Dall’ormai remoto 1887, quando il poeta e prosatore borgognone Stéphen Liégeard aveva coniato con estro geniale il termine iconico di Còte d’Azur per definire il tratto di costa che va da Hyères a Mentone, la Costa Azzurra continua a popolare trionfalmente, fra dimore d’artisti e set cinematografici d’eccezione, l’immaginario popolare più corrivo e le memoria culturale più elitaria.

Auguste Renoir
Se Paul Cezanne aveva trovato, nell’austera solitudine assolata e scabra della regione, dominata all’interno da rocce ed ulivi, piccoli borghi e valli ombrose, un rifugio salvifico dall’invadenza d’una umanità ostile e mai compresa appieno, Pierre – Auguste Renoir cercherà il calore e l’inimitabile luminosità della Riviera per distillare quel cantico di carnalità solare e di sensuale poesia che le sue opulente donne e fanciulle in fiore incarnavano con mirabile lirismo.
Paul Signac
Sarà poi Paul Signac, alfiere e interprete di quella declinazione dell’ultimo Impressionismo che si sgrana e frattura in un mosaico di pennellate policrome chiamato Pointillisme ad adottare – letteralmente – il piccolo ed anonimo villaggio di pescatori di Saint – Tropez lanciandolo sulla ribalta d’una inesauribile notorietà che – a distanza d’oltre un secolo – il film di Roger Vadim con Brigitte Bardot protagonista: Et Dieu créa la Femme del 1956 consoliderà con cinematografica efficacia ed invincibile carisma.
Henri Matisse

A Vence, Henri Matisse lascerà quello che definirà, esplicitamente, il suo autentico testamento spirituale: la decorazione interna della Cappella di Santa Maria del Rosario dove le geniali pareti spoglie e candide esaltano le sublimi vetrate color indaco e giallo limone, verde brillante e azzurro indaco, mentre le severe silhouette nere delle figure sacre si esaltano e completano con le tinte smaglianti dei vetri, animati dal sole di Provenza.
Pablo Picasso
Quello stesso spirito di sacralità aveva animato il settantenne Pablo Picasso che a Vallauris, dove s’era stabilito per dipingere con serenità, nella cappella rinascimentale del piccolo castello dei Lascaris, aveva affrescato un suggestivo inno alla Pace ed alla Poesia come ideale epitome del dolente Guernica creato a condannare la brutalità d’ogni guerra e d’ogni tirrannide.
Marc Chagall
L’eterna vena lirica e sapientemente onirica di Marc Chagall non poteva non trovare in Costa Azzurra – nei suoi cromatismi liricamente mediterranei e nella sua luce inimitabile – un nutrimento d’eccezione, e l’artista che aveva fatto della forza romantica e dirompente dell’Amore la sua cifra stilistica più vera e la sua leggenda, si nutrirà di quelle suggestioni di spirito e d’umanità sorgiva che da quasi tre secoli continuano ad incantare visitatori sapienti e turisti occasionali.
Con la forza perentoria della Luce e dei colori del Mediterraneo.