FNM People – Intervista a Mario Crescenzo

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1995

Fashion News Magazine -NPC2.0 copertina

Di Guenda Calderaro

FNM People – Intervista a Mario Crescenzo

NERI PER CASO 2.0

Ascoltare i Neri Per Caso esibirsi dal vivo è un’esperienza incredibile, difficile credere che non ci siano strumenti musicali sul palco. Chi non li ricorda quei ragazzi un po’ timidi e capelloni degli anni ’90 che hanno ossessionato i fan con quel famoso “tichitì”?!Gonzalo Caravano, Mimì Caravano, Mario Crescenzo, Massimo de Divitiis, Ciro Caravano e Daniele Blaquier, (la new  entry del gruppo), rappresentano il mondo “a cappella” in Italia:alla voce è affidata la melodia delle loro canzoni e le vibrazioni che emettono sostituiscono ogni strumento musicale. I Neri Per Caso prendono il nome dal genere di musica che ha influenzato la formazione del gruppo, non certo dall’abbigliamento con cui si esibiscono, quello è solo un “caso”: una contaminazione di musica spiritual,dal gospel al jazz,dal doo-wop americano degli anni ’50 fino alla musica pop contemporanea,riprodotta con uno stile unico e originale. Dopo la vittoria nel 1995 al Festival di Sanremo, sei dischi di platino con il CD “Le ragazze”, 8 dischi incisi, tournée in giro per il mondo e duetti con i più grandi nomi della canzone italiana,la band torna in studio di registrazione col nuovo progetto discografico “NPC 2.0”, prodotto da Elios Registrazioni Audiovisive e distribuito da Sony Music Italy.

Il nuovo album celebra, in chiave moderna, un compendio delle esperienze vissute attraverso una selezione di dodici cover che appartengono al repertorio live del gruppo, tra cui “Englishman in New York” di Sting, “Chandelier” di Sia, “Michelle” dei Beatles, “La vidaes uncarnaval” di Celia Cruz, con due omaggi a Pino Daniele e tre brani inediti:  “Lune per noi”, “Un’altra storia”, “Make Love (sempre con te)”. Quando cantano canzoni come quelle di Pino Daniele, oppure, duettano con la voce originale di Mia Martini in Minuetto, i Neri Per Casotrasmettono emozioni che si trasformano in brividi sulla pelle e il nuovo progetto musicale racconta l’inizio e l’evoluzione della storia di un gruppo straordinario di amici e parenti, uniti da una magica alchimia e dalla passione per la musica. Cosa ha ispirato il nuovo disco dei Neri Per Caso lo chiediamo a Mario Crescenzo, la voce bassa e profonda del gruppo,con cui chiacchierare è come scambiare due parole tra vecchi amici: la comunicazione – si sente – è decisamente nelle sue corde, come la passione per la scrittura e per il giornalismo che mi confida durante la nostra intervista.

Cosa significa “NPC 2.0”?

“Il titolo contiene due significati: il primo richiama il numero “20”degli anni di carriera artistica che abbiamo alle spalle; l’altro, invece, rappresenta il nostro punto di partenza. Éper dire che dopo venti anni non guardiamo indietro ma, piuttosto, stiamo cercando un’evoluzione, un upgrade dei Neri Per Caso in una nuova versione che riparte da zero.”

Dai Crecason ai Neri Per Caso, come nasce la band? Avete subìto influenze musicali da altri gruppi?

“Il gruppo esiste giàdall’89. Il nome originale era Crecason, un acronimo delle iniziali dei cognomi delle nostre due famiglie: i Crescenzo e i Caravano. Con quel nome non avremmo mai avuto successo! Avevamo una lista infinita di nomi, tra cui “I cugini di Campania”– ride Mario al solo pensiero–e abbiamo scelto “Neri per caso” per la musica “black” che ci ha ispirato: dai cori gospel, daiPlatters,dai Jackson five. Come tutti i ragazzi che si avvicinano alla musica, prima di cantare suoniamo. Dagli strumenti musicali al canto a cappella, dai locali di Salerno, al palco di Sanremo e tanti altri in giro per il mondo. Io personalmente, sin da ragazzo, sono stato attratto dalla voce in genere più che dalla musica strumentale; sono sempre stato affascinato dal mondo dei doppiatori, per esempio. Crescendo mi è venuto questo “vocione” da basso e, tutti con una buona musicalità, abbiamo deciso di metterci insieme in modo quasi naturale. Cantavamo anche per le strade, “tu fai cosi, tu fai colà” e si è creata quella magia che ci accompagna da sempre. Canto ancheio, Paolo Conte, Frank Sinatra e Dean Martin, per esempio. Scelgo di solito lo swing ma, ultimamente, mi piace molto la musica country. In passato, ho avuto una passione smodata per la salsa sudamericana, poi per Elvis Presley, e mi piacciono molto i cantautori italiani.”

Aventi anni dalla vittoria del Festival di Sanremo cosa è cambiato?

“Siamo sempre molto affiatati e le nostre famiglie sono molto presenti, adesso ci sono anche i figli. Diciamo che si tratta di una “conduzione familiare”, non perdiamo mai il senso della realtà.Non ci siamo montati la testa, insomma. Siamo maturati moltissimo restando i sognatori di sempre. Col passare degli anni, temevo di diventare più cinico e, invece,è aumentata moltissimo la mia sensibilità e mi emoziono sempre davanti ai nostri fan.”

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Come nascono i vostri brani?

“È un vantaggio essere in sei. Nel processo di creazione di una canzone è importante il confronto e ci troviamo a condividere tutto. Ognuno di noi crea brani inediti che propone al gruppo e, a volte, cicapita di fondere insieme strofe diverse.”

Oggi, come valuti il panorama dei competitors? In molti hanno intrapreso un percorso simile al vostro?

“Di talenti in giro ce ne sono tanti ma si scatenano dei meccanismi strani per cui i riflettori, spesso,vengono puntati su una persona piuttosto che un’altra. Come dice Gianni Morandi “uno su mille ce la fa”. Piacere al pubblico è una commistione di tante cose, ci vuole personalità, carisma, cultura. Nel nostro caso, la gente vede una sorta di surrogato, una sintesi di ciò che realmente siamo. Non mi sento di definirli “competitors”, si stava un po’ soli nella nicchia e l’idea che si stia sviluppando un movimento “a cappella” di cui noi siamo i “padrini” mi fa molto piacere. Per esempio, mi riempie di gioia il ricordo a Singapore di un gruppo musicale del posto che ci ha accolti cantando le nostre canzoni! C’è capitato anche in Venezuela, in Colombia e ogni volta che andiamo all’estero qualcuno ci emula.”

Progetti futuri?

“Il live occuperà la maggior parte del nostro tempo ma abbiamo in cantiere anche altri progetti discografici. Stiamo pensando anche un nuovo tipo di spettacolo e ad altri progetti ambiziosi…”

Da non perdere le performance live di quest’estate: 14 agosto Cantalice (Rieti), 22 agosto Palagiano (Taranto), 27 agosto Panni (Foggia), 30 settembre al Teatro Verdi di Salerno.

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12/08/2016

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