“Good Me Bad Me”, questo il titolo originario del thriller psicologico di Ali Land che si presenta, fin dalle prime battute, crudele, spietato e agghiacciante.
I diritti di traduzione del romanzo, definito “semplicemente inquietante”, in testa alle classifiche inglesi a pochi giorni dall’uscita, sono stati venduti in venti Paesi. Cattura l’attenzione non solo perché è un fantastico thriller, ma perché rappresenta una vera e propria immersione nella psicologia della protagonista.
L’autrice ha una scrittura incredibilmente ipnotizzante, capace di seminare il seme del sospetto nella mente del lettore: solo un’attenta ricercatezza e un grande equilibrio potevano portare alla perfetta riuscita di una narrazione torbida come questa.
“Una ragazza bugiarda” è una storia oscura dove le ombre grigie, in cui la verità si perde, rendono inquietante la lettura e mostrano una vigorosa presenza del male. La trama si spande su fili intricati ed è avvinta in un gioco sottilissimo di allusioni, piccole rivelazioni, atroci dubbi, terribili sospetti.
Immediatamente appare lampante il conflitto interiore della protagonista Annie: lei ama la madre, una serial Killer, ma non può consentirle di uccidere ancora. Annie è costretta a guardare ciò che succede nella stanza degli orrori, benevolmente definita il “parco giochi”, dove lacrime e sangue si mescolano fino alla morte. Catene invisibili la legano alla madre facendole provare sentimenti di repulsione e attrazione allo stesso tempo.
Come può Annie, una quindicenne traumatizzata da perdite e abusi, far cessare questo incubo? L’unica possibilità è denunciare la propria genitrice. E l’avvicinarsi del processo non rappresenta la fine di un incubo, ma solo l’inizio di un nuovo sorprendente scenario. Lungo la lettura toccheremo con mano l’instabilità mentale della protagonista che vorrebbe rivelare molte più cose sui crimini della madre, vorrebbe che qualcuno la ascoltasse… ma sembra che nessuno sia disposto a farlo.
L’autrice, con grande maestria, lucidità e precisione, affonda la lama nei mali della società: violenza familiare, contrasti tra genitori e figli, bullismo e droghe, e il tutto restituisce una visione realistica e attuale della fragilità umana. Emergono le abilità di manipolazione, la capacità di mentire, la necessità della menzogna subordinata alle scelte importanti.
Visto su FNM Magazine