non mancano riconoscimenti come quello conferito loro da Obama al Kennedy Center Honor nel 2012 o la Laurea Ad Honorem consegnata a Page dalla Berklee College Of Music lo scorso Maggio.
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Fashion Side

Jimmy Page è elegantemente vestito in total black, con una giacca di pelle e stivaletti firmati John Varvatos. Un sottile foulard sui toni del viola per spezzare il look, proprio come usava spesso fare negli anni sessanta. Jeans skinny e codino argenteo. A completare l’outfit è sicuramente tanto charme.
Lo abbiamo già visto nelle campagne di John Varvatos del 2013, ed era presente all’opening del secondo store della griffe nel centro di Londra vicino la storica Savile Row.
Il suo stretto legame con il mondo del fashion contemporaneo si consolida: lo abbiamo visto nelle scorse settimane a Tokyo con il designer Paul Smith che ha lanciato una capsule collection di foulard in edizione limitata su stampe ispirate agli album dei Led Zeppelin.
Si è da sempre contraddistinto per un gusto ricercato negli abiti da scena: i completi in stile Carnaby Street molto psichedelici durante gli anni con gli Yardbirds, l’uso del velluto nella prima fase dei Led Zeppelin; poi le dragon suite da lui stesso ideate o i look provocatori firmati Hugo Boss che rimandavano alle divise militari tedesche.

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Coda

Al termine di questo prezioso ed esclusivo evento, incontriamo Dave Lewis fondatore del magazine Tight But Loose (il cui prossimo numero è previsto per metò novembre) ed autore di tantissimi libri sui Led Zeppelin come “Led Zeppelin: A Celebration” (in Italia edito col titolo di “Anni Di Fuoco”), “Concert Files”, “In their own words”, “From A Whisper To A Scream” e moltissimi altri.
Lewis, disteso e disponibile, ci racconta di come Page sia seriamente intenzionato a ritornare presto in scena, con un attesissimo tour nel 2015. Ci rivela anche che durante una recente intervista, Page ha asserito che queste nuove pubblicazioni Deluxe degli album dei Led Zeppelin sono indirizzate alle persone che “Hanno ascoltato, non sentito” e fra le due cose corre una bella differenza.
Ritorniamo ad una vecchio e storico aforisma del chitarrista che dice “La tecnica non conta, io mi occupo di emozioni”. Ascoltare i Led Zeppelin è carpirne le sfumature, gli accenti, le emozioni vive. Ascoltare.
Soli di chitarra strutturati per raccontare un sentimento, struggenti ed appassionati; essere portati in terre mistiche e lontane o sentire pulsare dentro la pelle l’adrenalina del rock incendiario. Ascoltare.
Fare si che le note passino rapidamente dalle orecchie per fermarsi al cuore; aprirlo e lasciare che qualcosa entri. Ascoltare.
Nel momento in cui ci identifichiamo con tale bellezza, verita’ e purezza allora un pezzetto del nostro Maestro entrerà dentro di noi per sempre. Ascoltare e lasciar entrare.

Special Thanks a Dave Lewis TBL per le fotografie.

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