Milano Fashion Week: appunti di viaggio. Fra Zanotti, Tod’s, Valextra e Stuart Weitzman

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Si è vero, le sfilate sono senz’altro suggestive e, talvolta, spettacolari. Nel corso dell’ultima Milano Fashion Week ho avuto modo di vederne molte, ma ciò che più amo sono le see-re e le presentazioni.

Essendo molto curiosa, mi piace poter toccare con mano, scoprire i dettagli e fare qualche domanda. Certo, il ritmo della settimana della moda è parecchio sostenuto, quindi delle volte hai più inviti che ore a disposizione.

Voglio iniziare dalle presentazioni che più mi hanno entusiasmata. Al primo posto, metto Giuseppe Zanotti. Ho ammirato molto il fatto che il designer fosse presente alla presentazione. Per tutta la giornata a parlare con tutti, a raccontare le sue opere, instancabile. Lo scrutavo da debita distanza, per non disturbare, ma ho captato subito la sua passione e la sua dedizione. Qualcosa che, inevitabilmente, si riversa nelle sue creazioni. Non a caso, almeno il 90% delle celebrity hollywoodiane ha calcato un red carpet con indosso una scarpa Giuseppe Zanotti! Cosa ho trovato sensazionale? Amore a prima vista con il tacco “disco” di una pumps in vernice. È posizionato al centro del tallone, ma nonostante ciò la scarpa mantiene stabilità quando indossata. Questo tacco è ispirato alle palle da discoteca. Un riferimento auto-biografico del designer, che nel passato faceva il dj.

Arriva, poi, l’estetica retro di queste pumps con cinturino e punta quadrata. Sebbene rosso e animalier possano risultare piuttosto “aggressive”, la scarpa ha un equilibrio molto raffinato. In questa collezione non vi sono pellami o pellicce esotiche. L’animalier, in questo caso, è una stampa su pony, disegnata dallo stesso Zanotti.

C’è un animo glam rock che pervade l’autunno inverno 19/20 di Giuseppe Zanotti. Questi stivali totally gold, in stile David Bowie, a mio parere ne rappresentano l’essenza, insieme alle sneakers con borchie ribelli.

Ma il pezzo che mi ha davvero lasciata senza fiato è il sandalo con fiore gioiello, composto da minuscoli cristalli Swarovski. La gentilissima addetta stampa che mi ha accompagnata attraverso un tour della collezione, mi ha spiegato che ciascun cristallo viene applicato a mano mediante l’utilizzo di una piccola pinzetta. Incredibile!

Sempre secondo il mio modesto parere, l’allestimento più bello che ho avuto modo di vedere è stato quello di Paula Cademartori. La presentazione si è svolta all’interno del negozio di antiquariato “Antichità San Marco”, nella zona di Moscova. Fra le antichità ed un alone di esoterismo. Addirittura con un’elegante cartomante che stringeva in mano un mazzo di tarocchi. Ho davvero amato questa collezione, intrisa di magia e dal sapore retrò; con quei tocchi di art decò tipici della designer. La simbologia delle borse è pensata per mettere in connessione le donne con l’universo e collegarsi in una vibrazione alta che consenta il cambiamento, quindi una sorta di evoluzione dell’anima. Elementi iconografici sono unicorni, occhi, elefanti, pugnali e creature fantastiche. Gli stessi elementi, si ritrovano anche negli small leather goods e nei fermagli per capelli.

Fra le tantissime nuove proposte footwear, spicca la collezione Red Carpet con décolleté a punta o sandali, rese preziose dai cristalli. Quasi dimenticavo! Questa bellissima collezione è frutto della collaborazione con Swarovski! So sparkling! #loveit

Al secondo posto fra gli allestimenti che più ho gradito, metto Valextra. Non c’era qualcosa di spettacolare, anzi era tutto piuttosto minimal, ma l’impostazione in stile museo era davvero azzeccata. Essendo una grande amante dell’opera, ho trovato straordinarie le immagini di Maria Callas, che amava accessoriare i suoi look con le borse Valextra. Nell’immagine, la grande diva indossa la borsa “Carla”, creata nel 1960 da Tito Fontana per sua sorella che desiderava una borsa daily e funzionale. Un modello originale dell’epoca, era custodito in una teca di vetro, in condizioni impeccabili. Da qui, le reissue, che riprendono la stessa estetica, solo leggermente “aggiornata”. La collezione è ispirata agli anni ’50 e ’60, periodo che segna una rinascita intellettuale ed una serie di innovazioni nel design, così come nell’architettura. La palette riprende i colori di pezzi cult del design, quali la macchina da scrivere Olivetti, la Fiat 500 o la sedia bicolor di Carlo Ratti.

Nel calendario delle presentazioni c’è anche una grossa novità! Per la prima volta, arriva a Milano Fashion Week l’amatissimo brand di calzature Stuart Weitzman! Attraverso i corridoi del Museo del Novecento di Milano, soffermandomi su qualche opera, per poi entrare in una grande sala dalla quale ho una visione privilegiata del Duomo di Milano. In esposizione la collezione ideata dal designer Edmundo Castillo, intrisa di modernità e con lo sguardo rivolto al futuro. Piume e paillettes arricchiscono pumps e stivali. I cuissards, ovvero i pezzi bestseller del brand, sono elasticizzati e realizzati in vinile tecnico, pelle scamosciata e metallo.

Resto nel magico mondo delle calzature, stavolta, però, di quelle che portano la firma Sergio Rossi. Dopo aver percorso un corridoio optical, entro in una piccola stanza completamente stipata da scatole di scarpe. Sopra queste pile, spiccano i modelli della nuova collezione autunno inverno 19/20. In vernice, metallizzate, con tacchi bold o flat e con ruches. Tutte riportanti il logo anni ’70 Sergio Rossi. La seconda sala, più ampia, ma, comunque, parecchio affollata, ospita la seconda parte della collezione fra pumps e stivaletti con cristalli, ankle boots patchwork e stivali cuissards in stile ‘80s/90s.

Se dite “lingerie” io penso subito “La Perla”. È un riflesso incondizionato, come se lo avessi impresso fra i sinonimi di un dizionario. La novità di quest’anno è l’introduzione della collezione bridal. Queste diciotto favolose opere sono state pensate dalla mente creativa di Alessandra Bertuzzi ed interamente realizzate a mano presso l’atelier di Bologna. Sono immediatamente colpita dall’abito in stile charleston con una cascata di frange ed un sensuale decoltè adornato da perline e piccoli cristalli Swarovski. Per una sposa sbarazzina, ma sempre sofisticata. Adatto anche come abito da indossare durante il ricevimento, se si vuole optare per un secondo look più disinvolto.

Tic tac, tic tac. Il tempo scorre veloce e non ne ho abbastanza. Ma due see-re sono davvero obbligatorie! La prima è quella di Fendi, per contemplare l’ultima collezione firmata da Karl Lagerfeld insieme a Silvia Venturini Fendi. Ma di quella ne ho parlato in modo ampio nel mio recente articolo e nel relativo video-report. La seconda review, alla quale ho avuto il piacere di partecipare, è stata quella di Tod’s. Un brand che tutti ricolleghiamo ai famosissimi mocassini “Gommino”. Ma l’universo Tod’s è fatto anche di altro! Protagonisti di questa collezione sono la pelle ed i capispalla. Cappotti e trench dalla spalle voluminose, fermati in vita dalle cinture. Ho amato il trench in vinile, così british ed anni ’60, come quello che portava Ringo Starr durante il Rooftop Concert dei Beatles, il loro ultimo concerto (ma in arancione!). Tod’s ha anche realizzato un sogno che avevo nel cassetto da tempo, ovvero quello di una giacca biker, come quelle rockabilly di Gioventù Bruciata, ma lunga!! Finalmente! Credetemi, mi sono trattenuta molto perché la voglia di provarla era alle stelle! Aspetterò la prossima stagione… un po’ di pazienza e sarà mia! Impossibile non parlare di mocassini, del resto siamo da Tod’s! Un modello classico, evergreen, reso speciale dalla placca dorata e declinato in tantissime tonalità diverse! Le mie preferite? Il nero, un passepartout; l’animalier, puro rock’n’roll in stile creepers; il rosa nude, super femminile.

Sono rimasta anche molto sorpresa da Luisa Spagnoli. Dico sempre la verità e solo la verità. Se qualcosa è bella, lo dico; se qualcosa non lo è, lo dico. Del resto, nessuno di questi designer mi ha pagata per questo servizio! Ah ah! In genere, non impazzisco per Luisa Spagnoli, lo trovo un po’ old style. Perfetto per donne mature, come mia zia che è una cliente fedele. Mi devo ricredere perché questa collezione è molto fresca e giovanile. Si tratta di un viaggio fra Londra e Parigi. Da un lato, un mondo tartan fatto di cappotti british classici, ma anche sgargianti mise in stile Swinging London di un fucsia scoppiettante. Immaginavo una frizzantisisma Twiggy con indosso questi capi. Dall’altro lato dello show-room, look parigini con lunghe stole, velluti, capi preziosi per la sera e baschi.

Elettra Nicotra