Mara as Muse

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Mario Vespasiani_FNM (1)

Di Ivano Rocco Montrone

Mara as Muse

Mario Vespasiani in storie di viaggiatori, scenari e bagagli.

Una musa che ispira il processo creativo di uno dei più imprevedibili artisti dell’Italia contemporanea. Una esperienza che corre, attraversa luoghi e relazioni.

Ecco che Mario Vespasiani, dopo il progetto di Moto perpetuo, in cui affrontava il tema del viaggio attraverso il superamento dei confini, mediante la ricostruzione di nuove mappe terresti, celesti e di forme che diventano inaspettati strumenti di orientamento, ora ci presenta Mara as Muse, dove approfondisce il senso del flusso continuo che si espande passo dopo passo.

Le antiche carte geografiche, i manoscritti e i paesaggi astratti, diventano ora oggetti di vita reale, preziosi contenitori che il viaggiatore porta con sé e come borse questi manufatti escono dallo spazio istituzionale riservato alle produzioni artistiche per entrare nella vita quotidiana.
Tra meraviglia e stupore, queste opere per forme e colori paiono rigenerarsi all’infinito, complici le geometrie fatte di linee e curve, che creano incroci semplici, punti di una inaspettata armonia.

L’esperienza Mara as Muse si arricchisce anche di un cortometraggio. L’artista Mario Vespasiani attingendo appieno dal proprio estro visionario imprime, nel suo primo cortometraggio, un’impronta chiara che, nella rarefazione estrema dei colori, esalta la carica emotiva di un andamento ipnotico con riferimenti espliciti al mito e al sogno. Il film riprende una giovane donna, che sibillina fluttua in un ambiente naturale, tra boschi, specchi d’acqua e architetture, divenendo parte di quegli elementi che la circondano; così una foglia che danza al vento assume il suo modo di attraversare il paesaggio ed un grillo sembra ripetere quei gesti umani geometrici ed essenziali.

La chiave poetica, le danze silenziose guidano tutto il video, per essere un invito discreto a riscoprire il fascino e il mistero di luoghi tanto familiari quanto inesplorati, mettendo in risalto il ruolo dell’individuo, non più visto come spettatore o come chi è solito attraversare un qualsiasi scenario, ma come anima di un territorio dalla solida identità, che richiama al gesto vitale, sull’eco delle grandi storie che si perdono tra realtà e leggenda.

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