Il Made in Italy che resiste: i tessuti artigianali di Elisabetta Scipioni a Firenze

Artigianato e moda: la Sabina protagonista ad “Artigianato e Palazzo” con C’era un Tessuto.

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Dal 12 al 14 settembre 2025, Firenze torna capitale del saper fare con la XXXI edizione di Artigianato e Palazzo. Il Giardino Corsini ospiterà cento maestri artigiani italiani ed europei, selezionati per rappresentare il meglio della creatività contemporanea, tra botteghe storiche ed emergenti. In questo scenario unico, dove l’arte dialoga con il design e l’innovazione incontra la tradizione, ci sarà anche C’era un Tessuto, il laboratorio fondato da Elisabetta Scipioni a Farfa, nel cuore della Sabina.

C’era un Tessuto: moda per la casa, radici e futuro

Il marchio C’era un Tessuto è molto più di una bottega artigiana: è un progetto culturale che porta avanti la memoria della tessitura con uno sguardo rivolto al futuro. Nei locali storici accanto all’Abbazia di Farfa, Elisabetta lavora con fibre naturali come lino e cotone, creando prodotti che hanno un’anima sartoriale: dalle tovaglie alle tende, dagli asciugamani alle borse, fino a accessori unici che uniscono funzionalità e stile.

Ogni tessuto nasce da un’idea che richiama le antiche trame e i disegni conservati nel tempo, ma viene reinterpretata in chiave contemporanea per rispondere alle esigenze del vivere moderno. È il concetto stesso di moda traslato dalla passerella alla casa: la bellezza che arreda, l’artigianato che diventa design.

«Per me – racconta Elisabetta Scipioni – è fondamentale partire dal passato per guardare al futuro. I nostri tessuti portano con sé storie antiche, ma li realizziamo con una visione nuova, adeguata al mondo che cambia. Essere a Firenze, accanto a grandi maestri e a un brand come Bvlgari, significa rappresentare non solo il Made in Italy, ma anche la forza dei piccoli territori come la Sabina, che hanno ancora molto da raccontare attraverso la moda e l’artigianato».

Un’edizione tra arte, design e nuove prospettive

La XXXI edizione di Artigianato e Palazzo si muove attorno al tema “Nuovi paradigmi e prospettive”, esplorando i legami dell’artigianato con arte, moda, design e sociale. La Mostra Principe di quest’anno sarà dedicata a Bvlgari, con l’esposizione “Icone da indossare: quando l’accessorio diventa racconto”, allestita sotto la Loggia del Buontalenti del Giardino Corsini. Un’occasione unica per scoprire gli accessori realizzati nel laboratorio fiorentino della Maison, capaci di trasformare dettagli e materiali in vere e proprie icone.

Il programma comprende anche Delizia, opera site-specific di Edoardo Piermattei, e la collettiva MACRO, curata da Cosimo Bonciani, che porterà i visitatori a confrontarsi con l’artigianato in grande scala, trasformando gli oggetti in installazioni immersive. Con Cromatismi, mostra promossa da Artex, i colori diventano protagonisti attraverso il lavoro di artigiani toscani che sperimentano pigmenti e tecniche di sostenibilità. Starhotels torna con La Grande Bellezza – The Dream Factory, un progetto di mecenatismo contemporaneo che valorizza l’alto artigianato italiano.

Spazio anche ai giovani con la sezione Next Generation, dedicata ai nuovi talenti, e all’inclusione con il progetto L’artigianato che unisce, l’artigianato che include, che porta in mostra cooperative sociali e laboratori di tessitura, ceramica e accessori che lavorano con finalità sociali.

 

La moda che abita le case

La presenza di Elisabetta Scipioni e di C’era un Tessuto a Firenze rappresenta un ponte tra tradizione e contemporaneità. L’artigianato tessile diventa moda per gli interni, un lusso sobrio e funzionale che si distingue per qualità dei materiali, cura dei dettagli e possibilità di personalizzazione. Non è un caso che sempre più architetti e interior designer scelgano i suoi tessuti per i progetti più ricercati.

Dal cucchiaio alla città, come ricordava Ernesto Rogers, passando per le trame che arredano le nostre case: Artigianato e Palazzo dimostra che l’artigianato non è nostalgia, ma una frontiera della moda e del design che continua a rinnovarsi.

Barbara Molinario