Giocare con le trasparenze è sempre un’arma a doppio taglio, si rischia con molta facilità di cadere nel volgare, eppure sono sempre di più i designer che accettano la sfida. In particolare, ho notato che, durante le ultime collezioni primavera/estate, svelare alcune parti del corpo è diventata una costante, diamo insieme un’occhiata!
Le Trasparenze
Negli anni Sessanta, mentre tutti cercavano di coprire il più possibile il corpo della donna, c’era qualcuno che, invece, aveva deciso di fare il contrario.
Sto parlando di Yves Saint Laurent, precursore di nude look, che incuriosito da questi tessuti così sensuali, impalpabili, decide di osare, anzi, sfidare e, perché no, smuovere gli animi delle persone, ribaltando le carte in tavola.
Nel 1966 arreca scalpore con un minidress ricamato di geometriche linee di paillettes utili a coprire solo il petto e i fianchi.
Ma è nel 1968 che porta sulla passerella couture della Primavera Estate una collezione che lascia tutti a bocca aperta.
Viene ricordata, con una maggior attenzione, una blusa che non lasciava davvero nulla all’immaginazione e che con un enorme fiocco racchiudeva delicatamente il collo.
Un inno al potere delle donne, forti ed emancipate.
In Passerella
Volendo ricordare come tutto ebbe inizio e rendere omaggio a quei particolari che lo hanno reso quel che è oggi, Saint Laurent propone dei body see through.
Acne Studios avvolge la modella con un abito bianco pronto a svelare la lingerie.
Dior utilizza un tessuto a rete nero.
Missoni accosta le trasparenze a tessuti con stampe geometriche.
Blumarine, invece, abbraccia i corpi nudi con abiti in PVC trasparente.
In Boutique
Indossare un capo trasparente può sembrare difficile, l’importante è ricordare di equilibrare l’outfit con un qualcosa di più pacato, semplice.
Dunque, se optate per un top see through, sarà opportuno andare sul basic con la parte inferiore o viceversa.
