Parliamo di body positivity con l’attivista Elisa D’Ospina

"L’idea di perfezione che è stata proposta fino ad oggi è astratta e irreale e rischia di danneggiare sul serio la mente e il corpo di chi segue questi modelli diseducativi"
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Fashion News Magazine da sempre sostiene il “movimento body positivity” che è molto moderno, sia nella diffusione che nell’approccio. Il termine body positive è davvero recente nasce circa nel 2011 quando donne oversize hanno postato dei contenuti sui social, in particolare Instagram, con l’hashtag #BodyPositivity.

Ma cosa si intende? Cosa si vuole comunicare?

Questo termine è utilizzato per promuovere un messaggio positivo, in particolare è diffuso da chi ha un corpo che non rientra nei canoni cosiddetti “normali” imposti negli ultimi decenni dai media e dalla moda delle passerelle. Tutto il mondo oggi reagisce all’approccio dei media al corpo, oramai la maggior parte delle persone sono contro gli irraggiungibili standard di bellezza imposti dalle pubblicità e dai media in generale.

Purtroppo oggi i social media sono strumenti di “body negativity”, terreno fertile per gli haters che praticano il bullismo nascosti da uno schermo e che in Italia chiamiamo “leoni da tastiera”

Un messaggio importante per tutte le donne che “si devono amare per come sono” è comparso sulla copertina di ottobre 2020 della rivista Vanity Fair dove l’attrice e conduttrice Vanessa Incontrada nuda dice: “Nessuno mi può giudicare” “Perché la battaglia del corpo non riguarda più solo me ma tutte le donne”

Attivista, e fondatrice in Italia del movimento “body positive”, è Elisa D’Ospina

che ha stravolto l’immagine della presentatrice, della show girl, della modella, dirottando il discorso dell’accettazione del proprio corpo partendo da una prospettiva del tutto personale e accessibile ad ogni fascia sociale con un linguaggio semplice ma mai banale.

Un sorriso solare, intelligenza brillante, autoironia, Elisa D’Ospina racconta, con la semplicità e l’immediatezza che la contraddistingue, attraverso il suo blog ed i suoi social, il rapporto quotidiano tra una donna e il proprio corpo.

Cosa ti ha fatto scattare la scintilla? Quando hai cominciato per la prima volta a sentire l’esigenza di esternare i tuoi pensieri in fatto di accettazione?

Nel 2008 dopo le prime apparizioni televisive molte donne mi scrivevano che finalmente si potevano riconoscere in una fisicità come la mia. Effettivamente il modello mediatico di allora era stereotipato e non includeva donne burrose, morbide, curvy.

Sei una attivista nel campo del contrasto al “body shaming” da anni, ricordo la tua battaglia per far accettare la taglia 42/44 a Miss Italia…

Ho sempre trovato assurdo che il termine “bellezza” avesse dei paletti come quello della taglia.

Da tanti anni ti occupi di monitorare le pubblicità e le sfilate di moda che mostrano donne eccessivamente magre, ragazze anoressiche, come siamo messi oggi?

C’è più attenzione specie da parte del pubblico. Se prima ero sola a segnalare ora c’è un esercito di persone assieme a me. Bisogna sempre lottare per la salute.

Ci parli della tua battaglia contro il body shaming, ovvero ogni forma di bullismo contro il corpo, sia degli uomini che delle donne, e le sue forme.

Insieme a Bianca Guaccero e a tutta la squadra di Detto Fatto abbiamo voluto fortemente avere una rubrica nuova che parlasse anche su Rai2 di questa piaga sociale. Daremo informazioni su come difendersi dagli hater, su come muoversi quando si ricevono insulti, faremo sapere che nessuno è più solo

“Questa copertina è il momento più bello degli ultimi anni” ha dichiarato sul numero di Vanity Fair Vanessa Incontrada, che in cover si mostra completamente nuda. È stata solo l’ultima dopo Isabella Ferrari, in America Lady Gaga e Demi Moore che si è fatta fotografare addirittura con il pancione come Serena Williams. Credi che questo tipo di percorso serva?

Si parla globalmente di body positivity, in particolare sui social, e sono tantissime le influencer che desiderano trasmettere messaggi forti e intelligenti per promuovere un rapporto più rilassato con il proprio fisico. L’idea di perfezione che è stata proposta fino ad oggi è astratta e irreale e rischia di danneggiare sul serio la mente e il corpo di chi segue questi modelli diseducativi.

Ma secondo te, perché tante persone sono così cattive e pubblicano messaggi di odio e di scherno indirizzati a fisici che non si ritengono perfetti?

C’è tanta gente infelice, bisogna arginare l’ignoranza e la cattiveria. Nei casi più pesanti, denunciate.

Una grande novità è la tua linea di body “Senorita”…

È un progetto sartoriale completamente Made in Italy, tutti i capi non hanno limiti di taglia perché le donne devono avere la possibilità di sentirsi belle sempre! Coloro che vorranno ordinare body, leggings e magliette non devono far altro che fornirci le loro misure ed il gioco è fatto. Dalla 26 alla 56 e oltre, perché la moda non sia più discriminante. Ho scelto il Made in Italy perché in un periodo storico come questo, valorizzare il talento, l’estro e la manualità di persone che sanno fare una professione, credo sia un dovere.

Per chi volesse saperne di più, può collegarsi ai social dedicati alla collezione EDcollection.

L’appuntamento con Elisa D’Ospina è a “Detto Fatto” il pomeriggio su Rai2, assieme a Bianca Guaccero.

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