Claudio Gregori in arte “Greg”, celebre attore del duo comico “Lillo&Greg”, in questi anni ha sempre portato avanti la sua passione per la musica. Frontmen del gruppo “Latte e i suoi derivati”, fondato agli inizi degli anni novanta, con il quale ha avuto grandissimo successo di pubblico, ha creato Insieme alla moglie Nicoletta un brand di moda NCPOP che mette in musica le proprie creazioni.
Tornato, in questi giorni da Memphis, dove nei celebri studi della SUN RECORDS, il 5 luglio 1954, Sam Phillips imprimeva su nastro “That’s all right mama” cantata da Elvis Presley, dando così inizio a quel fenomeno musicale che ha rivoluzionato il mondo, si è tenuta una rock’n’roll session tutta italiana. Claudio Gregori ha varcato le porte del 706 di Union Avenue per registrare del sano rock’n’roll nel luogo in cui questo genere musicale è nato. Su iniziativa del musicista e produttore siciliano Mario “Redmount” Monterosso e con la coproduzione esecutiva di Mauro Belardi è stata registrata una compilation di rock’n’roll made in Italy. Line up tutta italiana.
Alla sezione ritmica il Don Diego Trio (Diego Geraci alla chitarra e voce, Luca Chiappara al contrabbasso, Sandro Pittari alla batteria), band siciliana presente in quei giorni a Memphis per la nomination agli Ameripolitan Awards (organizzati dal celebre Dale Watson) come miglior rockabilly band. Al pianoforte e voce, il pianista Antonio Sorgentone, alle chitarre e alle voci, Greg e Redmount. Ad impreziosire la sessione, Miss Gina Haley, la figlia del celeberrimo Bill Haley che il mondo ricorda per la sua Rock Around the Clock, la quale ha cantato due brani accompagnata dall’intera band. La sessione è stata interamente filmata a cura del regista siciliano Vittorio Bongiorno.
Un momento musicale da poter raccontare ai posteri all’insegna del mitico motto “Long Live Rock’n’Roll” al quale seguirà l’uscita di 45 giri con il singolo di Greg e Monterosso. Una liaison quella “made in America” che andrà avanti, perché dal 16 al 18 Marzo Greg e Monterosso saranno nuovamente insieme a Catania con lo spettacolo teatrale “Fui e Sono Eddie Redmount”, scritto da Monterosso e diretto da Greg.
Una vita dedicata allo spettacolo e guidata dal sacro fuoco della musica contraddistingue un talento che fa divertire e riflettere in radio, a teatro e al cinema, ma che dona il meglio di sé quando con la chitarra e un microfono può liberare le proprie emozioni a cavallo delle note rock’n’roll.
Greg nasce comico e diventa musicista o viceversa?
Non c’è alcuna trasformazione, in realtà. Sono decisamente un musicista, ho la Musica nel DNA e mi rigenero continuamente suonando. Anche il senso dell’umorismo è, ovviamente, un mio tratto distintivo e un mio modo di essere, ma la Musica è la mia linfa e i due aspetti convivono beatamente da sempre. Mia moglie ed io abbiamo addirittura ideato il primo brand di moda che inserisce la Musica nelle proprie creazioni: NC POP.
Chi sono i tuoi riferimenti musicali?
I miei riferimenti musicali sono Chuck Berry, Buddy Holly, Jerry Lee Lewis, Carl Perkins, Brian Wilson e Stan Ridgway.
Tra i tuoi ultimi lavori c’è anche la registrazione a Memphis di una compilation di rock’n’roll made in Italy, negli studi della SUN RECORDS. Raccontaci di questa tua esperienza e l’emozione di entrare nel luogo dove possiamo dire che sia nato il rock’n’roll.
Negli studi della Sun Records è nato il Rockabilly. È impossibile descrivere bene a parole l’emozione di varcare quella soglia; cantare nell’angolo dove incise Elvis Presley con accanto il pianoforte che fu suonato da Jerry Lee Lewis. Vedere attorno a me le pareti con i pannelli fonoassorbenti dell’epoca, i vecchi amplificatori, la rastrelliera con le chitarre… strepitoso!
In questo progetto tu e Mario “Redmount” Monterosso siete alle chitarre e alla voce e sarai con lui anche a teatro nella veste di regista del suo spettacolo “Fui e Sono Eddie Redmount”, com’è nata questa amicizia?
Mario mi fu presentato sedici anni fa da Renny Zapato, altro mio grande amico musicista catanese. Dalla comune passione musicale e la grande affinità elettiva sono cresciute la stima e l’amicizia. Da allora abbiamo condiviso palchi, scelte e momenti di vita assai interessanti.
Quali sono i tuoi hobby nel tempo libero?
È alquanto complesso per me distinguere tra hobby e lavoro, perché le due cosa spesso coincidono. Nel tempo libero compongo, suono, scrivo e disegno, così come sovente accade nel lavoro. Forse, in più, nel mio relax c’è la lettura di libri e l’ascolto della Musica.
Nel tuo futuro tanta musica, quando ci sarà l’uscita del tuo cd?
Se ti riferisci al CD registrato a Memphis, ancora non abbiamo un’idea precisa. In compenso, per la primavera è prevista l’uscita del secondo disco della mia band di Doo Wop: Greg & the Frigidaires.
Greg parlaci del tuo esordio con il gruppo musicale “Latte & i suoi derivati”. Come nasce il gruppo e perché questo nome?
Correva l’anno 1992 e la casa editrice di fumetti per cui lavoravamo Lillo, Paolo Di Orazio ed io fallì. Io già suonavo da quindici anni e capitanavo la band dei Jolly Rockers; Paolo era un batterista attivo nella scena Metal. Decidemmo insieme di tirare su un gruppo musicale di tutti fumettari e coinvolgemmo Lillo. Il progetto stava per naufragare quando ci venne chiesto di partecipare ad una gara per band demenziali. Ne uscimmo vincitori e questo ci diede lo sprone a continuare e convinse persino Lillo, agli inizi recalcitrante. Da quel momento abbiamo collezionato migliaia di esibizioni dal vivo; tre anni dopo abbiamo avuto il nostro battesimo al Teatro e poi sono arrivate anche radio e televisione. L’ispirazione del nome mi venne leggendo l’insegna di un furgoncino parcheggiato sotto casa mia: Fratelli (segue cognome) Latte e Suoi Derivati. Molti gruppi degli anni “50 e “60 usavano questa formula (Ad esempio in Italia c’erano Fred Buscaglione e i Suoi Asternovas e Peppino Di Capri e i suoi Rockers) e la proposi al resto della band. Ovviamente la accettarono!
Qual è la tua più grande soddisfazione artistica?
Bella domanda. Sono soddisfatto quando compongo una bella colonna sonora per le mie commedie a teatro; parallelamente anche quando allestisco una commedia e vedo che prende forma, il mio orgoglio gongola. Poi ci sono le piccole, ma grandi soddisfazioni, che mi aggiungono dagli apprezzamenti per le mie creazioni alla radio.
Per la tua musica prendi ispirazione dai grandi maestri del passato?
Credo sia impossibile prescindere dall’insegnamento dei grandi maestri. Nel Rock’n’Roll ci sono Chuck Berry, Buddy Holly, Jerry Lee Lewis e Carl Perkins. Successivamente mi abbevero a Brian Wilson e Stan Ridgway, ma pesco anche abbondantemente in Henry Mancini, Burt Bacharach, Lalo Schifrin, John Barry e Neal Hefti. Per la Musica classica invece sono ispirato, tra gli altri, da Beethoven, Holst, Respighi, Dvorak, Debussy, Mussorgsky e Bax.
Hai creato con tua moglie NC POP il brand che mette in musica le proprie creazioni. Come riesci a creare una musica in base al modello disegnato da Nicky?
Ogni volta Nicky mi illustra bene cosa le abbia dato la scintilla per creare un nuovo modello e allora diventa assai semplice per me inserirlo nel mio universo musicale. Discutiamo assieme della collocazione spazio-temporale in cui il modello prende vita e alla fine mi diverto a comporre le differenti declinazioni sonore che ne descriveranno l’essenza.
Sei tornato da poco da Memphis, dove hai registrato nel luogo dove è nato il rock’n roll. Quali sono state le emozioni provate e quando e dove si potrà ascoltare questo tuo ultimo lavoro?
Negli studi della Sun Records è nato il Rockabilly. È impossibile descrivere bene a parole l’emozione di varcare quella soglia; cantare nell’angolo dove incise Elvis Presley con accanto il pianoforte che fu suonato da Jerry Lee Lewis. Vedere attorno a me le pareti con i pannelli fonoassorbenti dell’epoca, i vecchi amplificatori, la rastrelliera con le chitarre… strepitoso! Per quanto riguarda il CD registrato a Memphis, ancora non abbiamo un’idea precisa per l’uscita. Dobbiamo ancora mixarlo e masterizzarlo…
Sei il regista dello spettacolo ““Fui e Sono Eddie Redmount”, debutterete dal 16 al 18 Marzo a Catania, anche in questo spettacolo c’è del “blues”, il pubblico che verrà in sala, cosa dovrà aspettarsi?
C’è da aspettarsi soprattutto tantissima Musica. Musica che ha caratterizzato gli Stati Uniti negli anni “40 e “50; non c’è, dunque, soltanto il Blues, ma anche del Country, senza cui non sarebbe potuto nascere il Rock’n’Roll; e c’è del Jive e un forte gusto italiano che condisce tutto perché, non va dimenticato che la prima incisione di Jazz della storia (1917) fu merito di un ragazzo siciliano: Nick la Rocca. Come in quel caso anche “Fui e sono Eddie Redmount” è la storia di un ragazzo che lascia la propria terra sicula per affrontare il sogno americano. Durante il suo viaggio raccoglierà molte esperienze che lo porteranno a capire quali siano realmente le proprie radici.