Di Tiziana Galli
Sulle Ali di Amore
Ancora pochi giorni e si concluderà la mostra romana dedicata ad una delle favole più antiche e più belle mai raccontate: quella di Amore e Psiche.
La mostra, visibile a Castel S. Angelo, vuole rendere omaggio alla conclusione del restauro del fregio che Perrin del Vaga, pittore cinquecentesco, dedicò alla favola stessa.
Felicità, pathos, amore, invidia: tanti gli stati d’animo che si sovrappongono nel mito e questa storia, raccontata da secoli, continua ancora ad emozionare.
La favola di Amore e Psiche, narrata da Apuleio (II sec. d. C.) la troviamo raccolta nel libro dell’Asino d’oro e racconta dell’amore tra una bellissima mortale e il dio dell’Amore stesso.
L’Amore fu tale che la splendida Psiche riuscì a superare una serie di ostacoli messi lì apposta per farla fallire e si elevò, di conseguenza, allo stesso rango degli dei, guadagnando l’immortalità.
Da quel momento in poi, i due, vissero felici e contenti e, in pochi sanno, che dal trionfo di quell’unione nacque una figlia chiamata Voluttà.
Tanti sono i significati ai quali questa storia vuole alludere, stratificando contemporaneamente più piani di lettura: sicuramente tra essi c’è un’esaltazione dell’amore coniugale.
Ma volendo andare oltre, si può anche leggere quanto il grande amore verso una donna possa arrivare ad innalzarla fino all’Olimpo degli dei (ed è con questo significato che la favola è stata raffigurata nella Loggia di Psiche della Farnesina).
Allo stesso modo, però, può riferirsi al percorso che l’anima umana deve affrontare per purificarsi (a questo, invece, voleva alludere Paolo III nel fregio di Castel Sant’Angelo).
Psiche si traduce con il termine soffio, anima, e viene spesso rappresentata come una farfalla, portando in se’, le caratteristiche implicite della leggerezza, della delicatezza e della bellezza.
La storia di Apuleio, viene normalmente letta come il percorso femminile verso l’evoluzione, ma essa narra in maniera più velata, anche della trasformazione di Amore, ovvero quella che deve percorrere il principio maschile per completarsi.
Sottolineando come il rapporto di coppia porti in se’ una nuova forma di identificazione, nel suo saggio dedicato alla novella, il Prof. E. Neumann scrive:
“Non è soltanto Psiche a percorrere un cammino di trasformazione; il suo destino è indissolubilmente intrecciato a quello di Eros (Amore).
Ma questo rende il mito di Psiche un mito della relazione tra uomo e donna.”
Ed è bello ed eterno proprio per questo.
La mostra prende avvio dal ciclo pittorico che Perin del Vaga effettuò decorando il fregio di una delle salette dell’appartamento di Paolo III a Castel Sant’Angelo; si avvale di dipinti, disegni, sculture, incisioni, arazzi e terracotte per raccontare il successo che ebbe nel tempo questa splendida storia.
L’esposizione diviene un pretesto per vedere le diverse interpretazioni che il mito ebbe nel tempo.
Il materiale esposto è estremamente ricco, ma Fashion News magazine ha voluto integrarlo con le immagini di opere che non sono esposte in mostra ma che a nostro avviso non possono mancare quando si parla di un’iconografia così importate. E’ così che nella nostra galleria immagini saranno presenti le versioni più belle e poetiche che la storia dell’arte vanti sul tema: i gruppi marmorei del Canova.
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