Di Tiziana Galli
Gioie e gioielli
Patrizia Corvaglia: gioie e gioielli
Patrizia Corvaglia, orafa, l’abbiamo incontrata al Room Service di AltaRoma e abbiamo avuto il piacere di intervistarla, qualche giorno dopo, nella sua casa-laboratorio a Monteverde.
Energica, interessante e creativa, Patrizia si racconta e ci comunica la passione per il suo magnifico lavoro.
Non possiamo non esordire chiedendole come è stata la sua prima esperienza ad AltaRoma.
“Divertentissima, fichissima e stimolante. Io ho sempre esposto e venduto nelle Gallerie d’Arte e in questo momento di crisi questo canale si era un po’ bloccato, costringendo anche me a una produzione più semplice.
Con AltaRoma il mio spazio creativo si è aperto nuovamente a una realtà di maggior respiro.”
Per esempio?
“Oggetti particolari come il mio bracciale-anello con foglia di platano. Quest’anno la foglia ha fatto tendenza e io l’ho utilizzata per un pezzo molto particolare che parte dal polso e arriva al dito, ma che può essere utilizzato anche per i piedi. Tutti i miei gioielli hanno una doppia possibilità di utilizzo. Ci sono oggetti che sono tornata a produrre solo in occasione di Altaroma e voglio potenziare questo canale.”
Quindi a Luglio vuoi ripetere l’esperienza?
“Assolutamente si. Ho idee strepitose in merito: ho avuto un paio di “visioni”. Ho visualizzato perfettamente degli abiti che voglio far realizzare perchè siano “accessori” dei miei gioielli.”
Quando partorisci le tue idee?
“La maggior parte di notte e spesso mi alzo per realizzarle subito.”
Qual è il tuo concetto di gioiello?
“Non deve essere statico. Come dicevo prima tutti i miei gioielli hanno una duplice portabilità: bracciali che diventano gioielli da piede o anelli che diventano ciondoli.
Quando crei un gioiello devi cercare l’emozione a prescindere dal design: il valore estetico è importante ma fondamentale è il piacere che si prova indossando quell’oggetto.”
Tu cosa preferisci?
“Io amo gli anelli. Li amo perché possono essere visti oltre che sentiti addosso, vengono vissuti in tutto e per tutto.
Il gioiello deve essere una vera e propria gioia; deve parlare di te, deve poterti emozionare come una fotografia.
Deve toccare il tuo cuore.
E’ la cosa più preziosa: deve portare alla luce qualcosa che appartiene profondamente alla persona.
Questa è la gioia del gioiello e ognuno deve avere il suo.”
Roma 12 Gennaio 2013
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