Viaggio nel tempo. Nel 2055 tutti gli esseri umani saranno al servizio dell’Azienda

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A scuola si studiano quattro lingue (una a scelta più altre tre previste dal piano di studi), si rispetta un giorno di riposo ogni quattro e la campanella suona alle 18.00. 

E’ il futuro immaginato da Cristiano Chiesa Bini che, nel suo ultimo libro “L’Azienda”, ipotizza un avvenire non troppo lontano – e lo fa bene, intrecciando sapientemente eventi storici del passato con l’attualità dei nostri giorni – per riflettere sui meccanismi disfunzionali della società attuale. Tutto funziona secondo regole ben precise in grado di soddisfare i bisogni degli esseri umani. Basta pensare che per nutrirsi si possono scegliere fra tre tipologie di ristorazione: il fast food, lo smart food, il fashion food e impiegare 30, 75 o 120 minuti per mangiare. Il messaggio ricorda un po’ quello di Andy Warhol  ossia che la vera democrazia troverebbe fondamento nella società dei consumi, capace di omologare la collettività di fronte ai prodotti più diffusi.

 

Cinzia e Giulia, nate nel 2022, sono travolte dagli ingranaggi organizzativi dell’Azienda che pare dirigere le esistenze umane come all’interno di un videogioco. L’Azienda orienta i processi decisionali dell’umanità, sceglie gli hobby, gestisce le selezioni di lavoro per gli enti pubblici, a detrimento di quella autonomia che gli esseri umani fanno anche fatica a desiderare, perché incapaci di conoscere il loro patrimonio emotivo interiore. Il romanzo centra esattamente il punto senza aver bisogno di un linguaggio forbito, cioè che l’omologazione è un processo naturale ormai. Ogni individuo è uguale dinanzi al potere dei social media, oggi, e ancor prima del web, basato su un algoritmo che misura le affinità e i gusti.

L’Azienda di Bini è un personaggio che ha un controllo totalitario sulle vite altrui, impedisce il libero arbitrio e propina un’esistenza che non lascia nulla al caso. La questione sostanziale proposta dallo scrittore è l’incapacità dei personaggi di svincolarsi dalle ideologie comuni e dagli stereotipi imposti. Si ha così una realtà irreale in cui nessuno riesce a essere sé stesso e ognuno agisce secondo schemi preconfezionati. Per fortuna, l’incontro tra Cinzia e Abdul convertirà la comunità, poiché la ragazza si lascerà plasmare dalla totale libertà di pensiero del compagno iniziando a interrogarsi sulle inefficienze dell’ordine mondiale che lei stessa aveva ritenuto giusto fino a quel momento.

Dopo il saggio del 2015 “….è una bella DOMANDA!”, l’autore regala al pubblico un’opera diversa, dove si mettono in discussione elementi di etica, politica, filosofia, attraverso le analisi dei  protagonisti che fanno su e giù dalla macchina del tempo.

A cura di Veronica Otranto Godano

Titolo: L’Azienda

Autore: Cristiano Chiesa Bini

Genere: Romanzo

Casa Editrice: Multimage

Pagine: 184

Codice ISBN: 978-88-99050-00-9

Prezzo: euro 15,00

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QR code la Voce di Cinzia è di Agnese Ermacora

Regia Audio: Paolo Panella

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