La sesta giornata della Milano Fashion Week FW 2018 è un tripudio di capi cool e show in passerella. Hanno sfilato: Calcaterra, Cristiano Burani, Tommy Hilfiger, Dolce & Gabbana, Laura Biagiotti, MSGM, Au Jour Le Jour, Piccione.Piccione, Marni ed Emporio Armani.
Cristiano Burani: avvolta in un tripudio di rossi, la donna Burani è decisa e di carattere. Tagli asimmetrici sui mini dress si incontrano con lo stivale alto oltre il ginocchio; la pelle lucida sui completi con crop top e coulotte si indossa con il cappotto extra long; gli abiti da sera giocano con le trasparenze e i pull hanno le braccia XL. Must della collezione: il flower bomber identico alla longuette.
Tommy Hilfiger: una sfilata ispirata alla Formula 1, così lo stilista ha deciso di concludere la sua collaborazione con Gigi Hamid portando uno sporty chic sulla passerella. Le modelle, con addosso abiti e costumi da bagno prevalentemente a scacchi, o con colori e temi ispirati alle corse, sfilano su una vera e propria pista. mini chiodi di pelle, righe e scacchi su capi basic come shorts, t-shirt e camice. Il denim torna protagonista e sulla tuta diventa il capo top della collezione. Gonne lunghe e fluide dall’effetto vedo non vedo si indossano con crop top in tessuto tecnico.
Dolce & Gabbana: “Benedette siano le scarpe, laudati siano i vestiti”, i due designer hanno dato vita ad uno show spettacolare con tanto di borse “volanti” a bordo di droni. Altari, statue di angeli e scritta “Fashion Devotion” danno il benvenuto ai capi che parlano… “Fashion Dinner”, “Fashion Eden”, “Fashion is beauty”, “Santa moda”, il tutto accompagnato da abiti esagerati, stratosferici, ricchissimi di arte e applicazioni. Non mancano mise più sobrie, come il tubino midi in seta rosa, accompagnato dal giacchino denim e dalla pelliccia eco. L’eccentricità è la parola chiave, ovunque, dagli occhiali ai cappelli, dalle giacche alle borse.
Laura Biagiotti: consapevole, appassionata e salda nelle sue radici, la donna Biagiotti interpreta molteplici ruoli anche attraverso un guardaroba fatto di pezzi iconici. I cappotti di panno indossano la stampa 3D, gli abiti sono fluttuanti e le camicie di chiffon. Must della collezione: Il cachemire impalpabile, con pezzi sovrapponibili e intercambiabili. Ad essere privilegiati sono i tessuti come tartan, pied de poule e principe di Galles, rieditati con pietre e borchie.
MSGM: stampe, stampe e ancora stampe, un omaggio a Milano quello che porta in passerella Massimo Giorgetti, i suoi luoghi iconici, i bar e quella vita rutilante tipica della città metropolitana. MSGM fa sfilare completi coloratissimi, tute in pelle athleisure e abiti stampa foulard. I pullover sono lunghi fino al ginocchio e si indossano con la gonna plissé; la vera pelle è sulle giacche, sui pantaloni, sui guanti e anche ai piedi, in contrasto con tessuti leggeri come la seta o in pendant con pelle di colore rosso. Must della collezione: la sciarpa maxi con scritta XL.
Au Jour Le Jour: epoche e stili diversi influenzano i capi che, decontestualizzati e reinterpretati in chiave divertente, vengono estrapolati dall’armadio delle “signore” e acquisiscono una seconda giovinezza. Must della collezione: il tutto in uno; il tailleur diventa abito e la giacca è integrata alla camicia e alla gonna. La borghesia viene stravolta grazie ai colori accesi e alle dimensioni maxi delle spille di famiglia. Quella di Au Jour Le Jour è una palette cromatica neutra, composta da grigi, beige, nero, panna e marrone, con un tocco di rosso rubino e rosa bubble gum.
Piccione.Piccione: bolle artistiche sugli abiti aprono la sfilata e si mescolano a bianchi candidi e stampe floreali. La femminilità è esaltata dalla seta, dai micro flowers e dalle trasparenze. I giacchini sono cortissimi e luminosi, abbinati a gonne mini e stivali che coprono la coscia. Anche le righe fanno il loro ingresso, così come i ricami 3D che richiamano l’Oriente. Dettaglio chic: il fiocco maxi tra i capelli.
Marni: in passerella donne di una femminilità dolce, che amano indossare cappotti in vinile, lunghe maglie, abiti di paillettes patchwork e orecchini con lunghe piume. Dedicata a una tribù di donne, una diversa dall’altra, ma unite dalla stessa personalità creativa ma anche fragile. Giacche e gonne di pelle lucida, abiti con cinturoni di cuoio e cappotti extra long pitonati e in pelle color mogano. Sono questi i caratteri predominanti sulla passerella di Marni. La palette diventa color block sulle sciarpe importanti e sulle t-shirt, virando al rosa barbie e al verde menta. Occhi e musi di felini compaiono su giacche e gonne. Must della collezione: le mise bicolor sviluppate in verticale.
Emporio Armani: verdi, blu e neri, la palette è semplice e molto cool. Sfilano in passerella lunghe pellicce ecologiche, in contrasto con mini skirt loggate o con motivi geometrici, capi da giorno con quelli da sera. I colletti assumono una forma circolare, le linee sono pulite e i bottoni della camicia sono diagonali. Fiocchi romantici si contrappongono a gilet punk con borchie e lustrini. Per una moda che ama mixare rigore e scintillio. Cappotti e giacche maschioi vengono indossati con mini gonne e shorts, il gessatovene sdrammatizzato con gli strass, specchi e paillettes. Must della collezione: il tailleur total black con patch in velluto, da indossare sul nude.
Calcaterra: durante defilé si vedono giochi di morbidezze e trasparenze total body. Le forme a uovo caratterizzano gli abiti e conferiscono movimento all’intera figura; presenti anche le finiture metallizzate sui kimoni e le paillettes su abiti lunghi, mai abbandonati dai capi spalla in lana. Black & white sono i colori predominanti, sulle frange, sulla tuta, sul tailleur e sui pantaloni rigorosamente fluidi. Must della collezione: lo chiffon nero sui dettagli di ogni mise.