L’appuntamento è al Roma Tre Film Festival, dal 7 al 13 Maggio. Un calendario ricco di eventi vedrà la partecipazione attiva di personaggi del calibro di Michele Placido, Dario Argento, Taviani, Bellocchio, e poi ancora Montaldo e Labate. La rassegna, ideata dal professore Vito Zagarrio, vuole essere un punto d’incontro per i giovani che amano, studiano e sognano il mondo del cinema, con un focus, quest’anno, sul ‘68, anno di rivoluzioni e cambiamenti, anno di stimoli e conquiste che, certamente, ha reso il grande schermo portavoce di una società in continuo mutamento.
Noi di Fashion News Magazine abbiamo intervistato Vito Zagarrio, autore e direttore di Roma Tre Film Festival, e abbiamo scoperto un professore artista che punta sui giovani, i quali, dice “hanno bisogno di stimoli e di grandi esempi”.
1. Come sarà questa edizione di Roma Tre Film Festival?
Sarà un festival principalmente dedicato ai ragazzi, infatti è stato indetto un concorso di cortometraggi; ma il concetto è stato ampliato e si darà spazio ad una convivenza tra la nuova generazione e quella dei vecchi maestri, vedi Giuliano Montalto (vincitore del David di Donatello come miglior attore non protagonista), Paolo Taviani che farà una master class presentando l’ultimo film fatto con il fratello appena scomparso “Una questione privata”, e poi ancora Marco Bellocchio, grande reduce del ‘68 che chiuderà il nostro festival, Michele Placido e Dario Argento con la sua testimonianza, la presentazione del nuovo libro e il ricordo di Sergio Leone.
2. Giovani principali protagonisti. Come la vede questa nuova generazione?
E’ una generazione che ha bisogno di stimoli e credo che il cinema possa darglieli, così come il contatto con chi, prima di loro, ha avuto questa passione e l’ha inseguita. E’ necessario un ritorno alle origini, alla pellicola, in quanto i nativi digitali sono troppo abituati alla nuova tecnologia, spesso carente di essenza.
3. Qual è il suo pensiero circa il rapporto tra i social network e il cinema?
Oggi il cinema è dentro internet e dentro le immagini. Un mio allievo ha anche scritto un libro a riguardo e si chiama “Giovani nella rete”, beh, oggi il cinema si trova anche li. Da un lato c’è quello in sala, dall’altro c’è quello spezzettato sul web che i ragazzi usano per fare i mash-up. Quindi io credo che l’immagine ci sia sempre, anzi sia proprio patrimonio della nuova generazione che la sa usare e anche manipolare. Il social network, internet, la rete è un valore aggiunto, una nuova alfabetizzazione che deve necessariamente essere cosciente e non passiva.
4. Vorrei toccare un argomento vivo che riguarda oggi più che mai il mondo del cinema, e dal quale è poi nato il movimento #metoo. Star system e violenza. Darete voce a questa problematica durante ii Roma Tre Film Festival?
Si, manderemo anche il documentario “Femminismo” di Paola Columbo, il quale ha come tema centrale la storia delle donne che passa dal ‘68, anni in cui il rapporto uomo-donna inizia a cambiare in meglio. Oggi siamo in una nuova fase che torna indietro anni luce, dove il femminicidio è all’ordine del giorno e questo, di certo, non va assolutamente bene. Quello che però vogliamo sottolineare è il nuovo modo di porsi dell’uomo nei confronti della donna, che non va visto solo ed esclusivamente nel suo lato negativo.
5. Quali consigli si sente di dare a tutti i giovani che vogliono avvicinarsi al mondo del cinema?
Consiglio di non studiare e basta, ma di toccare con mano l’arte cinematografica attraverso i festival, gli incontri, la presenza concreta sul campo. Questo è fondamentale per conoscere, e anche per cambiare, il mondo.
La tredicesima edizione di Roma Tre Film Festival prenderà il via lunedì 7 Maggio. Per maggiori informazioni clicca qui.