La donna si completa con la sua borsa. Un approccio intimista, quello di Steven Meisel, che imprime in pellicola la romantica complicità fra una fanciulla e la sua timeless bag. Protagonista dello scatto è la celebre “Capucines” di Louis Vuitton, stretta all’anima della sua portatrice, Lèa Seydoux, ambassador della Maison.
Louis Vuitton lancia la borsa Capucines nel 2013
Il nome è un omaggio alla prima boutique, nata nel 1854 presso il numero tre di Rue Neuve-des-Capucines. Un’apertura che segna anche il passaggio di Louis Vuitton da “Packer” (inteso come azienda di confezionamento) a Maison specializzata nella realizzazione di trunk (bauli) artigianali di lusso. Un momento storico per l’arte e per la moda, quello della democratizzazione dell’industrial art tanto voluto da Napoleone III, il cui obiettivo era, appunto, rendere il russo alla portata di tutti.
Perché… del resto… ogni donna merita la sua designer bag
Non solo un oggetto o uno status symbol, piuttosto una compagna di vita. Una custode di segreti, sogni, ambizioni. La Capucines si consacra quasi subito da it bag a grande classico, senza perdere l’hype come spesso accade agli articoli di tendenza. Questo perché sintetizza a pieno tutte le caratteristiche che hanno reso grande il marchio Louis Vuitton diventandone l’emblema: la ricerca dell’eccellenza, l’artigianalità, la visione creativa, l’accurata selezione delle materie prime, la tradizione e l’innovazione. “La Capucines incarna l’essenza dell’artigianalità francese. Sono molto onorata di essere l’ambasciatrice di questa borsa che amo e indosso sempre“, dichiara Léa Seydoux. Si presenta in tre misure: mini, BB e PM. Tantissime le varianti: dalle collaborazioni con prestigiosi designer contemporanei, al colour block, alle Limited edition fino alle più classiche come quella in pelle nera Taurillon fotografata per la nuova campagna.
Photo Credits
Photographer: Steven Meisel
Art Direction: Nicolas Guesquière
Styling: Marie-Amélie Sauvé