Intervista a Lisa Di Giovanni, autrice di Daylight- Dragonfly and Red Tulip

Scrittrice, editor e appassionata di fumetti, Lisa Di Giovanni si racconta, dopo la sua ultima pubblicazione, in questa appassionata intervista.
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L’autrice, di origini abruzzesi, attualmente vive e lavora a Roma. Ha pubblicato diverse raccolte di poesie, il titolo della sua ultima fatica è Daylight, che racchiude due libri: Dragonfly and Red Tulip.

Tra poesie, racconti e riflessioni l’autrice porta il lettore a meditare su temi universali e introspettivi della vita, trattando temi come: amore, sofferenza, felicità. Il libro è scritto sia in lingua inglese che italiana e la copertina porta la firma del noto fotografo Marcello Bianca.

Come si sente quando scrive un libro?

Scrivere per me è un modo per comunicare al mondo e mi fa sentire realizzata e anche grata, ogni libro è un po’ parte di me, che si parli di poesia o di fumetti, ogni pubblicazione mi fa sentire gratifica e fiera. Quando scrivo posso essere chiunque e mi posso trovare in qualsiasi posto nel mondo ed è come se potessi vivere tante altre vite contemporaneamente.

È facile farsi venire l’ispirazione?

L’ispirazione segue un percorso periglioso e scostante. Alcune volte è immediata altre è sofferta, varia da persona a persona, varia da luogo a luogo.  Bisogna avere molta esperienza, curiosità, fantasia e saper cogliere l’attimo.

Qual è il suo rapporto con i lettori? 

La poesia di per sé è un genere molto particolare e di conseguenza attrae un pubblico diverso e di nicchia, però quando cattura il lettore lo fa per sempre, per questo ogni rapporto con i lettori è speciale e si può definire anche personalizzato. Alla fine c’è sempre un inteso interscambio che porta me e loro a un’evoluzione interiore.

Le è mai capitato di ricevere una nota negativa su una delle sue pubblicazioni?

Certo che sì, è capitato più volte. Solitamente avviene con le recensioni online o sui social network. Ricordo, a tal proposito, che un lettore qualche anno fa più scrisse “sei brava ma non talentuosa, scrivi molto bene ma non sei speciale”. Invece, altra nota parzialmente negativa, è arrivata quando stavo cercando di pubblicare il mio primo libro, ricordo perfettamente cosa mi disse un noto critico letterario: “non cercare di scrivere come se stessi facendo dei voli pindarici, ma scrivi come hai fatto con la poesia Ernesto, sono quelli i versi che nutrono l’anima e dei quali ho bisogno”. Non si può piacere a tutti e in definitiva è proprio questo che alla fine rende tutto estremamente unico e porta a crescere e migliorare anche il proprio stile di scrittura.

Daylight di cosa parla, come è strutturato?

Daylight è il nome di un raro tulipano, fiore che amo moltissimo, questo libro racchiude tutta la mia produzione letteraria a partire dal 1996 al 2017. Infatti raggruppa due libri al suo interno: Dragonfly (La Libellula) and Red Tulip (Il Tulipano Rosso). È scritto in lingua italiana e inglese e contiene: poesie, racconti e riflessioni. Arricchito dalle prefazioni di Sal da Riga e Annarita Melaragna, parla e tratta di temi universali e di argomenti introspettivi dell’animo umano. Essendo stato scritto in un arco temporale che abbraccia oltre i vent’anni, vi sono delle differenze notevoli tra quello che scrivevo negli anni della giovinezza con quello che è lo stile attuale delle mie poesie o narrativa. È un libro parzialmente autobiografico, molte storie sono ispirate e frutto di fantasia. Il filo conduttore di tutto il libro è comunque l’amore, in tutte le sue forme e che infine porta sempre a guardare il modo in chiave positiva.

Le è mai venuto il blocco della scrittrice? Se sì, come lo ha superato?

Confermo di sì, mi è successo più volte, credo che il blocco possa capitare a tutti. Quando accade è meglio fermarsi e magari dedicarsi ad attività più leggere e magari uscire fare una passeggiata all’aria aperta, alla fine il blocco passa all’improvviso come è arrivato. Non c’è né un tempo prestabilito né una ricetta definita per farsi tornare l’ispirazione.

Quanto tempo ci vuole per scrivere un libro?

Il tempo per scrivere un libro dipende da tanti fattori. L’esperienza conta tantissimo, mi riferisco ovviamente al mio caso. Mi ricordo che per pubblicare la mia prima raccolta di poesie: La Libellula, ho impiegato 20 anni. Mentre Il Tulipano Rosso è stato scritto in poco più di due mesi. Dipende anche dal tipo di libro che si sta scrivendo e soprattutto se si fa solo quello nella vita. Sempre per esperienza personale credo che i libri più complessi sono quelli che vengono scritti a più mani, nel senso che portano via più tempo e energie, in particolare per revisioni e correzioni, ma alla fine non c’è un tempo prestabilito per scrivere, la cosa migliore da fare è sempre seguire il proprio istinto.

È felice quando finisce di scrivere un libro?

Mi emoziono e sono sempre molto entusiasta quando porto a termine un lavoro. Ogni inizio porta alla fine di una splendida avventura. A ogni partenza  si sente la fatica, ma poi giorno per giorno mi sento sempre più coinvolta e ansiosa di vedere il libro finito e pubblicato.

Ha già un altro libro nel cassetto o altri progetti editoriali?

Di recente ho partecipato alla pubblicazione di un saggio dal titolo “La mostruosa arte di Go Nagai”, primo libro della collana: I più grandi Mangaka del secolo. Il saggio è nato con l’intento di raccontare con semplicità e in modo spensierato la storia e, attraverso immagini e descrizioni, fare la panoramica del bestiario del fumettista giapponese più amato di tutti i tempi. Scritto in collaborazione con Nicola Magnolia e arricchito dalla prefazione di Francesco Toscano, è composto da undici capitoli. Sono stata coinvolta anche nella stesura di un altro saggio, omaggio a One Piece, che uscirà tra poco e porta il titolo di “L’arte di Eiichio Oda”. Per finire invece è prevista l’uscita del mio primo romanzo per fine 2019, il titolo provvisorio è “Il leone d’oro” e sarà un fantasy.

Lei è anche appassionata di fumetti, ha pubblicato una serie che porta il titolo di Human’s end, di cosa parla?

Human’s end è una nuova serie di fumetti, nata dalla mia creatività e quella di Marco Sciame, noto pittore abruzzese. In commercio attualmente ci sono tre numeri della serie. I personaggi sono umani ed eroi con caratteristiche e poteri straordinari. Le storie sono ambientate in varie città europee. Il protagonista principale è l’uomo senza dolore: Sebastian Raised.

È molto attiva sul sociale e anche contro la lotta al Bullismo, ci può parlare delle sue iniziative per contrastare le forme di dipendenze?

Collaboro con l’Associazione A.N.A.S, attiva sul tutto il territorio nazionale con diversi servizi per il sociale, con un progetto che verrà svolto all’interno delle scuole in collaborazione con la pubblica amministrazione, al fine di contrastare le forme di dipendenza sia tradizionali. In particolare stiamo trattando argomenti spinosi e pericolosi come: il Bullismo e Cyberbullismo che non è altri che l’evoluzione moderna che viaggia tramite la rete.

Quindi attualmente lei ha pubblicato in definitiva sette libri?

Ebbene sì, in vendita in tutti gli store si possono trovare le mie raccolte di poesie, la serie di fumetti Humans’ end e il saggio di Go Nagai sia in versione cartacee che ebook, tutte edite con Youcanprint. D’altronde: L’opera d’arte è il frutto di un attimo di follia.

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A cura di Tiziana Bucci