Il martedì delle donne: Il brand Siria Eco Design raccontato dalle due donne che lo hanno creato

0
757

Nunzia Ogliormino ed Anna Maria Lanno, madre e figlia, nella loro intervista a due voci, raccontano la storia del brand Siria Eco Design. Una storia che parte dall’amore per l’ambiente e arriva a creare oggetti unici.

 

Quello di Siria Eco Design è il racconto di un brand in continua crescita ed evoluzione, che si lascia guidare dal valore del riciclo di materiali, per dare vita ad oggetti unici. Quando e da chi è nata l’idea?

L’idea è nata circa 8 anni fa da mia mamma Nunzia, in occasione del mio diciottesimo compleanno. La necessità di abbellire e decorare la nostra casa di campagna per quest’evento, ha spinto mia mamma ad utilizzare tutto ciò che aveva a disposizione. Questo le ha dato la possibilità di scoprire un “talento” nascosto ed una grande abilità nei lavori manuali ed artigianali.

La scelta di dare voce ed anima ad oggetti che, altrimenti, sarebbero stati buttati, sottolinea il valore del riciclo. In base a quale criterio scegliete i materiali da riutilizzare?

Scegliamo i materiali da riciclare in base a quello che ci suggerisce la fantasia o alla necessità del monile da realizzare. Capita anche di sfruttare materiali che troviamo una sola volta, ed è anche questo che rende unica e irripetibile una creazione.

La vostra è un’azienda di produzione a sostegno ambientale, uno dei vostri focus principali è incentrato sullo smaltimento della plastica e microplastica, quali sono le altre tipologie di materiali che riciclate per i vostri prodotti?

In primis, appunto, cerchiamo di riciclare il nemico numero uno dell’inquinamento: la plastica. Dalla plastica possono nascere incredibili creazioni che talvolta sembrano addirittura fatte di vetro come collane, tende, bracciali, orecchini, decorazioni di ogni tipo. Sfruttiamo materiali naturali come gusci di pistacchi, chicchi di caffè non tostati, bucce d’arancia; o materiali come PVC bullonato, cartapesta, PLA (polimero derivato dall’amido di mais); impasti particolari derivati da tecniche più raffinate, come ad esempio l’impasto di amido di mais; la tecnica della cartapesta giapponese, che ancora stiamo studiando ed elaborando. Sfruttiamo anche la nostra creatività, che prevede l’unione del PLA e del PET di bottiglia. Quest’ultima ci permette, grazie alle stampe in 3D del PLA, di creare qualsiasi cosa di qualsiasi forma, misura e colore, ci permette di smaltire tantissima plastica che viene ridotta in piccolissimi pezzi.

Creazioni artigianali, eco gioielli, borse, accessori, complementi d’arredo, riuscite a fare tutto questo da semplice materiale di recupero. Nunzia, da cosa prendete ispirazione? Sono i materiali stessi a guidarvi attraverso le loro forme e colori?

Le nostre creazioni nascono per caso, per magia, da un impulso istintivo e ovviamente anche da cosa disponiamo in quel preciso momento. Ricordo ancora quella volta in cui ci chiamò un’azienda per regalarci dei cilindri robusti di cartone, quando li portammo a casa mi chiesi per cosa avrei potuto utilizzarli. Di solito, quando mi trovo davanti ad un materiale nuovo, lo colloco in un punto dove posso osservarlo spesso, anche per molti giorni, misi i cilindri sopra una mensola della cucina, con il tempo, rivestiti di cartapesta, sono diventati vasi, mensole, piedistalli. Quando mi chiedono da dove nascono le nostre idee mi piace citare Modugno “Le idee sono nell’aria, basta saperle afferrare” c’è sempre qualcosa di indefinito che scatta, è la magia della creatività.

Quanto lavoro c’è dietro la creazione di ogni singolo prodotto? Raccontaci come si svolge l’iter, dal reperimento del materiale, passando per la realizzazione fino ad arrivare alla vendita.

Dipende dalla facilità con cui riusciamo a reperire il materiale. Il PET è facilmente reperibile e basta un piccolo appello sui social oppure un semplice passaparola con le amiche e subito abbiamo tante bottiglie a disposizione. Per quanto riguarda i materiali di scarto, come bucce d’arancia e pistacchi, ovviamente i tempi sono più lunghi. Le aziende che ci conoscono ci forniscono i cilindri, il plexiglass, iuta grezza, lattine, ci rende orgogliosi il fatto che siano proprio loro a chiamarci per prendere i materiali che non usano, ci sentiamo parte di un processo. Tutto il resto ci viene offerto da madre natura, pigne, bacche, arbusti, rami, conchiglie, fibre di fico d’india, provvedo io da sola a recuperarli mentre mi immergo in lungo abbraccio con la natura e tra gli alberi. Partiamo da materiali poveri, da scarti, è come se volessimo trasformare dei piccoli mostri in angeli, quando ci riusciamo la nostra gioia è immensa. Quando vediamo le nostre clienti felici di indossare bijoux e accessori che primano erano semplici rifiuti, fogli di giornali, bicchieri di plastica, bucce, pensiamo di aver intrapreso la strada giusta. Il brutto non esiste, ciò che è brutto può diventare bello con la nostra volontà. Terminata la lavorazione dei prodotti, passiamo alla vendita nel nostro atelier nel cuore di Palermo, dove ormai siamo conosciuti. Ultimamente abbiamo creato un e-commerce gestito proprio da mia figlia Anna Maria, sempre attiva sui social e pronta a rispondere alle richieste che ci arrivano da tutta Italia.

Melania Massa