Saverio Ceravolo, CEO di OSC Innovation, ospite a Sempre + Green

0
66

Nella puntata di martedì 10 ottobre su RID 96.8 ho avuto il piacere di ospitare Saverio Ceravolo, CEO e Co-Founder di OSC Innovation.

B – Tu hai collaborato nell’organizzazione di concerti di tantissimi artisti iconici come Paul McCartney, i R.E.M., i Red Hot Chili Peppers e tanti altri. Nonchè, il famosissimo Live Earth- Concerto per un clima in crisi: una maratona di 24 ore di musica, dislocata in otto diverse città. Sappiamo che più grande è un evento, più impattante è per l’ambiente. La musica live, infatti, genera circa 670.000 tonnellate di CO2 l’anno. Secondo te quale potrebbe essere un buon modo per organizzare grandi concerti che non siano troppo impattanti per il pianeta?

S – Noi siamo grandi amanti della tecnologia. Partiamo da quello e tutto ciò che abbiamo fatto è stato mettere dentro questi eventi tanta tecnologia creativa, quella buona quella e sostenibile. Un progetto non solo per innovare, ma anche per dare forti emozioni e proporre ogni volta un grande spettacolo.

Secondo me, la tecnologia può aiutare tanto per contenere l’impatto ambientale. In particolare ci sono ormai degli esperimenti concreti con l’intelligenza artificiale, che ti permette di progettare meglio, di avere una previsione più che verosimile di come andrà a impattare l’evento, e quindi ti permette anche di realizzare un progetto con maggiore attenzione e consapevolezza.

B – Questioni non certo da poco, anche perché si limita l’utilizzo della carta, digitalizzando tutto, a partire dagli inviti, fino alla promozione. E poi, si raggiungono molte più persone 

S – Certo, ormai siamo tutti in rete, e siamo abituati ad essere raggiunti molto velocemente per notizie o eventi. La tecnologia in questo ci aiuta tantissimo.

B – Tu sei un pioniere nell’uso delle nuove tecnologie per eventi dal vivo e intrattenimento. Vi siete occupati di installazioni con robot e coreografie con droni luminosi. Questi ultimi possono effettivamente sostituire i fuochi d’artificio, che sono davvero molto inquinanti? Come funzionano? 

S – Assolutamente sì, potrebbero davvero sostituire i vecchi fiochi di artificio, anche se siamo ancora molto distanti dal poterlo fare davvero. In primis perché ci sono ancora molti problemi burocratici. Pensa che noi abbiamo iniziato 5 anni fa, con un progetto al Giffoni Film Festival per lancio di Men in Black. Uno sciame di 200 droni che volavano in cielo per realizzare una suggestiva coreografia. Per farlo, ho dovuto coinvolgere l’ENAC e l’ENAV, per dichiarare ed ottenere il permesso di occupazione dello spazio aereo e abbiamo avuto due ispettori dell’ENAC presenti sul posto il giorno dell’evento, per stabilire con noi tutta una serie di cose. 

Inoltre, i costi sono ancora molto importanti, però i droni consentono di fare cose spettacolari. Per i nostri spettacoli siamo riusciti a portare questi velivoli leggeri in cielo, guidati non da un pilota, bensì da un pilotaggio remoto grazie ad un computer che guida 500 droni. Uno sciame di droni, ognuno dei quali segue determinate coordinate, come se fosse una coreografia. Abbiamo sviluppato dei software che ci permettono di programmarli come se fosse un grande video 3D. Quindi, tu stabilisci che hai 100 punti in cielo che volano seguendo una determinata traiettoria, con dei sistemi di sicurezza elevatissima. Se uno di questi droni perde le coordinate, torna a casa, o al massimo si accascia al suolo, ma essendo leggerissimi non creano danni.

Anche per quanto riguarda i robot, usiamo media server, tutto ciò che noi usiamo nei grandi eventi e nelle grandi convention, per programmare degli oggetti. Magari siamo abituati a vedere il braccio antropomorfo in fabbrica, nelle linee di montaggio, o altro. Noi li abbiamo portati nel mondo dell’entertainment, ci abbiamo messo sopra dei maxi schermi, li facciamo ballare con i ballerini, mettiamo della grafica che si adatta al movimento, creiamo delle scenografie uniche. 

B – Abbiamo parlato di sostenibilità, ma vorremmo estenderci anche al cruciale tema dell’inclusività. Puoi spiegarci in quale modo la tecnologia può favorire l’inclusività?

S – Questo è un tema al quale noi teniamo tanto. Proprio nei prossimi giorni, il 30 ottobre, inaugureremo una mostra temporanea al Palazzo delle esposizioni, “L’avventura del denaro”, alla presenza del Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, e del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. 

Questa, in realtà, è solo un’anteprima di un progetto più ampio che stiamo realizzando per Banca d’Italia, un museo della moneta della finanza. Prima abbiamo parlato di robot e di droni che sviluppiamo tanti sistemi innovativi. In questo caso ci siamo concentrati molto su applicativi per l’inclusività rivolti, ad esempio, a persone con disabilità sensoriali, quindi ipovedenti e ipoudenti. Abbiamo realizzato applicativi con degli smart Glass, gli occhiali che si cominciano a vedere per la realtà aumentata, inserendo all’interno i sottotitoli dedicati solo alle persone che hanno disabilità uditiva. Quindi immaginati che possono stare insieme a tutti gli altri in una sala immersiva, godersi lo spettacolo, e solo loro vedere in tempo reale in perfetto sincrono i sottotitoli all’interno degli occhiali.

Ci sono anche dei sistemi che permettono di avere un audio descrizione dedicata a persone con disabilità visiva e in questo modo sono partecipi alla visita insieme a tutti gli altri. Utilizziamo delle cuffie a conduzione ossea che ti aiutano a partecipare. Stessa cosa la lingua dei segni su tablet, quindi hai la possibilità di ottenere massima inclusività, perché l’obiettivo era: rendiamo questo ambiente e questo progetto più inclusivi possibile.

B – Grazie alla realtà virtuale abbiamo la possibilità di fare veri e propri viaggi nel tempo. È il modo più immersivo per esplorare momenti storici passati o meravigliarci davanti la bellezza dell’arte. Come funzionano queste tecnologie?

Parliamo di visori e immersività. La tecnologia sta correndo tantissimo. Ora stanno lanciando il meta quest 3, e vari player si sono lanciati in questo mondo, che è sempre più performante e sempre con maggiore interattività. Noi sviluppiamo all’interno degli scenari dei progetti che rendono la persona al centro della dell’esperienza, diamo la possibilità di utilizzare anche le mani e interagire direttamente la scena 3 D che loro vedono. Per rispondere alla tua domanda, c’è la possibilità ovviamente di ricreare degli scenari storici, far partecipare le persone e dare un punto di vista diverso, trasportarli direttamente nell’antica Roma o in scenari spettacolari, dando un contributo importante grazie alla tecnologia che ti aiuta a capire meglio un messaggio che voglio trasmetterti.

B – Per i nostri ascoltatori che volessero vedere tutte queste tecnologie, l’appuntamento quindi è al Palazzo delle esposizioni

S – Abbiamo delle installazioni immersive, abbiamo tanta tecnologia. Dal 31 di ottobre al 28 di aprile, con accesso aperto a tutti con prenotazione direttamente sui canali del Palazzo delle esposizioni.

 

ASCOLTA L’INTERVISTA QUI

Barbara Molinario