Architetture impossibili, animali che si incontrano fra le geometrie, volti che si scompongono, macro insetti e prodigiose prospettive inverosimili: questo il mondo di Maurits Cornelis Escher (1898-1972).
Sebbene sia fissato nell’immaginario collettivo come “l’artista delle scale stupefacenti”, la mostra del Palazzo Della Cultura di Catania ospita anche le sue fedeli riproduzioni delle grandi architetture italiane. Durante gli anni venti e trenta dello scorso secolo, Escher ebbe modo di visitare la nostra penisola, facendo dei paesaggi italiani il soggetto di numerose litografie e xilografie. Fra le tappe fondamentali, quella di Roma, dove pare avesse l’abitudine di passeggiare durante la notte per le strade della capitale osservandone i dettagli architettonici che ne ispirarono una serie di xilografie dal nome “Roma Notturna”; e quella in Sicilia con il tempio di Segesta, il litorale catanese, il Chiostro di Monreale e l’eruzione dell’Etna del 1928. Fra le opere iconiche “Giorno e Notte”, “Metamorfosi II”, “Vincolo D’unione”, “Mano con sfera riflettente”.
Le sue illusioni ottiche sono volte a rappresentare l’infinito, facendo appassionare a sé, fra gli altri, matematici e scienziati oltre che una vasta moltitudine di artisti come la band inglese Pink Floyd alla quale fu concesso, da Escher stesso, il permesso di utilizzare una sua opera per la copertina del singolo “On The Run”. Il tour dell’esposizione di Catania, che si prolungherà fino al 15 Ottobre, prevede anche una serie di mini giochi volti all’esperienza diretta con le tecniche di illusione ottica di Escher e dei monitor con i rimandi all’artista da parte del mondo del cinema e della televisione: i Simpson, Una Notte al Museo III, Labyrinth ed Harry Potter, solo per citarne alcuni.
La mostra è curata da Marco Bussagli e Federico Giudiceandrea e prodotta da Arthemisia in collaborazione con la M.C. Escher Foundation.