Di Denise Ubbriaco
FNM People – Intervista a Mary Garret
Mary Garret: “Approcciatevi alla danza nel rispetto della vostra dignità.”
La ballerina Mariafrancesca Garritano, in arte Mary Garret, potrà finalmente fare ritorno al Teatro alla Scala. La sezione Lavoro della Cassazione, con la sentenza n.7558 depositata venerdì 15 aprile 2016, ha respinto il ricorso presentato dal teatro milanese contro la decisione della Corte d’Appello di Milano che, nell’ottobre 2014, dichiarò illegittimo il licenziamento, confermando quel pronunciamento. La Suprema Corte ha accolto in pieno le tesi difensive degli avvocati Alessandro Russo e Simone Pietro Emiliani con una sentenza che ha posto fine al lungo travaglio vissuto dalla ballerina, ingiustamente allontanata per più di quattro anni dal corpo di ballo. Mary Garret era stata licenziata nel febbraio del 2012, dopo aver rilasciato un’intervista al giornale inglese The Observer, in cui denunciava l’esistenza di gravi disturbi alimentari all’interno del mondo della danza. Temi come competizioni, sacrifici e anoressia, che lei stessa aveva vissuto in prima persona, sono stati anche affrontati nel suo libro “La verità, vi prego, sulla danza”. Per saperne di più, leggete la mia intervista a Mary Garret.
Partiamo dall’inizio di questa triste vicenda. Cosa ti ha spinto a denunciare l’esistenza di gravi disturbi alimentari all’interno del mondo della danza?
“Nel mio libro avevo raccontato dell’ossessione per la forma fisica e di stupide gare a chi mangiasse meno. Questo ha incuriosito la stampa. Ho solo raccontato la mia esperienza senza alcuna intenzione di denunciare cose che, tra l’altro, sono abbondantemente dibattute dalla letteratura medica internazionale, quindi molto conosciute da molti anni. E’ stato il giornale inglese a fare un articolo con un titolo che non corrispondeva affatto alle mie dichiarazioni.”
La tua è stata una scelta molto coraggiosa e necessaria per puntare i riflettori e far emergere la verità su una realtà che troppo spesso è stata velata da un’apparente aura romantica.
“Nessuna scelta. Il coraggio, quello, è servito dopo.”
Come hai reagito e cosa hai pensato quando, nel febbraio del 2012, ti hanno comunicato il licenziamento?
“Stentavo a credere che fosse vero, perché ero stata già sospesa dall’attività lavorativa senza poter partecipare alla tournèe di Mosca dove avrei dovuto debuttare nel ruolo principale nel balletto “Excelsior” al Bolshoi. Una mazzata dietro l’altra.”
Hai trovato qualche forma di supporto da parte dei tuoi colleghi ballerini?
“Preferisco non parlare di questo.”
Quanto è stato difficile combattere questa battaglia legale?
“Questa è una domanda a cui i miei legali potrebbero rispondere adeguatamente. Io posso solo dire che mai avrei creduto a tutto quello che, invece, ho dovuto imparare e vivere sulla mia pelle.”
A questo punto, rivolgo la stessa domanda agli avvocati Alessandro Russo e Simone Pietro Emiliani.
“La difficoltà è stata soprattutto quella di rovesciare le due pronunce del Tribunale di Milano che non avevano riconosciuto come vi fosse stato un fraintendimento delle dichiarazioni che la Sig.ra Garritano aveva rilasciato al giornalista di The Observer. La Corte di Appello di Milano, accogliendo l’istanza di rogatoria alla Corte di Londra che avevamo richiesto, ci ha poi dato piena ragione.”
Gentili avvocati, quali sono state le peculiarità ed i punti salienti di questo caso?
“Il caso della Sig.ra Garritano riguarda il diritto di ogni lavoratore di manifestare liberamente il proprio pensiero. Un diritto fondamentale, garantito dalla Costituzione e dallo Statuto dei lavoratori. Sul punto le due sentenze della Corte di Appello di Milano e della Corte di Cassazione affermano principi rilevantissimi, destinati a trovare applicazione in tutti i futuri giudizi.”
Mary, fortunatamente, non ti sei lasciata scoraggiare dal corso degli eventi. Hai continuato la tua battaglia collaborando al primo studio scientifico sulla nutrizione dei danzatori classici, voluto da Michele Villanova. Dico bene?
“Esatto! Lui è stato primo ballerino del Teatro alla Scala e l’unico personaggio di fama che abbia preso pubblicamente a cuore quello che è successo, traendo spunto per progetti pioneristici qui in Italia e, oserei dire, nel mondo. Nel suo corso di danza, infatti, è stato effettuato il primo studio scientifico sulla nutrizione di un gruppo di danzatori, grazie anchealla collaborazione del Prof. Pietro Marco Boselli dell’Università degli Studi di Milano. Lo stesso è stato ripetuto anche l’anno successivo e, dopo due anni, abbiamo saputo che anche la Fondazione Bracco avrebbe sponsorizzato uno studio scientifico per la nutrizione dei danzatori dell’Accademia del Teatro alla Scala, cosa mai avvenuta prima.”
Cos’altro hai fatto in questi quattro anni?
“Ci sono stati momenti in cui avrei voluto mollare tutto. Audizioni che non andavano a buon fine e tanti disagi creati dalla situazione che mi sono trovata a vivere.Ho pensato spesso che forse avrei dovuto lasciare la danza. Poi, grazie a Villanova che continuava a dirmi di studiare e restare in forma, ho trovato la forza di impegnarmi nelle cose. Fu sua l’idea di farmi esibire sul palco con mio fratello Massimo, in una particolare versione de “La morte del Cigno” con chitarra acustica (o elettrica) e da lì è nato lo spettacolo “Mary Garret and Billy the Kid”, che portiamo in giro per l’Italia e nelle scuole, abbinandolo spesso a dibattiti sui temi legati alle problematiche giovanili, richiesti appositamente dal corpo docente o dalle associazioni. Danzare sulle note di mio fratello era uno dei miei sogni nel cassetto.”
Finalmente potrai fare ritorno al Teatro alla Scala.Ti ritieni soddisfatta di questa sentenza?
“Sono estremamente felice e non solo per me, ma anche per i miei legali Alessandro Russo e Simone Pietro Emiliani che hanno lavorato sodo non solo per la causa, ma anche per non farmi perdere la fiducia nella giustizia. Il mio caso è stato pubblicato in due delle più autorevoli riviste di giurisprudenza italiane e, recentemente, abbiamo appreso essere stato pubblicato anche nel sito NYSBA, che è la più grande associazione di avvocati degli Stati Uniti d’America,fondata 135 anni fa.”
Quali emozioni provi?
“Sono davvero felice, ma molto stanca.”
Quali sono, ora, i tuoi obiettivi?
“Dormire… e non fare incubi. In questi anni, non è stato facile.”
Quale consiglio vuoi dare ai giovani che desiderano imboccare la strada che porta nell’elegante mondo della danza?
“Approcciatevi alla danza nel rispetto della vostra dignità.”
Ringrazio Mary Garret e gli avvocati Alessandro Russo e Simone Pietro Emiliani per la loro disponibilità.
Ph: Archivio Teatro alla Scala.
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06/05/2016








