Intervista presa direttamente da FNM Magazine
Questa è una telefonata tra amiche… io a Roma nel mio nuovissimo ufficio e Vittoria a Barcellona, per “fare il tagliando” dopo l’operazione come dice lei, a casa di Anna, la sua amica, in attesa di raggiungere Ivan Manero, il chirurgo che le ha cambiato la vita (fuori e dentro).
Per i pochi che non conoscessero ancora la sua storia, Vittoria alla nascita fu chiamata Giuseppe dai suoi genitori, perché la natura l’aveva dotata di un “pezzo in più” non necessario. Nel suo percorso di vita studia, si realizza come attore con collaborazioni di tutto rispetto ed interpretazioni in film di successo, come la fiction “Mio figlio” e “Al di là del lago”. A trent’anni si libera dalle convenzioni e dagli stereotipi e decide di uscire dal bozzolo e cambiare sesso.
Nasce Vittoria, una ragazza di Pomigliano D’Arco, figlia di un operaio e di una sarta. Non è la mia solita intervista, perché Vittoria non sono riuscita ad intervistarla come avrei voluto… mi ha travolta come un fiume in piena, gonfia di orgoglio e stima per se stessa. Io l’ho lasciata parlare, e con tutto quello che mi ha raccontato ci potremmo scrivere il suo secondo libro.
Ciao Vittoria. Come stai?
“Benissimo. Felice”.
Come procede dopo l’intervento?
“L’intervento mi ha proprio cambiata, credevo fosse più legato all’estetica, perché mi sentivo donna dentro da sempre, quindi pensavo solo di poter indossare un bikini al mare liberamente. Ma non è così! Sono nata “femmina”, ma non avevo equilibrio nel corpo… adesso, invece, mi riconosco”.
Com’è il rapporto con tua madre?
“Mia madre mi dice che adesso sono più buona, ma non è vero, sono solo più risoluta,più matura, più serena. Quando sei serena con te stessa è più semplice perdonare gli altri. A Natale abbiamo dormito nello stesso letto e mi ha detto “avevi ragione tu”. Poi, quando è venuta in trasmissione da Barbara D’Urso a sostenermi, è stato un riconoscimento per me”.
E il resto della famiglia?
“Per mia sorella sono sempre stata donna. È contenta adesso perché sa quanto ho sofferto. Mi è stata molto vicina nonostante fosse in ansia per i rischi dell’intervento. Sono entrata in sala operatoria piangendo terrorizzata per la paura di morire”.
L’amore?
“Non esiste. Per adesso. Sogno il “VERO” principe azzurro, un uomo che prima di tutto si occupi e preoccupi di me, un uomo che mi ami e mi rispetti. Non cerco un uomo che voglia una donna di servizio dentro casa. Credo nell’amore, ma prima di tutto nell’amore verso me stessa”.
Come stai vivendo il post rottura con Fabrizio Vannucci? Avevate progettato di sposarvi, una vita insieme…
“Alla fine mi sono trasferita a Roma, al Pigneto, in una casa ristrutturata per due persone… è stato uno shock vivere in una casa con due lavandini, il lettone matrimoniale, due cabine armadio… ma ho risolto: la seconda cabina armadio l’ho riempita di scarpe! Perché se un uomo ti delude, un tacco 12 non lo farà mai!”
Insomma hai il vestito da sposa appeso al chiodo?
“Lo darò in beneficenza, ma il sogno di sposarmi rimane. Il sogno non è l’anello, quello me lo compro da sola”.
Nel progetto di vita ci sono dei figli?
“Si! Mi piacerebbe una bambina, ma solo se c’è un marito. Non potrò essere una mamma biologica, ma la legge mi permette di adottare”.
Come ti vedi?
“Una donna single, indipendente, realizzata nella famiglia negli amici. La prima transessuale ad apparire su Playboy Italia. Mi sono molto divertita. Una bella rivincita!”
Cos’è per te il successo?
“Mi ha molto impressionata una frase che ho letto: “Il successo del mio amico mi addolora più del mio stesso insuccesso”. Detto questo, il successo si può ottenere, bisogna avere un obiettivo, un traguardo. È troppo facile nascondersi dietro le difficoltà. Oggi viviamo in un momento politico culturale triste perché ci hanno insegnato a non avere più speranza! Ai ragazzi che vogliono intraprendere la mia stessa carriera dico “Rimboccatevi le maniche e realizzate i vostri sogni””.
Sei una persona molto “chiacchierata”.
“Ricevo molte accuse di essermi “prostituita mediaticamente”. Ma non sanno che ho detto tanti no! Io facevo questo lavoro anche prima di cambiare sesso, e se prima avessi fatto l’architetto oggi avrei fatto l’architetto. Purtroppo, tempo fa, anche per me la transessuale era rossetto rosso e minigonna… e faceva la escort. Oggi sono convinta che quando sei un personaggio pubblico hai un dovere sociale verso quei ragazzi che indossano un pantalone rosa e vengono uccisi”.
Il tuo sogno?
“Sempre lo stesso: fare televisione, cinema… il mio lavoro!”
Progetti?
“Pierluigi di Lallo vuole girare un film ispirato al mio libro. Poi non mollo la mia grande passione: la moda”.
L’ultimo libro che hai letto?
“Il mio, in treno da Roma a Milano, mentre andavo da Barbara D’Urso…. ed ho pianto come una scema!”
Amici?
“Tanti. Uno su tutti: Alessio Piccirillo. Il mio migliore amico, il mio agente, l’unica persona che temo, l’unico che mi fa i cazziatoni. Il suo giudizio è il più importante per me. Le donne rimaste al mio fianco sono donne intelligenti e sicure di sé. I maschi eterosessuali oggi mi guardano con l’occhio testosteronico”.
Date presentazione del libro “La Vittoria che nessuno sa”:
- 27 Aprile Feltrinelli Pomigliano
- 16 Maggio Libreria di Trento
- 25 Maggio Mooks Napoli
Credits:
Photographer: Marco Barbaro
Abiti: Gabriele Fiorucci