FNM People – Intervista a Stefano Guerrini

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Fashion News Magazine- Stefano Guerrini

Di Denise Ubbriaco

FNM People- Intervista a Stefano Guerrini

Stefano Guerrini: fashion writer, fashion teacher, stylist freelance

Carissimi lettori, per scoprire tutte le curiosità che ruotano attorno al mondo della moda, ho intervistato per voi l’originale e carismatico Stefano Guerrini. Non voglio svelarvi oltre! Lo ringrazio in anticipo per essersi “sottoposto” alle mie numerose domande.Chi è Stefano Guerrini?

Scrivo di moda, sono uno stylist freelance ed un fashion teacher. Questi sono i tre mondi che mi appartengono, pur essendo partito da studi assolutamente lontani da quelli che sono gli studi di moda, visto che ho una laurea in un settore diverso.

Stuzzichi la mia curiosità. Posso sapere quale laurea hai conseguito?

Certo! Sono laureato in medicina e specializzato in psicoterapia.”

Come mai hai scelto di seguire una strada completamente diversa dai tuoi studi?

Quando hai una passione, la passione bussa sempre alla tua porta. Lo dico sempre anche ai miei studenti. Ad un certo punto, quello che era un diletto ha iniziato ad avere l’esigenza di svilupparsi tanto. Poi, ho abbandonato per vari motivi ed ho ripreso quando ho fatto il servizio civile, finita l’università, perché sono stato stimolato dall’incontro con alcune persone che mi hanno domandato perché non riprendevo in mano questo mio interesse. Sai, i casi della vita sono tanti. Magari la vita ti porta verso una strada e la passione salta fuori. Sempre!

Cosa ti affascina del mondo della moda?

La moda mi affascina perché è un grandissimo linguaggio. E’ un linguaggio che comunica con tanti altri linguaggi. La moda non è arte, ma può dialogare con l’arte. La moda non è cinema, ma possono arrivare tanti input dal cinema. La moda è un bellissimo modo di dialogare. Con gli abiti, diciamo tanto di noi stessi o fingiamo tanto. Con un abito si può raccontare chi siamo, chi vorremmo essere, chi saremo domani o chi non saremo mai. Vestendomi da pseudo teenager, voglio dire al mondo che per me l’età non è una convenzione. La moda può dire tanto, non solo di noi stessi, ma anche della società in cui viviamo. Dietro una collezione puoi riuscire a vedere un mondo creativo, uno storytelling. Mi affascina la creatività, perché io non so disegnare abiti, non sono uno stilista, non ho la capacità di trasformare la stoffa in abito. Per me è pazzesco! Lavorando sui set, sono affascinato da come la moda si trasforma. La moda è un bellissimo linguaggio perché può essere tradotto in tanti modi.”

A tuo parere, in Italia la moda è sottovalutata?

Molta gente pensa che la moda sia solo una cosa per donne che il sabato vanno a farsi i capelli dal parrucchiere. In realtà, nella moda lavora tantissima gente. C’è tantissima professionalità, tanto lavoro serio, tanti stilisti che traducono in cose bellissime gli input che hanno nella loro testa.”

Quando segui le sfilate, qual è la prima cosa che ti colpisce di una collezione?

Il primo impatto è l’atmosfera. Ad esempio, quando si entra da Prada, la gestione dello spazio dà un’idea di quello che la collezione ti dirà. L’atmosfera è importantissima, poi la musica, il modo in cui camminano le modelle, il modo in cui si muovono. Gli abiti fanno parte di un qualcosa che viene raccontato. I fashion designers raccontano un tipo di donna, un modo di vivere, un mondo, non il singolo abito. Mi piace tutto questo insieme che viene proposto. La cosa che mi affascina è il mondo che avvolge l’abito. Poi, noto i trend, le cose che stonano si più.”

Quali brand preferisci?

Ce ne sono tanti, ma cambiano di stagione in stagione. Adoravo Gianni Versace, Dolce&Gabbana agli inizi degli anni ’90. Ho amato Balenciaga, Alexander McQueen, John Galliano. Da tante stagioni, ho un’adorazione folle per la signora Miuccia. Poi, ci sono collezioni che mi piacciono di più ed altre di meno. Ci sono stagioni in cui un designer che non avevo mai considerato fa qualcosa che mi incuriosisce. Quelli che preferisco, per ora, sono Gucci e Prada. Si vedrà nella prossima stagione se resteranno loro.”

Ad oggi, per te, esiste un’icona di stile?

In generale, le dive della vecchia Hollywood. Ho amato alla follia Audrey Hepburn. Poi, i personaggi della musica degli anni ’80. Una su tutte Madonna. E’ camaleontica. Amo quei personaggi che si obiettano alle regole, non quelli eccessivi, ma quelli che giocano un po’. Degli ultimi anni, mi divertono Rihanna e Miley Cirus. I personaggi attuali faccio fatica a definirli icone. Da un lato, direi Audrey Hepburn e dall’altro Madonna.”

Parliamo del blog “Le pillole di Stefano”.

Nasce come una newsletter che mandavo agli amici. Nel 2006, incuriosito dai blog, ho deciso di aprirlo su blogspot. Questo è diventato uno dei blog in evidenza su ManStyle (per circa 5 anni). All’inizio del 2014, ho deciso di diventare indipendente ed ho aperto “Le pillole di stefano.it”, durato pochi mesi. Poi, avevo l’esigenza di chiamare qualcosa con il mio nome e, nell’ottobre 2014, è nato stefanoguerrini.vision, in cui inserisco la parte che curo direttamente io “Le pillole di Stefano” ed una parte più redazionale in cui ci sono collaboratori esterni.”

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Quali sono gli argomenti che catturano maggiormente la tua curiosità?

Sia in “Le pillole di Stefano” che in webeliveinstyle.maison, c’è una grande attenzione per quello che è nuovo, per i giovani che escono dalle scuole di moda e dai concorsi come “Who’s on next?”. Parliamo di stile a 360°.”

Quale consiglio dai ai giovani fashion designers per fare successo nel fashion system?

Avere tanta umiltà, lavorare tantissimo, impegnarsi, avere personalità, essere sicuri di se stessi e di quello che si fa. Ci sono tantissimi talenti. Occorre avere la capacità di farsi notare. Il problema è che oltre al talento,  serve qualcuno capace di aiutarli dal punto di vista economico. Dietro ai successi famosi, c’è sempre stato qualcuno che ha creduto in loro e li ha aiutati dal punto di vista del marketing. Purtroppo, molto spesso ho visto creatività molto belle che non sono riuscite ad andare avanti perché non c’era il supporto economico. Forse, l’obiettivo non è solo quello di aiutare i talenti a farsi vedere, ma è aiutare a rinnovare costantemente questa visibilità, supportarli non solo quando sono il nome del momento, ma supportarli nel tempo in modo che possano crearsi un loro business. Da un punto di vista di comunicazione, posso sostenere questi nuovi talenti grazie alla visibilità che posso offrire sui miei canali. Ci sono marchi che non cito una sola volta, perché ne ho già parlato, ma di stagione in stagione si rinnova con loro la possibilità di pubblicarli sul blog, su webelieveinstyle.maison. Ci sono marchi con cui ho un buon rapporto. Ne abbiamo scelti 5 e con loro abbiamo dato vita ad un’operazione di promozione.”

I concorsi possono essere un ottimo veicolo, non credi?

Sono un ottimo veicolo, ma servono per farti vedere in un momento. La volta successiva, in quel concorso, ci saranno altri nomi. Forse, dobbiamo pensare ad un sistema che continui ad aiutarli anche dopo la partecipazione a quei concorsi.”

A tuo parere, in che modo occorrerebbe promuoverli?

Più spazi nei redazionali di moda, più presenza sulle riviste, più shooting. Il web è superdemocratico. Penso che sia nostro dovere, come scrittori del web, parlare il più possibile di queste realtà e di questi personaggi. Purtroppo, non ho una banca e non posso finanziarli.”

Toglimi una curiosità. Dimmi, qual è la tua filosofia di stile?

“Consideriamo che ho una fisicità molto importante, per cui non amo la giacca, non amo il completo. Mi sentirei un pinguino. Tendo ad indossare cose molto comode, spesso vintage. Indosso pantaloni da lavoro, cargo e affini. Mi piacciono tantissimo i gilet. Nell’abito tendo ad essere molto basic. Mi piacciono molto gli accessori. Un mio amico, scherzando, mi ha definito: “l’uomo che ha fatto della borsa il prolungamento del suo io.” Non esco di casa senza la borsa. Non riuscirei ad uscire solo con chiavi e portamonete. Devo avere con me: chiavi, portamonete, i-pad, un paio di occhiali di ricambio ecc. Adoro i foulard e le sciarpe. Mi piacciono i cappelli che mi rappresentano. Il lato comodo continua nelle scarpe, sono quasi sempre sneakers. Poi, amo le spille. C’era un periodo in cui la gente mi fermava per vedere le mie spille. C’era un periodo in cui indossavo i bracciali, ma ora ho smesso. Diciamo che mi vesto con gli accessori.”

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Quali sono i colori che preferisci e quali i colori che proprio detesti?

Tendenzialmente preferisco il nero. In realtà, amo tutte le sfumature del blu. Un altro colore che mi piace è il verde. I colori che detesto sono il giallo e l’arancione. Non mi vedrai mai con questi colori.”

Qual è il tuo motto?

Avevo un sottotitolo al blog che mi piaceva molto e, tutt’ora, uso nei miei biglietti da visita: I consider myself a pop archaeologist, a commited fashion enthusiast and a style searcher (mi considero un archeologo del pop, un impegnato ed entusiasta della moda ed un ricercatore di stile). Poi, un motto che seguo nel mio quotidiano non c’è.

Un aneddoto sulla tua carriera?

Ho incontrato tanti personaggi importanti nella mia carriera. Nell’incontrare queste persone ho avuto il piacere di notare come i veri grandi si fermano per i fan, hanno sempre un consiglio da condividere. Tanti anni fa con un amico fermammo Polly Mellen, fashion director di Vogue America e Allure. Un personaggione. Lei si fermò, ci firmò l’autografo e ci disse di andare a vedere tutte le sfilate, essere sempre curiosi perché qualcosa di nuovo può venir fuori da un momento assolutamente inaspettato. Questo consiglio lo do anche ai miei studenti.

Sogno nel cassetto?

Continuare a fare quello che mi piace per molto tempo, continuare a farlo con passione e continuare a scambiare opinioni.”

Progetti futuri?

Continuare con webinstylemaison. Abbiamo scelto 5 designers. Noi vorremmo continuare con loro e inserirne altri. Mi piacerebbe che possa diventare una realtà che possa aiutare questi talenti. Poi, ci sono un paio di cose che non ti posso dire adesso per scaramanzia, anche se vorrei dirtele. Poi, mi piacerebbe continuare con lo styling e con l’insegnamento.”

In bocca a lupo per tutti i tuoi progetti!

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12/11/2015