Gli orologi da polso sono da sempre un autentico “must have” per gli italiani, tanto per gli uomini quanto per le donne, e uno studio autorevole ha recentemente confermato, laddove ce ne fosse bisogno, il loro essere accessorio senza tempo.
Gli italiani, infatti, hanno aumentato la loro spesa destinata all’acquisto di orologi da polso, e a dirlo è un recente report curato da Assorologi e pubblicato sul relativo sito Internet ufficiale.
Andiamo subito a scoprire che cosa è emerso.
Spesa complessiva di 2 miliardi di euro nel 2022, +9% rispetto al 2021
Assorologi, associazione imprenditoriale rappresentativa di produttori ed importatori di orologi e relative forniture, ha messo in evidenza come nel 2022 la spesa degli italiani per questo genere di articoli sia aumentata rispetto all’anno precedente.
Nel 2022, infatti, si è toccato la quota complessiva di 2 miliardi di euro di spesa, un business che corrisponde ad un aumento del 9% rispetto al 2021 e che fa tornare il settore sugli stessi, floridi livelli che era riusciti a raggiungere nella fase precedente alla pandemia.
Ma questo dato sta quindi ad indicare che gli italiani acquistano più orologi? Sorprendentemente, no.
Aumenta la propensione del consumatore ad acquistare orologi di fascia alta
Sebbene il business, come visto, sia aumentato in maniera importante su base annua, il numero di orologi da polso venduti nell’arco dell’anno non è stato più alto, anzi è stato perfino inferiore.
Effettuando un’analisi “a quantità”, infatti, il numero di orologi acquistati nel 2022 risulta più basso rispetto a quello registrato nel 2021, si stima infatti che siano acquistati 5,5 milioni di orologi da polso in meno, cifra corrispondente ad una flessione del -5,6% su base annua.
Se la spesa complessiva è aumentata, dunque, questi dati non possono che essere indice del fatto che sempre più italiani scelgono di orientarsi verso orologi di fascia alta, limitando la propria scelta, magari grazie all’ausilio di apposite guide, come quelle proposte dall’esperto Carmine Di Donato sul suo blog www.recensioniorologi.it, ai soli brand più blasonati.
Un dato, questo, davvero molto interessante.
Crescono i canali di vendita fisici, molto bene le gioiellerie
Un altro aspetto assolutamente degno di nota emerso dallo studio di Assorologi è quello relativo ai canali di vendita.
Dopo che negli anni di emergenza sanitaria il commercio elettronico ha letteralmente spopolato, come è inevitabilmente stato anche in altri settori, oggi esso registra una lieve flessione a vantaggio dei canali fisici.
Nello specifico, nel 2022 il canale digitale è risultato corrispondere al 25,7% del business complessivo, dunque il 74,3% delle vendite si è concluso, nell’anno in questione, nell’ambito di punti vendita fisici.
A godere di particolare floridità sono soprattutto le gioiellerie, che tornano ad essere il punto di riferimento primario per chi desidera acquistare degli orologi da polso: ben il 62,7% degli acquisti “a valore”, infatti, è avvenuto proprio in esercizi commerciali di questo tipo.
Considerando anche queste statistiche, dunque, si può affermare che il consumatore medio italiano non solo è disposto a spendere di più per comprare un orologio da polso, sia esso destinato ad un regalo o ad essere utilizzato in prima persona, ma preferisce acquistare dopo aver toccato in mano il prodotto, e magari anche dopo averlo provato.