Rocamadour, una meta dal sapore antico e dalle tradizioni straordinarie

Aggrappata sulla cima di una falesia calcarea a dominio del canyon dell’Alzou, la pittoresca città di Rocamadour.
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Nota località di pellegrinaggio, lungo il camino di Santiago fa parte dei Plus beaux villages de France e del Grand site national. Famosa in tutta Europa per i sette santuari ed in particolare per quello della Madonna Nera, è seconda per numero di visitatori dopo Mont Saint Michel, e accoglie un gran numero di visitatori affascinati dalla bellezza selvaggia del posto.

Domina il borgo il castello originario del XVI secolo dalle cui mura si può godere di una magnifica vista sulla gola dell’Alzou e sulla natura incontaminata del Parco Naturale Regionale dei Causses del Quercy.

Legata all’origine del borgo è Durlindana, la leggendaria spada di Orlando, infissa in una parete rupestre vicino l’entrata del santuario che ospita la tomba di Sant’Amadour. Stando alla leggenda Orlando, prima della famosa battaglia di Roncisvalle, dove perse la vita, cercò di spezzare la spada per non farla cadere in mano musulmana e non riuscendoci invocò San Michele affinché gli desse la forza per scagliarla lontano e così fu.

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Durlindana si infilzò in una parete rocciosa sulla quale, lo stesso Orlando profetizzò, sarebbe sorta poi una città, per l’appunto Rocamadour. Importante luogo della Cristianità, dal Medioevo l’anima religiosa del centro ha caratterizzato la storia del villaggio, essendo una tappa fondamentale del Cammino di Santiago, nonché per la presenza delle reliquie di Saint Amadour.

Il borgo deve il suo nome al santo eremita Amadour, che stando alla leggenda locale costruì un oratorio nel quale trovò collocazione la statua di una Vergine Nera portata con sé dalla Terrasanta. Il culto della Vergine nera ha radici molto antiche e profondi legami con tradizioni orientali. Quel colore nero dovrebbe far riferimento ad un periodo precedente la manifestazione della luce.

Gli storici sono tutti concordi nel confermare che la colorazione scura dei volti della Vergine sia sostenuta da un’idea di continuità tra l’immagine della Madonna e quella di divinità pagane cristianizzate dalle quali la Vergine durante i primi secoli del cristianesimo ha mutato la propria iconografia, quali Iside, Cerere, e Artemide.

La diffusione delle Madonne nere in Europa cominciò all’epoca delle crociate. Gli storici attribuiscono la statuetta di Rocamadour al XII secolo. Sempre risalenti allo stesso periodo le reliquie di Sant’Amadour, il santo eremita, il cui corpo fu ritrovato all’interno del santuario sorto in onore della Vergine.

Alla Madonna Nera furono attribuiti numerosi miracoli, si racconta anche di una campana sospesa sopra la statua della Vergine, che suonava da sola in momenti diversi; i monaci incuriositi dal fenomeno, cominciarono ad annotare la successione dei tocchi e notarono che i movimenti della campana corrispondevano sempre all’annuncio di qualche miracolo avvenuto nel borgo. Da quel momento, nel XIII secolo Rocamadour divenne un luogo di grandi pellegrinaggi. Il santuario vide sfilare in pellegrinaggio le massime personalità del tempo, Enrico Plantageneto, re d’Inghilterra, Luigi IX di Francia, San Luigi e la madre Bianca di Castiglia, Filippo il Bello, Luigi XI, Santo Domenico e San Bernardo. La fama del santuario si estendeva fino alla Spagna, al Portogallo e all’Italia Meridionale.

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Le guerre di religione durante il XVI secolo segnarono la decadenza della fama di Rocamadour e la conseguente distruzione di molti santuari, la devozione verso il luogo riprese in maniera forte dopo il XIX secolo, nel frattempo le reliquie di San Amadour, andarono perse.

Al borgo si accede dalla porta di Figuier che conduce lungo la vivace Rue de la Courinnerie costeggiata da dimore caratteristiche datate dal XIII al XVII secolo, alla fine della stradina si arriva alla monumentale scale di accesso, composta da 295 scalini che conducono sul sagrato dei sette santuari, San Salvatore, la Cripta di Sant’Amadour, la Cappella di Notre Dame, che conserva al proprio interno la Madonna Nera, e le cappelle consacrate a San Michele, Sant’Anna, San Biagio e San Giovanni. Tra questi, la Chiesa Saint-Sauveur e la cripta Saint-Amadour sono inserite nel patrimonio mondiale dell’Unesco. Gli storici fanno risalire al secolo IX la campana miracolosa, che suonava solo per annunciare i miracoli.

Rocamadour, offre una serie di interessanti grotte, in località l’Hospitalet si possono visitare le grotte des Merveilles sopra il canyon dell’Alzou, scoperte negli anni venti del secolo scorso e che contengono dipinti e incisioni preistoriche. Un’altra caverna preistorica è la Grotte de Linars, possiede varie sale ed è celebre per i ritrovamenti dell’età del bronzo, compresi resti umani.