Studente di Scienze della Comunicazione e cantautore di professione, Domenico Giovanni Pini, in arte Djomi poco più che ventenne ha già alle spalle una carriera musicale importante e corposa. Reduce dalla vittoria al Festival di Castrocaro nel 2023 e finalista del Premio Lunezia, l’artista ha segnato un punto decisivo nella sua carriera con il nuovo lavoro discografico dal titolo “Finalmente”.
Dopo “Il Difetto Dei Pregi” pubblicato nel 2020 e “Djomi Unchained Vol. 1” rilasciato nel 2021, “Finalmente” (ADA Music Italy) rappresenta il suo tanto sudato e atteso biglietto da visita; un album che segna la sua crescita artistica, professionale e personale. Ricco di sonorità interessanti questo lavoro vede la convivenza di rap, rock, soul, r&b e cantautorato per dare quell’impronta musicale riconoscibile e unica. Insomma, un tentativo ben riuscito di dare voce alla sua grande passione, senza tralasciare le influenze di altri generi a lui vicini. “Spesso si fraintende nel pensare che il rapper debba fare solo rap e basta. Non mi piace pensare che una strofa debba essere solo così, che non possa esserci un filo di melodico, e non mi piace etichettare troppo la musica in categorie”, ha dichiarato l’artista.
Un viaggio introspettivo nei sentimenti che ripercorrono le sue esperienze di vita vissuta tra alti e bassi. “Il mio vanto più grande è essere riuscito a fare un disco molto polivalente, inserendo di tutto. Da pezzi più pop o R&B come Cartina, Weekend e Fuga di miele con spazio per melodia e cantato oltre che per il rappato. Fino a brani legati alla mia forma tradizionale, quindi più rap, come la stessa Chiama un dottore, Se mi guardi, Gossip e Barman. Poi ci sono quelli che a me piace chiamare esperimenti sociali, ovvero Salice piangente e Ahi serva Italia che sono proprio differenti dal resto del disco. Ho voluto portare un mini filone, all’interno della tracklist, con cui esprimere certi concetti senza badare al fatto che non fosse rap: volevo proprio sperimentare. E sono davvero soddisfatto”, ha affermato Djomi.
Ne ha fatta di strada il ragazzo quando nel 2017 iniziava a scrivere per un suo compagno di liceo. Ora con grande orgoglio il cantautore si sta ritagliando pian piano il suo spazio nel panorama del rap italiano con il suo stile tutto personale e un’attitudine particolare, insieme a una proprietà di linguaggio molto significativa per un artista così giovane.
FashionNewsMagazine ha avuto l’onore di intervistare Djomi e scoprire qualche curiosità in più sulla sua vita e sulla sua carriera musicale.
–È un momento molto felice per la tua carriera musicale. Stai semplicemente cavalcando l’onda oppure sei già proiettato altrove?
“Io sono sempre proiettato altrove: ovviamente ogni traguardo, grande o piccolo che sia, lo celebro e me lo godo ma mai troppo. La testa è sempre sui prossimi impegni”.
–Sei stato il primo rapper ad aver vinto nella storia del festival di Castrocaro. Ti va di raccontarci l’emozione di quel momento?
“È stata un’emozione davvero indescrivibile. Oltre all’importanza del festival in sé, vincere a Castrocaro Terme da romagnolo è ancora più bello. È come vincere una finale in Champions, si gioca in casa”.
–“Finalmente” è il tuo terzo album, un passo importante per la tua carriera da cantautore. Quale tra le canzoni del disco ti rappresenta maggiormente?
“Sicuramente quelle più autobiografiche sono Chiama un dottore e Cartina. Nel primo parlo di sentimenti ed emozioni personali sul periodo estivo, mentre nel secondo tratto l’amore senza cambiare modalità o espressioni rispetto al mio normale approccio”.
–Se dovessi descrivere la tua musica come la definiresti?
“Mi piacerebbe definirla come una scatola di oggetti smarriti. Ognuno proveniente da un posto diverso con storie diverse, ma in qualche modo legati tra loro”.
–Tra tutti i rap del panorama musicale italiano con quale artista ti piacerebbe fare una collaborazione?
“Cinque nomi su tutti: Salmo, Nitro, Ghemon, Ensi e Davide Shorty. Artisti con la “A” maiuscola. Ovviamente non solo loro, ce ne sono tantissimi, ma questi sono quelli che ascolto da più tempo”.
Una ventata di freschezza e spensieratezza, un artista capace di fare la differenza in un mondo in cui distinguersi è ormai diventata un’impresa, ma Djomi ce l’ha fatta.