Massimo De Maio, consulente di comunicazione ambientale, professore universitario e uno dei fondatori del “Movimento per la Decrescita Felice” a “Sempre più in Forma Green”

Nella puntata di martedì 11 aprile a “Sempre più in Forma Green” Massimo De Maio, consulente di comunicazione ambientale, professore universitario e uno dei fondatori del “Movimento per la Decrescita Felice”.
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Durante la puntata di martedì 11 aprile per RID 96.8 FM. ho avuto il piacere di intervistare Massimo De Maio, consulente di comunicazione ambientale, professore universitario e uno dei fondatori del “Movimento per la Decrescita Felice”.

Sei autore di diversi articoli e pubblicazioni sugli stili di vita per la corretta gestione dei rifiuti e aiuti le persone anche a trovare le azioni giuste per fare una perfetta raccolta differenziata. Inoltre tieni anche un corso universitario…

Sono un professore invitato della Pontificia Università Antonianum dove dallo scorso anno accademico tengo questo corso molto innovativo, che è un corso di laurea in Ecologia Integrale ed è il primo corso di laurea di questo tipo. Tutto parte dalle indicazioni di Papa Francesco nel Laudato Si, un documento che è stato scritto dal Santo Padre, ma è rivolto nelle premesse come dice lui a tutte le persone che abitano questo pianeta per invitarci a prendercene cura. Un documento che racchiude all’interno tante indicazioni importanti e parte da una cosa molto interessante, perché il Papa nella prima parte di questa enciclica assume tutte le evidenze scientifiche sull’inquinamento e sul riscaldamento del pianeta. In un passaggio preciso dice che ormai gli studi scientifici sono quasi unanimi sulla responsabilità che abbiamo noi con le nostre attività umane nel riscaldamento del pianeta. Da qui è partito il corso, ma la cosa importante è che il Papa dice che chi non crede al riscaldamento del pianeta ed è un credente, fa peccato”.

Parli non solo di sostenibilità ambientale e di rispetto per il nostro pianeta, ma anche di etica ed è importante perché diventa parte fondante del rispetto, perché parte tutto da lì alla fine giusto?

Si, non dobbiamo mai pensare che il problema ambientale si possa risolvere solo con una soluzione tecnica o tecnologica, c’è bisogno di altro. Io quando sento parlare di transizione ecologica ci rifletto sempre un po’, e penso che più di una transizione ecologica, abbiamo bisogno di una conversione ecologica, ossia di un cambiamento molto più profondo che riguarda proprio il nostro modo di guardare il mondo”.

Il tuo corso è nato proprio seguendo questa traccia…

Si, esattamente. Il corso di laurea nasce dall’ispirazione del Laudato Si e poi in realtà all’interno del corso io ho due insegnamenti, uno di questi è Dati e Meccanismi della Crisi Ambientale dove con gli studenti proviamo a sviluppare un pensiero complesso, un pensiero ecologico. L’ecologia è il pensiero della complessità, ossia ci richiede di fare delle connessioni tra quello che facciamo e gli effetti delle nostre scelte, anche in posti molto lontani da dove viviamo, ma anche fra cento anni. Con gli studenti cerchiamo di individuare dei fenomeni e di stabilire tutte le connessioni che ci sono ad esempio tra il consumo di carne e tutta un’altra serie di cose che vanno dalla povertà allo sfruttamento delle risorse nel sud del mondo, al riscaldamento del pianeta”.

Gli alberi sono uno degli elementi fondamentali per la nostra vita. Parlate anche di questi nel corso?

Ne abbiamo parlato in un incontro che abbiamo fatto qualche settimana fa dove abbiamo firmato un patto con la comunità islamica della Grande Moschea di Roma per sviluppare comunità energetiche rinnovabili. Il Professor Buffon ha fatto un interessante paragone tra i nostri edifici e gli alberi. I nostri edifici coperti di pannelli fotovoltaici sono come gli alberi che riescono ad utilizzare l’energia del sole gratuita che gli alberi utilizzano per fare la fotosintesi clorofilliana e che noi potremmo utilizzare in realtà per produrre localmente l’energia che ci serve ogni giorno per vivere”.

Le persone che escono dal tuo corso si spera ricopriranno dei ruoli importanti in questo campo…

Diventeranno dei facilitatori di processi perché hanno una visione molto ampia. È un corso transdisciplinare questo dove studiano dalla filosofia all’ecologia, alle materie giuridiche, perché in realtà i problemi ecologici non possono essere visti da un solo punto di vista, ma più complesso e sistemico. Per esempio chi si occupa di comunità energetica ricopre il ruolo di costruttore di comunità che è una nuova figura lavorativa”.

Io vorrei che tu ci dicessi dove i nostri ascoltatori possono incontrarti e ascoltarti…

Io per la verità ho un profilo Instagram, mi potete trovare con il nome massimo_demaio dove ogni tanto pubblico, ma non sono molto assiduo. Inoltre lunedì 17 aprile avremo un incontro in università dove presenteremo un libro che abbiamo scritto a più mani che è intitolato Nun Se Po Fa, Storie di Ecologisti alle Prese con Roma Capitale. Lo presenteremo in Via Merulana 124 a partire dalle 10:00 in aula A e si può assistere liberamente”.

Il corso di laurea è stato riconfermato?

Assolutamente sì, ci sono anche delle borse di studio che stiamo preparando. Sul sito www.antonianum.eu ci sono tutte le informazioni. E poi se seguite anche i social dell’università, ogni tanto lì vengono fuori tutti i progetti che sono generati da questo nostro percorso, per esempio a Taranto abbiamo un’impresa sociale, un incubatore d’impresa che abbiamo messo su con la Camera di Commercio di Taranto, poi c’è un festival molto carino che si farà quest’anno a Narni ed è partito da Amelia che si chiama Madre Terra Sorelle Stelle, perché coinvolge un convento che sta ad Amelia che ha anche un planetario all’interno. Così proponiamo di contemplare la bellezza del firmamento mettendo in relazione la scienza delle stelle e quella che c’è sulla terra, sempre in una visione integrale dell’ecologia”.