Me, myself and I: IED Roma graduate Fashion Show 2023

Il fashion show romano dell’Istituto Europeo di Design è dedicata all’indipendenza e alla libertà espressiva delle nuove generazioni
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Nella suggestiva cornice dei giardini della sede della Scuola romana di Moda dell’Istituto Europeo di Design hanno sfilato i lavori migliori dei neodiplomati in Fashion Design e Design del Gioiello IED Roma, con tematiche sempre più attuali come indipendenza, libertà di espressione, superamento di stereotipi legati a generi ed epoche. “Me, myself and I”  parte dallo studio e dal recupero del vintage per riproporlo con rielaborazioni personali, tecnicamente legato al concetto di indie fashion, ha commentato Paola Pattacini, coordinatrice della Scuola di Moda IED Roma: “Quest’anno i progetti sono nati da percorsi introspettivi e hanno sposato il trend dell’independent fashion. Molti dei progetti in mostra hanno reinventato sapientemente elementi che appartengono al passato, proiettandosi così sul futuro. Lo spirito del fashion show ha unito ai temi centrali della sede romana, legati all’indipendenza e alla sartorialità anche il coraggio che i più giovani hanno nell’esprimere i loro valori”.

Sono Undici le capsule collection presentate dai ragazzi, accompagnate da tre collezioni di accessori e quattro di gioielli. Le proposte di moda dello IED rappresentano una generazione che sta sviluppando nuovi modelli sociali, sempre più inclusivi, i temi sono di grande attualità, la lotta al femminicidio, il superamento dell’identità di genere, la celebrazione del femminile, il body positivity.

Le proposte dei ragazzi

Vitruviana, di Maria Chiara Sorbino – Il progetto, omaggio alla celebre opera rinascimentale di Leonardo da Vinci, è un viaggio attraverso il concetto di perfezione e trasformazione di un corpo.

Dreamstate, di Azzurra Matterazzo – La collezione è ispirata al mondo onirico e alle sue visioni alterate direttamente legate alla mente umana e ai suoi desideri.

Eroticborder, di Giordana Manzi – L’erotismo come felicità fisica, con il corpo da plasmare.

Paper Diva, di Andrea Alessandro – Un progetto dedicato alle dive del XXI secolo, tra l’eccentricità di Elsa Schiaparelli e i colori di Sonia Delaunay.

Aiktu, di Paolo De Stefano – A partire dallo studio della civiltà Babilonese, il lavoro del designer sconfina in un ambiente del tutto contemporaneo, seppur prendendo in prestito forme, colori e texture dal passato.

Riot BZZZ, di Giorgia Scuderi – Una collezione che attraverso silhouette anni ’90 dal sapore grunge/punk, mette in scena l’emancipazione femminile.

Riverse, di Mirko Del Sorbo – La collezione analizza i tabù legati al concetto di amore e sessualità.

Haiku, di Paola Giordano – Il progetto si avvia dagli stereotipi legati ad alcune tipologie di abiti, che spesso finiscono con l’identificare non solo il sesso o l’età ma perfino l’attività lavorativa e l’appartenenza sociale.

L’autre moi, di Luca Di Giacomantonio – Il progetto L’autre moi esplora le definizioni di genere per superarle. La ricerca si sviluppa a partire dalle prime espressioni androgine dell’Antica Grecia per atterrare ai nostri giorni.

L’amore SuperBaby, di Ban Zsofia Klara –Il progetto è un inno alla libera espressione della femminilità attraverso abiti che mixano elementi di costumi ottocenteschi a texture e forme più contemporanee.

Animata Materia, di Dorotea Oddo – La collezione è un viaggio che dall’interiorità arriva alla percezione che il corpo subisce dal mondo esterno. 

Noisess, di Valentina Brunetti – Una collezione basata sul suono, la sua propagazione, le sue forme.

Naturing, di Emma Calce – Una collezione il cui tema centrale è la metamorfosi, termine che fa riferimento a una transizione, un passaggio.

Error, di Lisa Dal Pont – Il lavoro analizza l’errore come occasione e opportunità per scoprire nuove forme di bellezza.

Ied: 50 Anni Di Evoluzione di Marta Ferrara – Cinque collezioni di gioielli, una per ogni decade di storia dell’Istituto Europeo di Design di Roma, per i suoi 50 anni.

Armenergy di Cimitan Susanna e Andaloro Alessia – Capsule collection dedicata alle diverse manifestazioni dell’energia. I volumi della collezione sono ispirati alla Space Age degli anni ’60.

NÜ SHU (Il Linguaggio Segreto Delle Donne), di Jessica Huang – Una collezione dedicata alle donne cinesi, e al loro riscatto dopo secoli di oppressione.

Immaterialità di Irene Milani – Il lavoro è ispirato a Yves Klein, e al concetto di immaterialità e di vuoto molto caro all’artista francese.