L’industria della moda, da sempre sinonimo di stile e creatività, non ha mai sottovalutato il progresso tecnologico, ponendosi spesso come una delle protagoniste quando si parla di innovazione. È ciò che sta accadendo anche in questi anni con l’introduzione della realtà virtuale (VR) e della realtà aumentata (AR), due tecnologie che stanno trasformando radicalmente la modalità in cui le persone vivono e interagiscono tra loro e che, proprio nel mondo della moda, potrebbero portare a diversi interessanti risvolti.
Che cos’è la realtà virtuale e come si applica nel settore della moda
La realtà virtuale è una tecnologia che consente di immergersi completamente in ambienti digitali, separati dalla realtà fisica, sfruttando visori e altri dispositivi specifici che gli utenti possono indossare per vivere esperienze visive e sonore coinvolgenti, interagendo con un ambiente simulato. Le applicazioni della realtà virtuale trovano ormai spazio in tantissimi settori differenti, dal turismo, dove la VR permette di entrare in ambientazioni ricostruite e scenari di epoche passate in maniera estremamente realistica, così come nei giochi online, come dimostra l’esperienza dei casino digitali in Italia attivi con piattaforme web e app mobili che già da tempo stanno sperimentando la possibilità di coniugare le caratteristiche del gioco virtuale con quelle delle tradizionali sale fisiche, permettendo agli utenti di accedere tramite VR a sale 3D del tutto simili a quelle dei casino più prestigiosi.
Anche nella moda, la realtà virtuale può rappresentare uno strumento dalle infinite potenzialità: attraverso questa innovativa tecnologia, infatti, è sempre più facile organizzare sfilate virtuali, creare camerini digitali e rendere l’esperienza nei negozi online più immersiva. Ma vediamo meglio come.
L’impatto rivoluzionario della VR nelle sfilate di Moda
Le sfilate di moda, eventi iconici nel calendario dell’industria, hanno subito nel corso del tempo diverse evoluzioni, ma con l’introduzione della realtà virtuale si può parlare di una vera e propria trasformazione epocale, inimmaginabile fino a qualche tempo fa. La possibilità di partecipare a una sfilata da qualsiasi parte del mondo, vivendola in prima persona con visuale a 360 gradi, ha infatti aperto nuove opportunità di accessibilità e coinvolgimento. Gli spettatori possono ora sperimentare la passerella da prospettive uniche, godendo di una visione dettagliata di ogni capo, pur non essendo fisicamente sul luogo dell’evento.
Non solo, oltre all’applicazione della VR alle sfilate reali, sembra sempre più probabile il futuro ricorso a questa stessa tecnologia per dare vita a sfilate virtuali, con avatar che indossano abiti digitali offrendo una panoramica di ciò che le case di moda sono pronte a produrre nei mesi successivi.
Camerini virtuali per provare digitalmente i vestiti
Uno degli aspetti rivoluzionari della realtà virtuale nella moda è la possibilità di provare abiti e accessori prima di acquistarli, un’opzione che potrà avere un grande impatto soprattutto nel campo dell’e-commerce. Grazie a funzioni come gli “AR Try-On” e i camerini virtuali, infatti, i consumatori possono visualizzare come un capo si adatta al loro corpo senza mai indossarlo fisicamente.
Questa innovazione non solo migliora l’esperienza di acquisto online, ma riduce anche i resi, contribuendo alla sostenibilità dell’industria e amplificando i vantaggi dello shopping via web sia per le aziende che per i clienti.
I vantaggi della realtà virtuale nella moda
La moda può dunque trarre diversi vantaggi dall’uso della realtà virtuale, benefici che possono essere riassunti in alcuni punti fondamentali. Un primo aspetto, per esempio, è legato al design, dal momento che la virtualità può favorire i processi creativi consentendo la creazione di capi esclusivamente virtuali, magari in una fase di studio pre-produzione. Altro punto da considerare è, infatti, quello della prototipazione e dunque della realizzazione di prototipi virtuali che permettono di valutare in maniera precisa il lavoro senza la necessità di materiali fisici, riducendo riduce gli sprechi legati alla produzione di campionari tradizionali.
La VR offre poi ai consumatori la possibilità di creare da sé capi unici, sperimentando e visualizzando il risultato in modo realistico, e può essere determinante in termini di sostenibilità ambientale, poiché la progettazione virtuale riduce significativamente i rifiuti nella filiera dell’abbigliamento, consentendo la creazione di capi senza gli impatti negativi legati alla manifattura tradizionale.
Come sfruttare al meglio la tecnologia VR nell’industria dell’abbigliamento
Ma cosa possono fare, dunque, le case di moda e i produttori di abbigliamento per sfruttare al meglio la realtà virtuale? Le possibilità offerte dall’integrazione della VR nei processi tradizionali sono tante: i negozi online, per esempio, possono utilizzare le già citate opzioni di prova virtuale dei capi per incentivare i clienti all’acquisto, mentre per i negozi fisici vi è l’opportunità di abbinare realtà virtuale e aumentata per offrire un’esperienza in store più coinvolgente.
A ciò si aggiungono la possibilità di offrire strumenti di personalizzazione virtuale per consentire ai clienti di creare capi unici e su misura e quella di dare vita a veri e propri showroom virtuali nel metaverso, coinvolgendo ancora di più i consumatori. Da non sottovalutare, infine, la combinazione di elementi fisici e virtuali per dare vita a eventi ibridi in cui vengano massimizzati i punti di forza di entrambe le dimensioni.
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