Uno spazio espositivo animato e popolato non solo di giorno, dove il tema dell’interior design, e quindi dell’abitare, assume una nuova connotazione e un nuovo modo di vivere l’intimità quotidiana. Tutto questo rappresenta Daforma, il concept space ideato da Simone Menassè, Abigail Lewis e Claudio Salvatore, e inaugurato da poco in via dei Cappellari 38, nei pressi di Campo de’ Fiori, a Roma. I 500 metri quadrati offrono una proposta variegata di negozi e locali: laboratori creativi, una galleria d’arte, un temporary store, un bar, un fioraio, una cucina aperta tutto il giorno e una piccola corte seicentesca.
All’interno di Daforma, l’arte si presenta in molteplici sfumature, di cui fanno parte anche le installazioni temporanee di piante e fiori, per un Floral lab dalla visione sempre più contemporanea. Si prosegue con la galleria d’arte dai due ambienti separati, mentre la main room accoglie le mostre, la project room offre uno spazio di sperimentazione mirato a un singolo artista o a un’unica installazione. Abbigliamento e accessori di esclusivi brand internazionali sono disponibili in uno dei due temporary store affacciati sulla corte interna seicentesca, che caratterizza gli antichi palazzi del centro storico di Roma. L’altro store è dedicato alle proposte di design, coerentemente con l’obiettivo del concept space.
Completano la proposta una caffetteria, aperta tutti i giorni dalle 9 alle 19, con cucina annessa, che prepara piatti in linea con menù internazionali, e la pink crazy room, il bar dal respiro estero; è qui che ci si può intrattenere a partire dalla sera, ascoltando musica e degustando ricercati drink e food di altissimo livello, in un ideale viaggio verso Paesi lontani all’avanguardia. Grande attesa anche per il project space di prossima apertura, dove verranno organizzati workshop creativi e pratici, con l’intento di riportare in auge il tanto prezioso “saper fare” che attualmente sta pian piano scomparendo.
Inaugurata all’interno di Daforma anche l’esposizione La magnifica Forma, che mostra una collezione di pezzi di design, dalla sperimentazione degli anni ’50 ai mutamenti dell’Italia anni ’60 e ’70, per concludersi con gli eccessi tipici degli anni ’80. Il fine della mostra è quello di portare a conoscenza del fenomeno artistico dell’interior design, di cui lo spazio si fa promotore di ricerca e in cui l’eclettismo e il mutamento delle forme seguono continuamente la funzione, fino a fondersi con essa.