Di Denise Ubbriaco
Intervista a Yvonne Sciò
Il mondo di Yvonne Sciò
Yvonne Sciò, brillante attrice dalla formazione ricca e variegata, ha debuttato al Festival di Venezia 2015 in qualità di regista e produttrice del documentario “Roxanne Lowit Magic moments”. Un progetto particolarmente interessante, incentrato sulla vita della fotografa di fama internazionale Roxanne Lowit con testimonianze esclusive ed immagini: dalla stessa Lowit a numerosi artisti, fashion designers e supemodels tra i quali Giambattista Valli, David LaChapelle, Giorgio Armani, Jeremy Scott, Julian Schnabel, Pat Cleveland, Amanda Lepore e Heidi Klum. Non potevo assolutamente perdere l’occasione di saperne di più, così ho avuto il piacere di intervistare Yvonne Sciò.
Mi racconti chi è Yvonne Sciò.
“Raccontarmi? Non saprei da dove cominciare. Sono una donna, una madre, come tante, e lavoro nel mondo dello spettacolo praticamente da sempre. Ho fatto dalla pubblicità alla televisione, dai film al teatro ed ora ho diretto il mio primo film, un documentario dal titolo “Roxanne Lowit Magic moments”, su Roxanne Lowit famosa fotografa newyorkese che, per prima nella storia della fotografia, ha scattato i backstage delle sfilate segnando un’epoca.”
Quando ed in che modo ha avuto inizio la sua carriera?
“Ho cominciato a lavorare da giovanissima e non ho mai pensato, almeno da ragazzina, che tutto questo sarebbe diventato la mia vita. Nell’ultimo periodo, sta prendendo una forma diversa, attraverso nuove espressioni e, per quanto sia possibile, cerco di essere la regista della mia vita sia nelle scelte personali sia nel cercare nuovi progetti e nuove opportunità.”
Il documentario “Roxanne Lowit Magic Moments”, incentrato sulla vita professionale di uno tra i più importanti fotografi internazionali, è stato presentato in anteprima assoluta in occasione del Festival di Venezia. Cosa significa per Lei aver realizzato questo progetto?
“Aver realizzato questo progetto è stato un sogno. Portare un film documentario a Venezia è stata un’emozione indimenticabile. Prima della presentazione, ero talmente nervosa che non sono riuscita a mangiare per ben quattro giorni e, quando sono salita sul palco, ero talmente emozionata che non sono riuscita a dire tutto quello che avrei voluto. Per una che è abituata a stare sul palco, direi che questo dice tutto!”
Roxanne Lowit, attraverso il suo obiettivo, ha catturato volti, celebrità e spazi della cultura moderna, raccontando il backstage del mondo di New York, Parigi e Milano in una sorta di reportage. Cosa l’ha colpita di questo personaggio?
“Conosco molto bene le foto e lo stile di Roxanne. Era da anni che studiavo, guardando e riguardando le sue foto. Amo il suo stile glamour inconfondibile, il suo bianco e nero ed i suoi contrasti. Le sue foto iconiche hanno catturato un’epoca.”
Il suo è un ritratto inedito della Lowit, ma anche il racconto di un’epoca, quella che parte dagli anni dello Studio 54 e arriva fino ad oggi. Mi dica di più. Cosa l’ha spinta a realizzare questo documentario?
“Ho realizzato questo documentario per amicizia. Volevo che tutti conoscessero chi ci fosse dietro quelle foto che ognuno di noi ha visto e rivisto mille volte. Volevo che conoscessero l’artista, ma anche la donna sempre vestita di nero, con gli occhiali scuri anche di notte e quel modo della cultura pop internazionale, e non solo, che le sue immagini hanno saputo catturare magistralmente. Le sue foto rappresentano la moda, l’arte e la musica degli ultimi 40 anni. Ho cercato di girare il documentario che io avrei voluto vedere.”
Da dove sono state tratte le immagini di questa pellicola?
“Ho girato in Germania, a Colonia, in Francia a Parigi, a Roma, a Milano e New York. I materiali fotografici appartengono all’archivio di Roxanne Lowit.”
Chi ha contribuito alla realizzazione di questo progetto?
“Il progetto è stato realizzato da me e, naturalmente, con l’aiuto di una piccola squadra che ha capito questo piccolo progetto indipendente. Sui contenuti però ho preferito scegliere da sola perché volevo raccontare “la mia Roxanne” per come la vedo io ed attraverso le testimonianze di personaggi che io pensavo fossero giusti. Sicuramente, ho fatto più fatica, ma con la consapevolezza che se avessi sbagliato qualcosa la responsabilità sarebbe stata mia.”
“Roxanne Lowit Magic Moments” andrà in onda il 18 settembre alle ore 21.10 su Sky Arte HD. A suo parere, perché il pubblico non dovrebbe perdere la visione di questo documentario?
“Credo che sia un documentario interessante che racconta un’epoca ed un mondo che sfortunatamente sta svanendo. Per i più grandi, è un’occasione per ripercorrere un periodo e, per i più giovani, rappresenta un modo per conoscerlo.”
Un altro appuntamento da non perdere è quello del 24 settembre all’Hotel Baglioni di Milano, in occasione del quale sarà presentata la capsule collection che ha disegnato per Christophe Sauvat. Mi parli di questa particolare collezione.
“In realtà, mi piace giocare con la moda e questa cosa è nata abbastanza per caso. Avevo disegnato diverse pochettes per me e quando Christophe le ha viste mi ha chiesto di firmare dei pezzi per lui. La mia è una piccola presentazione, senza avere la pretesa di essere una stilista. Si tratta di pochi pezzi molto casual, colorati e hippy style che puoi mescolare tra loro o ad altri e che, in qualche modo, rappresentano il mio modo di essere: una donna libera, moderna, che non sempre si prende troppo seriamente, ma che ama la vita in tutte le sue sfaccettature attraverso l’espressione artistica.”
Da cosa ha tratto ispirazione?
“Ho trovato l’ispirazione in Marocco. C’è anche l’influenza hippy style di Ibizia e l’influenza della Grecia. Ho pensato alla possibilità di mixare una borsa, un caftano, un sandalo basso o un chiodo di pelle ad un abitino in piena libertà.”
A che tipo di donna sono destinate le sue creazioni?
“Alle donne libere, alle mamme, alle insegnanti, alle mogli. Le mie creazioni sono destinate a tutte le donne che vogliono sorridere alla vita a colori e con un po’ di leggerezza.”
Sogno nel cassetto?
“In questo istante, all’1,41 di mattina, il mio sogno nel cassetto è di spegnere il computer e di andare a dormire perché’ ho la sveglia alle 7,15 per portare mia figlia a scuola.”
Progetti futuri?
“Per il momento parteciperò a diversi festival in Italia ed all’estero con il film. Poi, partirò con il prossimo. Un film in Spagna… Poi, chi lo sa? Non bisogna mai smettere di sognare e lottare per i propri sogni.”
Ringrazio Yvonne Sciò per la sua disponibilità.
18/09/2015