L’autrice australiana Heather Morris con “Il tatuatore di Auschwitz” ci regala un romanzo tratto dalla storia vera tra Lale e Gita, due ragazzi ebrei confinati nei campi di concentramento nazisti. Sono giorni di orrore scritti con il sangue di tanti innocenti quelli che troviamo nelle pagine della nostra storia e che nessuno mai avrebbe voluto leggere, ma soprattutto vivere sulla propria pelle. Un’onta vergognosa che grava sull’intera umanità per l’agghiacciante e inenarrabile crudeltà.
Qualcuno, come Lele Sokolov, è sopravvissuto per poterci lasciare testimonianze preziose che oggi ci restituiscono quella che può solo definirsi una follia inumana senza precedenti.
Anime incolpevoli stipate in vagoni adibiti a trasporto bestiame, tra puzze stomachevoli e la paura tangibile nei loro scarni volti, dove l’unica certezza ad attenderli, alla fine del viaggio, è la morte.
Lale a ventisei anni viene deportato in un campo di concentramento. Vuole sopravvivere a tutti i costi, e per farlo diventa il “Tatowierer” del campo: sugli avambracci sinistri di ogni deportato dovrà tatuare dei numeri per identificarli. Lui, l’artefice di questo sconvolgente processo di registrazione con cui le persone perderanno non solo il nome ma anche la dignità.
Per restare vivo compie ligio il suo lavoro ogni giorno senza mai alzare lo sguardo verso quel nugolo di uomini, donne e bambini, che procedono verso di lui per essere marchiati.
Un giorno, per prendere il foglio con il numero da incidere sulla pelle di un altro ebreo, alza la testa e i suoi occhi incrociano quelli di Gita: un attimo solo per perdersi, per tornare a credere che la vita più continuare. Nel soffocante grigiore di quel luogo intriso di dolore, permeato di odori esalati dai forni crematori, stracolmo di occhi di prigionieri afflitti dalla sofferenza e dalla paura della morte, la ragazza diventa finalmente una luce in un tunnel buio e senza fine.
Gita, silenziosa e taciturna, ormai abbandonata al suo fatale e ineluttabile destino, come tutti i prigionieri di Auschwitz, si lascia abbracciare e sorreggere dalla forza di Lale e, sentendosi amata, ritroverà quel barlume di speranza che credeva perduto e vedrà riaccendersi nel suo cuore il sogno di poter essere felice.
Heather Morris ci regala una straordinaria storia d’amore che appassiona e commuove tra le cupe atmosfere di momenti di storia improntati sulla violenza, sull’odio e sul razzismo.
Il tatuatore di Auschwitz riesce a trascinare il lettore in un vortice di emozioni che scuotono la mente e sfiorano l’anima. E quando il cuore si stringerà in una morsa, vi sentirete impotenti di fronte a quel massacro, a quella perfidia e brutalità che hanno gettato l’umanità nella paura e nell’orrore e dove un’intera razza è stata sterminata per l’efferatezza di pochi uomini e per il colpevole e meschino silenzio di molti altri.
Editore: Garzanti
Prezzo: 17,90 Euro