Lettera a Chiara Ferragni

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Di Roberta Comes

Cara Chiara,
scusa l’assonanza, ma mi piace far musica tra le parole.
Volevo scriverti da quando diciottenne ho sentito per la prima volta il tuo nome, ma non avendo i contenuti né i mezzi giusti, ho preferito aspettare occasioni e tempi migliori.
Fin quando BOOM, cataclisma, notizia del giorno, del mese, dell’anno:
Chiara Ferragni e Fedez sono una coppia.
Devo ammettere che dopo i primi dieci minuti di cognizione, ho preso in mano la situazione e mi sono detta:
beh, le poteva anche andare peggio”.
Pensa a una relazione come quella della Biasi, poveretta.
Calcio e ritiri, punizioni, allenamenti, sai che stress?

D’altronde, avrai a tua disposizione i primi periodi di corteggiamento, singoli inediti e hit estive.
Appresa la notizia, alcune mie amiche si sono date al blog per esprimere le loro pene d’amore.
Eleonora mi ha detto:
credo che ci lasceremo”.
perché?
non mi ha mai chiesto di limonare, capisci?

Mi sono subito resa conto della gravità della cosa, ho chiamato il mio ragazzo e gli ho spiegato la situazione.
Siamo andati in campagna da zio Gennaro in fretta e furia per cogliere i più freschi, ma niente, non era stagione.
Una tragedia, guarda.

Senti Ele” – le ho detto – “se non ti chiede un paio di limoni, è out”.
Due giorni dopo s’erano lasciati.

Ti seguo sempre, ogni giorno.
Ho anche attivato le notifiche ad ogni tua nuova storia su Instagram, solo che poi mi intasavi il telefono.
So tutto: dove eri, che facevi, con chi.
So perfino cosa hai regalato al tuo boy per il suo compleanno.
A proposito, m’aspettavo qualcosa di migliore. Louis Vuitton aveva finito i papillon?

Comunque ho detto ad Ele che credo abbia sbagliato qualcosa con il suo ex.
In primis, avrebbe dovuto annunciare la sua relazione sui social, se no la gente che ne sa?
Poi avrebbe dovuto informarci di ogni movimento, così potevamo giudicare live come nella casa del GF.
Avrebbe dovuto avere pochissima intimità con lui, se non quella da dedicare a uno spazio su Facebook.
Le foto, le foto poi.
Che spreco, mai una foto composta ad arte. Mai una foto che sembri naturale anche se non lo è.

Abbiamo parlato tantissimo, tutta la notte.
Avrei voluto consolarla che comunque vada ci sarà sempre un rapper a disposizione da manipolare, ma non ne voleva sapere.
La tragica realtà è che questi ragazzi sembrano non capire.
Non abbiamo bisogno di lunghe lettere d’amore, di rose rosse, di essere portate a cena fuori.
Non abbiamo bisogno neppure della fedeltà, della dolcezza, della presenza.
Non servono le poesie, le manifestazioni d’affetto.
Non serve la gelosia, la paura di perdere l’altro, le notti insonni a litigare.
Non servono le telefonate, il bacio della buonanotte e il messaggino del buongiorno.
Non servono le scuse, le possibilità, il cinema.
Non serve rinchiudersi in casa quando piove e aspettare l’alba assieme.
Dovrebbero cambiare le formule dell’amore, non dovrebbero lasciare spazio alla spontaneità.
L’amore delle favole, dei poeti, dei racconti, avrebbe un nuovo sapore, un nuovo modo d’essere declinato, un nuovo desiderio inconscio da colmare.

Tutto dovrebbe cominciare con un “limoniamo” e concludersi con l’asprezza.
Questo è l’amore.
Quindi, grazie Chiara per averci insegnato il valore che possediamo.
Se non fosse stato per te starei ancora aspettando il principe azzurro, menomale che mi hai ridato la gioia di ridere.