Il plauso dei produttori e consumatori
“Un’ottima iniziativa che attendevamo da tempo e per la quale ci siamo a lungo impegnati. Ringraziamo l’on.le Carloni, presidente della Commissione Agricoltura della Camera e primo firmatario, e tutti gli onorevoli che hanno sottoscritto il disegno di legge.” così Ruggero Lenti, presidente di Assica, commenta la pubblicazione della proposta di legge sul meat sounding.
“Sono anni che assistiamo all’antipatico fenomeno di usurpazione dei nomi carnei da parte di prodotti che nulla hanno a che vedere con essa – ha proseguito Lenti. É giusto restituire dignità ad un settore fatto di tanta competenza e capacità umana, tradizioni e impegno e investimenti quotidiani per migliorare cibi essenziali alla nostra alimentazione”.
Consumerismo No profit accoglie con favore la proposta di legge sul “meat sounding”, “Sempre più spesso i consumatori si ritrovano nei supermercati, nei negozi e nei ristoranti prodotti alimentari spacciati come carne, ma all’interno dei quali non c’è alcuna traccia di carne, pensiamo ai “burger di soia”, alla “bistecca di seitan” o agli “hamburger vegano o vegetariani” che nelle mente dei consumatori richiamano un prodotto a base di carne, quando in realtà sono realizzati con materie prime esclusivamente vegetali”. “Sosteniamo quindi la proposta di legge perché è necessario arginare il fenomeno del “meat sounding” che, come il più famoso “italian sounding”, mina gravemente la competitività delle nostre aziende e spaccia per italiani e di carne prodotti chiaramente di tutt’altra specie. E’ fondamentale porre paletti, limitazioni e la corretta nomenclatura a quel che mangiamo, tanto più a prodotti di carne lavorati come i salumi, allo scopo di tutelare i consumatori da inganni e informazioni fuorvianti, e proteggere il Made in Italy e le nostre imprese alimentari”.
Cos’è il meat sounding
Sotto il nome di meat sounding si annoverano tutti quei casi in cui il nome di un prodotto tipicamente e tradizionalmente a base di carne viene utilizzato su prodotti che non contengono carne, solitamente sono invece ottenuti a partire da ingredienti vegetali. Inizialmente nato con i prodotti a base di soia, negli ultimi anni si è diffuso abbastanza ampiamente e rapidamente, interessando tutta una serie di prodotti a base vegetale che hanno un processo produttivo, un profilo nutrizionale e un’ingredientistica che nulla ha a che fare con gli originali da cui copiano il nome.
Si tratta di prodotti assolutamente legittimi ma che altrettanto legittimamente dovrebbero usare nomi distinti da quelli carnei: i prodotti a base di carne racchiudono un insieme di competenze umane, profili nutrizionali e valori anche culturali profondamente differenti rispetto alle imitazioni vegetali.
La proposta di legge
La proposta di legge mira a fare chiarezza in tal senso, non solo per una migliore informazione al consumatore, ma anche per garantire concorrenza leale tra operatori del settore alimentare.
Luigi Gabriele
Esperto di Consumi – presidente di Consumerismo No Profit