La ricerca della sorpresa è ormai una missione quasi impossibile e a farne le spese è la purezza. Riceviamo, ogni giorno, migliaia di input, quasi mai positivi, che lasciano una traccia nella nostra mente e sulle tastiere dei nostri smartphone e tablet.
Giovanni Pascoli riteneva che in ogni persona ci sia un fanciullino, spirito sensibile che consiste nella capacità di meravigliarsi delle piccole cose. La sensibilità del fanciullino è la chiave da cui ripartire e lavorando da oltre venti anni nel mondo della comunicazione prestata all’arte e alla cultura, è arrivato il momento di recuperare quella purezza che solo un bambino può avere.
Il mondo dell’arte e della cultura è purtroppo considerato noioso e poco interattivo. Immaginatevi la visita all’interno di un Museo che parla di Preistoria, una raccolta di vetrine e sassi, preziosissimi, ma solo ad un pubblico di esperti. L’idea nasce a Manciano, in Provincia di Grosseto, dove un giovane assessore al turismo, Giulio Detti, da sempre innamorato della sua cittadina, entrando nel rinomato Museo della Preistoria e Protostoria della Valle del Fiume Fiora, decide di rinnovare l’allestimento rendendolo più a misura di famiglie e soprattutto di bambino. Una novità assoluta per l’argomento trattato, un’operazione che ha smosso un pochino le sensibilità dei professionisti del settore, ma che alla prima apertura ha riscosso un successo tale da permettergli di effettuare altri interventi “innovativi”.
Oggi il museo si presenta già all’ingresso come un luogo di aggregazione e di studio dove la gamification e l’interattività sono alleate della storia e dei reperti custoditi. Un’esplosione di freschezza e purezza che parte con un selfie point con l’evoluzione dell’essere umano, dove il selfie scattato finisce su un wall digitale connesso alla rete. Davanti agli ominidi una parete racconta il territorio grazie ad una serie di piccoli schermi in cui sono proiettati dei video effettuati con droni di ultima generazione; andando avanti, nell’info-point, delle ragazze gentilissime ti consegnano un tablet con il quale interagire durante tutta la visita del secondo piano. Da lì parte un viaggio a ritroso nel tempo, fatto di reperti, qr code, schermi lcd e delle fermate in realtà aumentata, dove Lucy, la giovane archeologa a cartoni animati, una volta scaricata la App gratuita e inquadrata con il tablet, prende vita e racconta ai bambini come era la vita nelle varie ere.
Il percorso si chiude con la ricostruzione di una capanna preistorica visibile con un caschetto per la realtà virtuale a 360° che fa impazzire anche i più adulti. Un esempio di come la purezza e la sorpresa possono diventare dei validi alleati nella lotta contro la noia e la polvere, un posto dove andare con tutta la famiglia per scoprire le nostre origini, interagendo con loro e lasciando che la storia ci prenda per mano, come in una macchina del tempo alimentata a purezza, anche nel prezzo, l’ingresso al museo è completamente gratuito… ancora!
Visto su FNM Magazine
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