Di Dorigiulia Nuzzi
Abuso di sostanze/cause e dipendenza.
Il consumo di sostanze psicoattive anche a scopo non esclusivamente alimentare o terapeutico è parte delle abitudine umane.
E’ il caso del fumo del tabacco, della caffeina o delle bevande alcoliche nella cultura occidentale e del fumo di cannabinoidi o di oppiacei in alcune culture orientali o africane.
Molti ragazzi si avvicinano all’uso di droghe e alcol per curiosità, per sentirsi meglio, per rilassarsi, per ridurre lo stress, per avere una esperienza da condividere con i coetanei, o per sentirsi grandi.
Molto spesso l’uso di queste sostanze è circoscritto a periodi particolari della loro vita o ad eventi stressanti, individuali o familiari.
Per questo motivo è difficile per i giovani pensare che tale esperienza possa diventare un problema o che possa condurre ad un uso sregolato (abuso) o addirittura ad una dipendenza.
Sviluppare una dipendenza significa non avere il controllo sull’uso di una sostanza, sia essa droga, alcol o farmaci.
Al primo livello di gravità di rapporto patologico con una sostanza si trova l’abuso che significa uso improprio.
Si possono realizzare tre casi di uso improprio di sostanza:
- Consumo eccessivo di una sostanza ad ampia diffusione sociale (alcol, caffeina);
- Impiego di un farmaco psicoattivo, ma al di fuori di una necessità terapeutica (es. barbiturici, metadone e morfina);
- Consumo di una sostanza psicoattiva che non ha consumo e diffusione sociale, ne un riconosciuto valore terapeutico (cocaina, eroina, LSD).
Il grado più grave di rapporto patalogico con una sostanza psicotropa è rappresentato dalla dipendenza.
Sul piano somatico, la condizione di dipendenza viene definita da due fenomeni: la tolleranza e l’astinenza.
La tolleranza si verifica quando l’organismo si adatta al consumo massiccio e/o protratto della sostanza con una riduzione dei recettori su cui il composto agisce.
L’astinenza invece si verifica quando viene meno la somministrazione di una sostanza, in un organismo che si è reso tollerante alla sostanza, determina lo scatenarsi della crisi di astinenza.
Il rapporto patalogico con una sostanza psicoattiva dipende essenzialmente da due fattori: il fattore principale che è l’individuo e un fattore secondario, la sostanza.
Nell’individuo, nella storia personale, familiare o biologica si trovano le cause che hanno principalmente determinato la tossicodipendenza.
Il consumo di sostanze psicoattive è indotto dal desiderio o dal bisogno di modificare i propri vissuti psichici. Si va dal tentativo di modulare sentimenti sgradevoli fino all’esperienza psicotica di stati mentali abnormi.
Il soggetto che consuma una sostanza psicotropa è alla ricerca di almeno uno tra i seguenti effetti sulla psiche:
- il controllo di vissuti che gli procurano disagio o perché sgradevoli sebbene siano fisiologici o patalogici (ansia, depressione, percezioni dolorose);
- l’induzione di vissuti positivi (infaticabilità, buon umore, pensieri soavi);
- l’induzione di vissuti al di fuori dell’esperienza umana comune (euforia maniacale, allucinazioni).
Continua a leggere: le sostanze più comuni.