Si intitola “Anish Kapoor at Houghton Hall” la mostra aperta fino al 1 novembre 2020 nella dimora britannica del Settecento. Tale location, denominata Houghton Hall, è una residenza di campagna vicino la contea di Norfolk, in Inghilterra. Uno scenario elegante per omaggiare le opere dello scultore Anish Kapoor, di origini irachene e indiane, britannico d’adozione. Curatore della mostra è Mario Codognato, che dal 2016 dirige la Anish Kapoor Foundation.
Le opere in esposizione
Sono 24 le sculture esposte, insieme ad alcuni disegni e ad opere più piccole. L’artista contemporaneo ha realizzato tali progetti nel corso di quarant’anni, sperimentando tecniche innovative con l’uso degli specchi e della pietra. Anish Kapoor è noto per le sue opere in specchi e pigmenti, ma non bisogna tralasciare la simbologia che riguarda la produzione in pietra, da poter ammirare a Houghton Hall. Il marmo viene lavorato usando un processo inverso rispetto a quello a cui ricorrono altri scultori; Kapoor lavora scavando il blocco di marmo, e così facendo rende il vuoto protagonista della scultura. Soffermandosi sulla produzione di specchi, il più celebre è “Sky Mirror”, realizzato dallo scultore britannico nel 2018, e dal diametro di 5 metri; è in acciaio inossidabile, e modifica la visione dello spazio intorno.
Lo spazio come tema caro all’artista
Anish Kapoor ha sempre giocato con la dimensione di spazio nelle sue sculture, non solo rendendolo protagonista della percezione ottica innescata dalla sua produzione, ma agendo anche nel trasformare tale percezione. Ed è ciò che viene sottolineato da Mario Codognato riguardo la mostra in corso: “Kapoor è noto per aver realizzato sculture che hanno le dimensioni di edifici. Per Houghton Hall ho cercato opere che riflettessero i rapporti di scala del parco che, come la casa, si rifà ai canoni dell’architettura italiana rinascimentale: pur nella sua monumentalità, ha come riferimento le proporzioni del corpo umano. Abbiamo posizionato le sculture nei pressi della casa, nei cortili o in mezzo al prato, dove la natura è addomesticata e quindi molto vicina all’umano. Le pietre di Kapoor interrompono il verde piatto e uniforme come gli elementi dell’architettura neopalladiana. Ricordiamo che, rispetto all’Italia, qui la pietra è molto meno presente nel paesaggio naturale”.
Immagini: © Anish Kapoor. Tutti i diritti riservati DACS, 2020 Photo: Pete Huggins