Di Ramona Mondì
Il latte in una carta!
Il Made in Italy si distingue e crea la prima carta al mondo fatta di…latte!
Nessuno fino a poco tempo fa si sarebbe sognato di gironzolare con una busta di latte portata a tracolla, ma oggi è il momento giusto per farlo. Perché? Perché lo dice Chanel che, dandosi al supermarket, ha creato la vendutissima borsa “Lait de Coco” . Sarà forse nata da qui l’ispirazione di Susanna Bonati per la realizzazione della Papermilk? Alias la prima carta al latte al mondo?!
Fuochino. L’idea nasce si dal mondo della moda, ma parte dai tessuti a base di latte che proprio nella moda si stanno ricavando uno spazio importante anche da un punto di vista ‘cosmetico’, considerato che gli abiti prodotti con tessuti a base di fibre di latte consentono un rilascio sulla pelle di sostanze lenitive ed ammorbidenti!
Ma come è fatta la Papermilk? E per cosa può essere usata? Ve lo sveliamo subito. Si tratta di una carta con cui i creativi di tutto il mondo potranno sbizzarrirsi a dare vita a prodotti per la comunicazione ad alto contenuto aggiunto. È prodotta con fibre di latte, linters di cotone e fibre di pura cellulosa vergine proveniente da fonti gestite in maniera responsabile. Insomma un’idea davvero green che va di pari passo con il tema di questo EXPO 2015 ormai alle porte: Nutrire il pianeta, energie per la vita.
“Personalmente non ho parole per esprimere la mia gioia nell’avere preso parte alla nascita di PAPERMILK dopo averla concepita nella mia testa”, dice Susanna Bonati. “ PAPERMILK nasce per diventare simbolo del ritorno al primario, all’essenziale, alla cura, alla protezione. Il latte è l’alimento primario che ci accomuna, è fondamentale, come insostituibile è la carta per la comunicazione. L’unione dei due elementi crea per la prima volta un supporto che si prende naturalmente cura di ciò che contiene e di chi lo sfiora”.
Ebbene, pare che da oggi nel mondo ci sarà una carta in più. Estremamente naturale, fatta di fibre di latte e completamente Made in Italy. Noi di Fashion News Magazine siamo curiosi di toccarla con mano. E voi?