Intervista a Luca Impellizzeri: esordio discografico per il cantautore siciliano con “Bellujno”

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È un cantautore ed è siciliano, Luca Impellizzeri, classe 1988, fa il suo esordio discografico con l’album dal titolo “Bellujno”, supportato dall’etichetta discografica Viceversa Records.

Luca non è solo un cantautore, ma anche vocalist, chitarrista e fondatore del duo folk-soul Da Black Jezus, insomma un artista a 360 gradi in grado di parlare ogni linguaggio della musica. E, dalla Sicilia con furore con il suo progetto discografico d’esordio arrivano suoni e melodie con una marcata identità che ruotano intorno al genere rap. “Il sound dell’album vuole essere una connessione ibrida tra western morriconiano, desert blues africano e dark-wave anni ’80. Non manca l’impronta autoriale e vocale che guarda alle diverse forme musicali afroamericane: dal rap al gospel al folk”, ha raccontato il cantante.

Una tracklist ricca di significati con messaggi forti e decisi che oscilla tra sonorità elettroniche sperimentali, synth-punk e venti africani, insomma una coscienza folk che non perde di vista il rap:

1. PROTOBEGINNING
2. OBSOLETE DREAMER
3. HEY, WARMONGER!
4. GREETINGS FROM LYNCHBURG
5. THE WOUND & THE FURY
6. SHE WORE BLACK VELVET
7. BORDERS
8. BELLUJNO

Testi, voce e chitarra di “Bellujno” sono di Luca Impellizzeri, mentre synth, banjo, chitarra, piano, percussioni sono di Cesare Basile. Paolo Ferrarotto è alla batteria in THE WOUND & THE FURY, invece per le altre canzoni alla batteria e alle percussioni c’è Massimo Ferrarotto. Il disco è stato prodotto da Cesare Basile, registrato da Sebastiano D’Amico a Zen Arcade (Catania), mixato da Cesare Basile e Sebastiano D’Amico e masterizzato da Alessandro “Gengy” Di Guglielmo di Zenith (Monza). Infine l’artwork di copertina è di Francesco Toscano.

Fashion News Magazine ha avuto il privilegio di intervistare Luca Impellizzeri e scoprire qualcosa in più sulla sua vita e carriera musicale.

Chi è Luca Impellizzeri e perché ama la musica?

Sono un musicista e scrittore di 35 anni, vivo a Catania. Non è semplice definire il mio rapporto con la musica all’interno di poche righe, però ci provo. Intendo l’arte in generale e la musica in particolare come strumento per tentare di afferrare l’impalpabile, per colmare le distanze, ne parlo in OBSOLETE DREAMER, secondo brano del mio primo album da solista, Bellujno: io posso essere la tua bugia inafferrabile laddove il mondo è lotta meschina”.

La tua musica affonda le radici nella cultura afroamericana. Che cosa ti affascina di queste sonorità e soprattutto perché hai deciso di inserirle nel tuo progetto discografico?

La musica afroamericana ha questa potenza quasi trascendente probabilmente perché ha questa capacità di nutrirsi voracemente di vita, struggle, per dirla in lessico blues. La musica è sempre stata, per il Nero Americano, parte integrante del suo stesso processo storico e culturale, non manifestazione avulsa o secondaria. Questo è tra l’altro un sottotesto concettuale fondamentale alla base del mio secondo romanzo, LA TERRA CHIAMA, una storia gangstablues, come mi piace definirla. Da un punto di vista vocale/autoriale inoltre, mi trovo molto a mio agio con quelle forme musicali”.

Oltre ai sound afroamericani la tua musica è un’interessante fusione di generi dal sapore internazionale. Come riesci a fondere perfettamente la canzone d’autore con il blues e l’elettronica? Lo reputi un semplice talento naturale oppure questa qualità è il frutto di anni di studi e sperimentazioni?

Sì, ritengo sia talento naturale e predisposizione, ma il talento naturale richiede studio indefesso e comunione d’intenti con persone capaci di coglierne appieno la marca personale. La peculiare ibridazione sonora di Bellujno nasce anche grazie al contributo fondamentale di Cesare Basile, produttore artistico dell’album”.

I testi e le parole delle tue canzoni sono sempre molto chiari e ben definiti in cui si riconosce la tua marcata personalità. Quale è secondo te quel messaggio comune denominatore dei brani del tuo album?

Bellujno racconta di un mondo in conflitto, ma lo fa attraverso mondi sonori apparentemente antitetici che in qualche modo comunicano e convergono in musica: il western, il desert blues, il rap, il gospel e gli oscuri anni ’80. Il trait d’union di fondo può essere il problema della comunicabilità all’interno della società contemporanea, ma anche le infinite vie aperte dalla libera e anarchica sperimentazione artistica non legata ad alcuna dinamica commerciale”.

Come e quando nasce il progetto “Bellujno”?

Il progetto BELLUJNO nasce dopo la mia esperienza in duo con Da Black Jezus, band folk-soul sciolta nel 2018. Avevo dei brani già scritti e ho deciso di farne un disco”.

Che cosa deve aspettarsi chi ascolta il tuo disco?

Ciò che non si trova in giro e ciò che non si ascolta in radio”.

Nei miei testi c’è il mio pensiero, il mio sangue, tutto l’amore e l’anima che ho in corpo”, ha affermato Luca; una dichiarazione d’amore per la musica, verso quella musica che va avanti in una unica direzione, quella di unione e universalità.

Alessandra Rosci