Di Daniele Goretti
Il “tour maremmano” di Andy Warhol e soci
Tourné a Grosseto e dintorni per Andy Warhol, che dalla scorsa estate e per tutto l’autunno fino al 4 novembre prossimo “sta girando” con alcune delle sue opere più famose la costa prima e l’entroterra maremmano in questi giorni. “Ordinary World”, questo il titolo della mostra, comprende le opere dell’esponente di spicco della Pop Art, insieme con quelle di Keith Haring (Street Art) e di Paolo Buggiani (video-artist).
Il programma ha preso il via il 21 giugno scorso alla Pinacoteca Civica di Follonica e si concluderà, come detto, il prossimo 4 novembre con ben tre mostre allestite contemporaneamente in altrettante location: al castello di Aldobrandesco di Arcidosso, a palazzo Nerucci di Castel del Piano e alla villa Sforzesca di Castell’Azzara.
Nella New York fine anni sessanta, parallelamente alla Pop Art di Andy Warhol, inizia ad imperversare una forma espressiva che arrivava al pubblico senza intermediari: la Street Art di cui Keith Haring, grande amico ed erede spirituale di Warhol, sarà uno dei massimi esponenti.
Oltre ad una selezione di opere di Warhol: dalle celeberrime “Campbell’soup” ai ritratti di Marilyn (a 50 anni dalla sua morte), Mick Jagger ed altri personaggi, fino ad arrivare ai “Disasters” e “Ladies and Gentlemen”, la mostra evidenzia anche la misteriosa collaborazione con Pietro Psaier e propone una serie di subway drawings di Keith Haring appunto, realizzati clandestinamente nelle stazioni della metropolitana di Manhattan quando era ancora un anonimo writer newyorkese, recuperati da un altro protagonista di quegli anni: Paolo Buggiani, il “Pattinatore volante” che imperversava per le strade di New York ed al quale Haring stesso dedicò uno dei suoi personaggi, “The Flying man”. In mostra troviamo anche alcune dei lavori di Buggiani che, in sintonia con Haring, affrontano in modo soggettivo la realtà.
Parallelamente alla mostra sono stati organizzati una serie di eventi in concomitanza con le varie inaugurazioni, che hanno visto concerti rock, performance teatrali ed installazioni video-artistiche di Paolo Buggiani.
Anche la scelta dei luoghi che hanno ospitato e stanno ospitando “Ordinary World” non è stata casuale, ma gli organizzatori di Musei di Maremma, hanno volutamente creato ambienti che dessero al visitatore l’idea del netto contrasto tra l’ambiente antico, quasi sempre d’epoca coloniale spagnola, ma anche rinascimentale e quello che sulle opere di Warhol e Haring era il mondo metropolitano degli anni ’80.
[ScrollGallery id=215]