Cosa è successo nelle aziende italiane questi mesi? E non solo nelle aziende, anche nella pubblica amministrazione, nelle scuole, tra i piccoli imprenditori autonomi? C’è stata una svolta digitale, una scoperta per molti di un mondo virtuale che fino ad oggi era stato visto da tanti come distante ed irraggiungibile… ma poi… l’obbligo di lavorare a distanza e la chiusura di ogni attività ha costretto aziende e singoli individui ad adeguarsi e sfruttare i mezzi a propria disposizione.
Ne parliamo con Marco Piastra, socio e Direttore Marketing di Skylab Studios SRL che si occupa della gestione aziendale e commerciale dell’azienda che in oltre vent’anni di esperienza ha progettato e realizzato una serie di soluzioni innovative con l’utilizzo di Qr Code, Chip NFC, realtà aumentata e virtuale, che gli hanno permesso di vincere prestigiosi bandi nazionali, premi e affidamenti pubblici in tutta Europa.
Tra i loro clienti alcune delle aziende più importanti nel campo della musica, tv, farmaceutico, turismo e corporate.
Attività attualissima della Skylab è la realizzazione della segnaletica turistica interattiva per circa 90 comuni italiani e non solo, come Genova, Venezia, Milano, Siena, Tarquinia, Cefalù, ed a breve si aggiungerà la città di Roma, un percorso interattivo per il Museo di Ercolano MAV, il Cammino di Francesco della Valle Santa e diversi progetti in Spagna tra cui il Lazzaretto nell’Isola di Minorca.
Ciao Marco, la Skylab Studios lavora moltissimo nel pubblico, ma ci raccontate anche un lavoro nel campo privato?
Nel campo privato e corporate abbiamo appena consegnato un innovativo sistema di realtà virtuale immersiva per i libri scolastici, un progetto realizzato per Pearson Italia e che è già stato distribuito nelle principali scuole italiane.
A breve presenteremo alcune soluzioni interattive per importanti eventi sportivi, televisivi e un’innovativa versione della maglia della Nazionale di Calcio.
Spieghi ai meno esperti la differenza tra realtà virtuale e realtà aumentata?
La realtà virtuale è la più innovativa tecnologia grazie alla quale poter effettuare una visita virtuale di una città, un museo, un ambiente creato ad-hoc. L’unione di fotografie a 360° di altissima definizione unite a contenuti multimediali interattivi rende l’esperienza incredibilmente immersiva. Simulare una passeggiata tra le vie, osservare le chiese dall’interno, ammirare i belvedere a 360 gradi. Tutto questo si può realizzare grazie ad una tecnica che unisce fotografia e interattività. La realtà virtuale è la tecnologia che permette a chiunque di visitare e conoscere il mondo anche solo utilizzando il proprio smartphone in una maniera immersiva che simula la realtà.
Per realtà aumentata si intende l’arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni, in genere manipolate e convogliate elettronicamente, che non sarebbero percettibili con i cinque sensi. Gli elementi che “aumentano” la realtà vengono aggiunti attraverso un dispositivo mobile, come uno smartphone. La persona continua a vivere la comune realtà fisica, ma usufruisce di più contenuti multimediali.
La realtà aumentata può essere progettata e realizzata in diversi modi, a differenza delle altre tecnologie, è uno strumento facilmente adattabile in ogni situazione. Non ha bisogno di interventi che possano cambiare l’aspetto di un museo, di un allestimento, di una città o semplicemente di una brochure o libro. Utilizza la realtà, sarà lei stessa a fare da “marker” per attivare contenuti interattivi altamente innovativi.
La realtà aumentata crea un effetto altamente spettacolare senza barriere culturali con le nuove generazioni. Può essere usata in qualsiasi contesto interno ed esterno e non servono interventi strutturali per allestire. Grazie alla capacità di interazione migliora la fruibilità dei monumenti da parte dei turisti. Fa diventare “vivo” un museo o un allestimento, dona una nuova vita all’arte e alla cultura. Basta avere uno smartphone o un tablet di qualsiasi genere per creare una magia degna di Harry Potter. Si integra perfettamente migliorando l’aspetto interattivo e facilitando la conoscenza anche ai più giovani.
L’aspetto ancora piu innovativo e coinvolgente è che adesso queste due tecnologie possono essere usate insieme, in quello che viene definito “Mixed Reality”.
Come è cambiato il lavoro della tua azienda durante la quarantena?
È cambiato tutto ma non è cambiato niente. Mi spiego meglio, è cambiato tutto perché il mondo all’improvviso non era piu lo stesso. Negozi, attività, viaggi… tutto chiuso, tutto fermo. La nostra percezione della società e del pianeta completamente modificata. Allo stesso tempo, una azienda come la nostra, che basa tutto sulla tecnologia e l’innovazione ha potuto continuare ad operare praticamente a pieno regime in modalità smart working. Mancava l’interlocuzione con il mercato, con i clienti ma tutto gli altri aspetti del nostro processo produttivo e creativo erano intatti.
Abbiamo dedicato le settimane di quarantena allo sviluppo di nuove soluzioni, con l’idea di renderle fruibili anche da remoto, ovvero dalle persone che erano chiuse a casa per via dell’emergenza sanitaria che si era venuta a creare. Il Progetto RaphaelloVR ne è l’esempio e ci rende molto orgogliosi di quello che siamo riusciti a fare, collaborando in modalità virtuale con oltre 50 professionalità diverse, molte delle quali non avevamo neanche conosciuto prima del lockdown.
Credi che questo momento storico abbia cambiato il modo di fruire di alcuni servizi?
In questo momento siamo ancora in una fase transitoria. Finché non ci saranno cure e terapie efficaci per il COVID-19 e successivamente un vaccino, il modo di viaggiare e fare turismo sarà ancora fortemente limitato. Fatta questa premessa, i luoghi della cultura devono investire in comunicazione e promozione. Devono innovare e soprattutto continuare a rimanere “vivi” nella memoria e nella coscienza delle persone. Il virtuale viene in soccorso perché permette alle strutture di comunicare con la sua platea e di fornire contenuti multimediali, interattivi per mantenere l’attenzione delle persone, e creare l’opportunità di generare visite presenziali quando sarà di nuovo possibile. I musei non possono andare “in letargo” e pensare che una volta usciti dalla crisi, tutto torni come prima. Devono mantenere il filo diretto con le persone e generare in loro la voglia di tornare a fruire del nostro splendido patrimonio.
Ci descrivi il progetto che avete lanciato durante la quarantena?
Un progetto ideato completamente in smart working per il Maestro Urbinate: Raffaello. Il museo vanta la collaborazione di circa cinquanta persone che tra, modellatori 3D, animatori, doppiatori, project manager, art director, grafici, web designer, esperti di marketing, innovatori social ed esperti di arte, hanno dato vita a “Raffaello in realtà virtuale”.
Un ambiente 3D costruito appositamente per ospitare Raffaello e le sue opere, uno spazio interattivo visitabile con uno smartphone, tablet, computer e con i caschi per la realtà virtuale.
Un museo vivo e gratuito che apre le porte all’innovazione per rendere più accessibile il patrimonio. Le ventidue opere, grazie ad un sofisticato sistema di realtà aumentata, diventano opere interattive che raccontano la loro storia e quella del Maestro Sanzio. Ogni quadro ha informazioni, audioguide e approfondimenti curati ed illustrati da un noto critico d’arte televisivo, che porta i visitatori alla scoperta di un Raffaello inedito. L’attenzione ai più piccoli non manca mai; utilizzando una particolare tecnica chiamata morphing, abbiamo trasformato alcuni personaggi dei quadri di Raffaello in cartoni animati, così da divenire delle guide speciali per i bambini. L’accessibilità è un elemento importante per noi, infatti il museo Raphaello VR ha previsto una sezione dedicata ai non udenti, che grazie alle videoguide LIS (Lingua Italiana dei Segni) possono fruire delle meravigliose opere del Maestro esposte nella galleria. La Colonna Sonora del museo è stata composta direttamente dentro al museo con un apposito caschetto per la realtà virtuale creando la musica più adatta all’ambiente. Per effettuare una visita immersiva, grazie alla realtà virtuale, basta indossare un cardboard o un caschetto VR, inserire all’interno il proprio smartphone e subito ci si trova catapultati dentro al museo, da qui si può passeggiare andando alla scoperta delle 22 opere e della storia di Raffaello Sanzio cliccando sui vari contenuti multimediali. Un museo unico nel suo genere. Il progetto è stato anche selezionato dal sito di Solidarietà Digitale del Ministero per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione, grazie al quale con un semplice click ci si può collegare al museo e iniziare la visita. Per chi volesse visitarlo ecco il link: http://www.raphaellovr.com/
Secondo te la realtà virtuale sarà la nuova frontiera per gli eventi museali e aziendali?
Non la chiamerei nuova frontiera. In molti casi grandi aziende usano il video conferencing e altre soluzioni digitali da anni per evitare costose trasferte e spostamenti. Sicuramente il virtuale può essere di grande aiuto per creare occasioni e soluzioni propedeutiche per lo sviluppo di qualsiasi business, anche il retail. È anche vero che il “contatto umano” e le interazioni presenziali sono parte integrante della nostra cultura e del nostro modo di fare le cose. Credo che il futuro sarà trovare un equilibrio tra questi 2 elementi, il virtuale e il presenziale.
Credi che ci saranno dei vantaggi per gli imprenditori?
I vantaggi per gli imprenditori e le imprese nascono dall’abilità di saper interpretare questa nuova normalità. Posizionarsi in modo da saper affrontare le sfide che nascono ogni giorno. Le tecnologie devono fornirci supporto e opportunità di sviluppo di business, sono applicabili in qualsiasi settore, serve solo l’inventiva di saper adattare una tecnologia alle proprie esigenze, e a noi italiani di certo non
manca la creatività. L’uso di queste nuove tecnologie ci permette di accorciare i tempi di produzione e commercializzazione di determinati prodotti, ci permette di presentare i nostri prodotti e/o servizi in maniera innovativa e raggiungere mercati in tutto il mondo, senza spostarci. Nell’ambito industriale le opportunità di utilizzo della realtà aumentata e realtà virtuale sono infinite.
L’Italia è pronta a una svolta tecnologica?
L’Italia ha bisogno di una svolta tecnologica. Sono convinto che gli imprenditori sono pronti da tempo, purtroppo le infrastrutture tecnologiche in Italia sono ancora carenti. Come sistema industriale paghiamo il “digital divide” con altri paesi OCSE. Senza banda ultra larga, 5G, connessione rapida, sicura e in grado di “tenere” più connessioni simultanee, il nostro paese rimarrà staccato dai competitor e noi aziende saremo penalizzate. La tecnologia oramai è parte integrante della nostra vita quotidiana, sia personale che professionale. Avere delle infrastrutture adeguate a supportare gli sviluppi tecnologici deve essere la priorità di tutti noi.
Dai un consiglio ad un imprenditore che vorrebbe sfruttare il tipo di tecnologia che voi offrite, ci sono dei passaggi intermedi o il cambiamento è immediato?
Il primo consiglio è quello che gli anglosassoni definiscono “think outside the box”. Pensiamo in maniera creativa a come presentare, promuovere, comunicare il nostro business, che sia beni o servizi. La tecnologia può aiutarci a sviluppare nuove soluzioni di business, raggiungere una platea più vasta o semplicemente velocizzare e ottimizzare i processi interni. Il cambiamento non è immediato o istantaneo, ma è meno traumatico di quello che può sembrare e alla lunga offre grandi benefici.