Intervista a IOFORTUNATO: esordio discografico per il cantautore all’insegna dell’amor che tutto regge

Nuovo album per il cantautore Io Fortunato dal titolo “La Guarigione”.
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Il cantautore Fabrizio Fortunato, in arte IOFORTUNATO, ha esordito con il suo primo lavoro discografico, dando vita ad un nuovo ed inedito album, “La Guarigione”. “Queste canzoni sono la mia guarigione, il mio primo album”, racconta IOFORTUNATO.

Attivo nel panorama musicale già dal 2011, l’artista vanta esperienze in variegati progetti come la fondazione, insieme a Daniele Lo Coco, Valerio Ragusa e Daniele Schilaci dei Cum Moenia, una band di musica strumentale che lo vede dietro a synth e pianoforte, oppure nel 2013 la partecipazione nei Dryleaf, duo elettrofolk dove si occupa dell’elettronica, e nel 2015 la creazione di Yes/se:f insieme a Salvo Cascio, con il quale arrangia alcune delle canzoni scritte negli ultimi anni, tenute nel cassetto sino ad allora. Il 2020 oltre ad essere un anno difficile per via del Covid che lo obbliga a produrre musica in una stanza di casa adibita a studio, è anche l’anno della svolta: l’incontro provvidenziale e necessario con il noto produttore Roberto Cammarata, già celebrato per il suo lavoro con La Rappresentante di Lista, Omosumo e Cordepazze, dona vita e colori ai suoi pezzi, portandone alla nascita di nuovi e avviando così la vera e propria produzione e l’uscita degli otto brani che compongono la tracklist del primo disco di IOFORTUNATO, “La Guarigione”.

La tracklist di “La Guarigione”:

1. Rosse di fumo
2. Pezzo di cuore
3. CNC (Carne nella Carne)
4. Cappotto verde
5. La guarigione
6. Amore mio
7. Giorni maledetti
8. Il mondo dentro

“La Guarigione” è un disco che unisce pop e tinte elettroniche con un approccio intimista e molto personale, arricchito da arrangiamenti densi ed elaborati. Un’opera che ruota intorno all’elettronica delle drum machine e dei synth che si contrappongono ai fraseggi della chitarra elettrica, al basso elettrico, al pianoforte e agli archi, questi ultimi veicoli di una profonda introspezione che descrive il mood di tutto l’album e che vuole mettere in evidenza il tema che caratterizza tutta la produzione artistica: l’Amore. “L’amore è il sentimento su cui regge l’intero lavoro, la guarigione stessa che attraversa le delusioni, la rabbia, il dolore, la paura. Guarire vuol dire integrare le ferite della vita, ritornare nei luoghi passati, riviverli attraverso gli odori trovando qualcosa di nuovo, di salvato”, ha affermato il cantante.

FashionNewsMagazine ha avuto l’onore di intervistare IOFORTUNATO e di scoprire qualche informazione in più sulla sua vita e sulla sua carriera musicale.

Nel 2020 l’incontro con il produttore Roberto Cammarata ha portato la tua carriera artistica ad un cambio decisivo e radicale. Ti va di raccontarci quel momento?

L’incontro con Roberto Cammarata è stato grazie ad un nostro amico in comune, anche lui musicista, Francesco Incandela che ascoltando alcune delle mie preproduzioni mi ha consigliato di lavorare con Rob. Inizialmente Rob mi fece riflettere più sulle cose che potevamo variare nella mia scrittura, nell’approccio che rimaneva troppo vittima di alcune mie insicurezze, e che quindi oscuravano un po’ ciò che volevo mettere fuori. Da quel momento credo che sia cominciata la mia vera crescita e per questo a Rob devo davvero moltissimo”.

Tra le otto canzoni che compongono il tuo disco “La Guarigione”, quale di queste senti più vicina a te perché legata ad un momento particolare della tua vita?

Sono legato ad ogni singola canzone, perché ognuna di loro ha per me un suo significato profondo, ma volendo rispondere dettagliatamente alla domanda dico “Il mondo dentro” che ho scritto mentre Giulia mia moglie aspettava Beatrice nostra figlia. È stata una canzone che ho cercato profondamente dentro parole che non rendevano giustizia a ciò che portavo dentro, così guardando più in fondo ho trovato in una sorta di confessione il modo giusto per raccontare quel momento”.

Sono ormai più di dieci anni che sei attivo nel panorama musicale. Hai fondato i Cum Moenia, Yes/se:f e hai partecipato nel gruppo Dryleaf, e inoltre hai avuto a che fare con tantissimi professionisti. Quale è l’insegnamento che porti sempre con te dovuto alle tue esperienze passate?

Ogni esperienza è stata importantissima per la mia formazione. I Cum Moenia sono stati la mia prima vera band, ma eravamo troppo giovani e alla fine non siamo riusciti a negoziare le forti differenze caratteriali che ci determinavano, anche se ancora oggi ascolto il nostro disco Yersinia (2015) e mi commuovo. Dryleaf si è concluso perché il cantante Little Gas è andato a vivere in Inghilterra, ma continuiamo a collaborare a distanza. Yes/se:f è stata un’esperienza che mi ha dato molto, ma è stato giusto ad un certo punto cambiare direzione. Tutte queste esperienze sono parte di ciò che sono oggi e di tutto ciò che ho vissuto ne sono immensamente grato”.

Le tue canzoni rappresentano un ponte tra passato e futuro grazie all’uso che fai delle melodie pop e dell’elettronica. Ci sono delle personalità all’interno del mondo musicale da cui trai ispirazione per le tue creazioni?

Da un punto di vista strettamente strumentale, credo che i Depeche Mode siano sempre con me sia consciamente che inconsciamente. È una band che assorbo giornalmente nelle loro sonorità, li ascolto da davvero moltissimo tempo. Tutta la ricerca intorno ai Synth è partita dopo aver conosciuto loro. Naturalmente vengo contaminato da tutti gli altri ascolti che divoriamo nel quotidiano. Durante la scrittura del disco ad esempio ho ascoltato molto “ZABA” dei Glass Animals, “After Hours” di The Weeknd, “La fine dei vent’anni” di Motta, “Afrodite” di Dimartino, e chiaramente tante altre robe con un ascolto meno approfondito”.

Un disco dal forte impatto emotivo, ben scritto e con un sound sognante che accompagna le parole in modo del tutto naturale, facendone risaltare i tratti delicati e intimi che caratterizzano l’arte di IOFORTUNATO; un cantautorato tradizionale che affonda le radici in una musica fresca e rinnovata.