L’intervista a Francesca Biondo, Direttrice Generale di FEDERPESCA: conosciamo insieme l’universo del mare

Durante la trasmissione “Sempre più in forma green” per RID 96.8 FM ho avuto il piacere di parlare con la Direttrice Generale di FEDERPESCA, Francesca Biondo. Abbiamo parlato di acquisti consapevoli, di figure femminili e molto altro.
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Nella puntata di martedì 14 giugno, per la trasmissione radio “Sempre più in forma green”, in onda tutti i martedì dalle 12 alle 14 su RID 96.8 FM, ho ospitato la Direttrice Generale di FEDERPESCA Francesca Biondo.

FEDERPESCA è la Federazione Nazionale delle Imprese di Pesca che dal 1961 rappresenta e tutela gli armatori della pesca Italiana e le Imprese della Filiera Ittica.

Conosciamo meglio Francesca Biondo.

Francesca Biondo e Barbara Molinario

Tu sei giovanissima, come ti sei ritrovata a fare questo lavoro?

Io non vengo da una famiglia di armatori, non conoscevo prima di questo lavoro il settore della pesca, pur essendo da sempre una appassionata di mare. Avevo però seguito per alcuni anni le politiche industriali italiane sull’economia del mare.

Ho avuto un fortunato incontro con il Presidente di FEDERPESCA, Luigi Giannini, che ha creduto sin da subito in me. Dopo una breve gavetta hanno voluto onorarmi della nomina a Direttrice, che ricopro da due anni.

Se una parte il nostro lavoro è quello di rappresentare un’istituzione, dall’altro dobbiamo anche svolgere un ruolo di comunicazione… e c’era anche bisogno di una figura moderna che se ne occupasse; prima di me FEDERPESCA non aveva nemmeno un canale Facebook!

FEDERPESCA rappresenta tutta una filiera. Cosa significa?

Certo, nasce per rappresentare gli armatori della pesca italiana, quindi sono i proprietari, spesso anche comandanti della flotta italiana, coloro che garantiscono il pesce sulle tavole dei consumatori della nostra penisola. Ma per esistere c’è bisogno di una filiera che faccia funzionare il tutto, dai cantieri navali a coloro che a terra distribuiscono il pesce.

C’è una lotta che porti avanti da tempo e che riguarda le donne

Il lavoro del pescatore è un mestiere che nell’immaginario comune è solo maschile, ma non è così. Ci sono molte donne che lavorano nel settore, le mamme, le cugine e le sorelle dei proprietari dell’imbarcazione. Sono loro ad occuparsi delle attività a terra. La rivendicazione della figura femminile parte da Ancona, dove molte donne si svegliano la notte per smistare il pesce; da loro dipende la scelta del prodotto e la garanzia della sua freschezza.

Tu cosa hai in mente di fare per tutelare le donne?

Queste donne non hanno un riconoscimento giuridico, che significa non avere nessun tipo di sicurezza e tutela. Abbiamo chiesto al Parlamento Italiano di recepire una direttiva europea del 2010, su riconoscimento di queste donne.

La proposta di legge è stata approvata da tutto l’arco parlamentare; adesso siamo in attesa che vada in approvazione definitiva.

Ci vuoi parlare della Legge Salva Mare?

È un passaggio legislativo molto importante e che riconosce il ruolo attivo dei pescatori per la pulizia dei mari.

Fino ad oggi i pescatori raccoglievano i rifiuti in mare tramite le reti da pesca, ma la normativa italiana non solo non riconosceva questo ruolo ma si consideravano i pescatori come i principali responsabili civili e penali di quei rifiuti.

Questo ha rappresentato un disincentivo a recuperare questa spazzatura, anche se un mare più pulito è anche un mare più pescoso. Quindi è un bene per tutti ridurre questo impatto ambientale al minimo.

Questa legge spero apra nuovi capitoli sia per la pulizia dei mari che per le attività degli stessi pescatori. 

Le reti da pesca possono essere riutilizzate, non è vero?

Si, noi di FEDERPESCA collaboriamo ormai da un po’ di tempo con una startup che si chiama “Risacca” e che utilizza reti da pesca dismesse per creare borse, pochette ed altri accessori.

A Mazara del Vallo stiamo cercando di costruire una sartoria sociale per riutilizzare questi scarti.

Anche il pesce ha una stagionalità, ed è fondamentale rispettarla per garantire un pesce fresco e sostenibile sulle nostre tavole

È esattamente così. Negli anni noi consumatori abbiamo imparato a conoscere le stagionalità degli ortaggi e della frutta ed allo stesso modo noi di FEDERPESCA stiamo cercando di far conoscere le specie stagionali del pesce. Sia per la sostenibilità ambientale che per la nostra economia locale.

Conosciamo poche specie di pesce rispetto a tutte quelle esistenti.

Per giugno consiglio: le telline, tipiche della regione Laziale, ma anche le vongole, il polpo, la spigola, il cefalo, il sarago e le aguglie. Buone come quelle più conosciute ma a prezzi molto più contenuti.

 

Ringrazio molto Francesca Biondo, per aver affrontato insieme a me tanti temi diversi. Dalle origini di FEDERPESCA, al ruolo della donna nel panorama ittico, sino alla stagionalità dei pesci.