Ora legale, speriamo sia per sempre!

I tempi sembrano maturi per l'adozione dell'ora legale permanente nel nostro Paese, almeno stando a vedere il grande consenso pubblico dell’inziativa ed anche il sostegno della scienza
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La petizione lanciata da Consumerismo No profit e Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) per l’ora legale permanente in Italia ha raccolto già 284mila firme e punta a raggiungere i 300mila entro il 30 marzo. 

 

Petizione da 280mila sottoscrittori

Un vero e proprio plebiscito che dovrebbe spingere il Governo ad ascoltare la voce dei cittadini e abbandonare definitivamente l’ora solare.

I tempi sembrano maturi per l’adozione dell’ora legale permanente nel nostro Paese, almeno stando a vedere il grande consenso pubblico dell’inziativa ed anche il sostegno della scienza e dei tecnici a supporto dei benefici che i promotori avevano argomentato sin dall’inizio della raccolta firme. Oltre alla posizione chiara e netta dei cittadini che si sono espressi al riguardo, si stanno moltiplicando gli interventi da parte della politica, delle imprese e del mondo del lavoro che hanno aderito alla proposta lanciata da Consumerismo e Sima, chiedendo al Governo di muoversi in tal senso”. “In vista del ritorno dell’ora legale il 26 marzo, invitiamo gli italiani a firmare la nostra petizione, e crediamo che il Governo farebbe bene ad ascoltare la voce dei cittadini, abbandonando l’obsoleta strada del doppio orario in favore di un’ora di luce naturale in più che oltre a consentire enormi risparmi in bolletta determinerebbe benefici per l’ambiente e la salute pubblica”.

L’ultima volta?

Gli italiani nella notte tra il 25 e 26 Marzo hanno spostato ancora una volta le lancette dell’orologio un’ora in avanti nella notte. Intanto riparte il pressing sul governo per l’adozione in Italia dell’ora legale permanente. Una possibilità questa prevista dall’Unione Europea – che sulla misura ha lasciato massima discrezionalità ai Paesi Membri – e che secondo gli esperti determinerebbe benefici economici, ambientali e sanitari non indifferenti. 

A lanciare la proposta all’esecutivo di Giorgia Meloni è la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), che assieme a Consumerismo No profit ha avviato una petizione online (con oltre 280mila firme già raccolte) per spingere l’esecutivo a mantenere in vigore l’ora legale tutto l’anno. “A partire dal 26 marzo sarà possibile sfruttare un’ora di luce in più nelle ore serali, con conseguente riduzione dei consumi energetici da parte di famiglie e imprese ed evidenti risparmi in bolletta – spiega il presidente Sima, Alessandro Miani – Solo nel 2023 l’adozione dell’ora legale permanente tutto l’anno produrrebbe nel nostro paese, sulla base delle attuali tariffe elettriche, risparmi diretti in bolletta per 382 milioni di euro, grazie a minori consumi di energia per circa 720 milioni di kwh. Risparmio che salirebbe qualora nel corso dell’anno le tariffe elettriche dovessero subire incrementi”. A tutto ciò – prosegue – si aggiungerebbe “un massiccio taglio alle emissioni climalteranti pari a 200.000 tonnellate di CO2 in meno, equivalenti a quella assorbita piantando dai 2 ai 6 milioni di nuovi alberi, con benefici per la salute umana e planetaria”. Dal 2004 al 2022 il minor consumo di energia elettrica per l’Italia grazie all’adozione dell’ora legale è stato complessivamente di circa 10,9 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2 miliardi di euro, ricorda Sima che sottolinea come il 21 dicembre, il giorno più corto dell’anno, con l’ora solare il sole tramonti a Milano alle ore 16:41 circa, a Roma alle ore 16:38, a Bologna alle 18:36. Una proposta quella sull’ora legale permanente che trova sponda nelle posizioni dei consumatori.

L’incontro con il Ministro dell’energia

 “I tempi sono ormai maturi per l’adozione dell’ora legale permanente nel nostro Paese. Oltre alla posizione chiara e netta dei cittadini che si sono espressi al riguardo, si stanno moltiplicando gli interventi da parte della politica, delle imprese e del mondo del lavoro che hanno aderito alla proposta. Invitiamo gli italiani a firmare la nostra petizione, e crediamo che quando il 30 marzo incontreremo il Ministro queste motivazioni non potranno sfuggire nemmeno alle considerazioni politiche.

Luigi Gabriele 

Esperto di Consumi – presidente di Consumerismo No Profit