Di Daniela Giannace
Cara Delevingne e il suo addio alla moda
La top model, tra le più richieste al mondo, abbandona la carriera sulle passerelle per dedicarsi al cinema.
La top model londinese Cara Delevingne decide di lasciare il mondo della moda e lo fa in un momento inaspettato e motivando la sua scelta con pesanti critiche verso quello stesso sistema che le ha permesso di lavorare dall’età di 15 anni, per innumerevoli stilisti e con cifre da capogiro. Diverse le accuse al fashion system, tra cui quella di averla portata a crescere in fretta, ad assumere pose sexy sin da ragazzina, ad odiare il proprio corpo. Un malessere interiore quello della famosa top model, accentuato da vari fattori: lo stress per i troppi impegni, il fatto di essere allontanata dagli addetti al settore che evitavano di toccarla per via della sua forma di psoriasi. Da femminista, Cara Delevingne non accetta l’eccessiva sensualità e il nudo che caratterizzano la vita delle modelle già dall’adolescenza.
Non ha intenzione di tacere niente su come vanno le cose in quel mondo da tanti sognato, sostenendo di non resistere alle ingiustizie. Proprio lei, una professionista tra le più richieste e pagate al mondo, con un guadagno di 10 mila euro al giorno e la capacità di riuscire a lavorare per una cinquantina di stilisti in una sola fashion week. A soli 23 anni, in un momento d’oro per la sua professione, si è resa conto che la moda non fa più per lei e ora punta sul cinema, dove ha già posto le basi per quella che si prospetta una carriera altrettanto intensa. Nei prossimi mesi, infatti, sono in uscita ben 5 film che vedono la sua partecipazione, ovvero “Città di Carta”, “Suicide Squad”, “Pan”, “Tulip Fever” e “London Fields”. La top model, discendente dei baroni Faudel-Phillips, è sempre stata diversa dalle altre colleghe: anticonformista, eccentrica, sopra le righe, e benvista dagli stilisti per la sua bellezza e la particolarità sia del carattere che dell’aspetto, con le sue sopracciglia folte, le smorfie, e la tendenza a non prendersi troppo sul serio.
Un abbandono che Cara vive come una sorta di liberazione, vedendone anche il lato positivo di averla resa forte: “Tutte quelle sfilate, la vita, il rifiuto mi hanno preparato ad affrontare questa nuova fase. Ora, posso dire di essere la persona più felice del mondo”.