Di Mano in Mano, il marchio italiano che dona nuova vita all’arredamento vintage e non solo

L’impresa sociale di Milano è specializzata nella compravendita di usato anche all’estero.
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Usato sì, ma di classe, meglio ancora se si tratta di antiquariato, modernariato, design, arte, tutto si può recuperare. Questa è la mission dell’impresa sociale milanese Di Mano in Mano, una formazione di oltre cento persone esperte nella compravendita di pezzi di arredamento. Nata nel 1999 come impresa per lo sgombero degli oggetti dalle abitazioni, e soprattutto dagli scantinati, la cooperativa oggi lavora anche in Cina, Giappone e Stati Uniti, concentrandosi sul ritiro degli arredi e sulla rivendita nelle due sedi: un emporio a Milano e l’altra in provincia, esattamente a Cambiago, che conta ben sei capannoni. “Eravamo in anticipo sui tempi, con una sensibilità forte per l’ambiente e la riduzione dei consumi”, ricordano.

La vendita online si accompagna a quella al dettaglio, e rende attuali i tanti pezzi, anche quelli storici, costosi, fuori mercato, alcuni iconici. Di Mano in Mano dona nuova linfa vitale a mobili, cristalli, porcellane, luci, tappeti, quadri, mantenendone intatta la bellezza originale. All’interno del Salone del Mobile, il brand ha rilevato tutto il magazzino di Spazio ‘900, che stava chiudendo. Da una villa storica di Livorno, abitata da famiglie della comunità inglese locale, hanno acquistato una libreria british del Settecento, mentre da Pavia la Liberia 835 Infinito di Franco Albini, e l’altrettanto famosa poltrona P40 di Osvaldo Borsani. E per restare in tema “passato d’epoca”, sono soliti comprare in contanti.

La scelta vincente è stata la formazione professionale. Recuperavamo pezzi importanti senza avere la giusta preparazione e ci trovavamo davanti a mobili e a oggetti preziosi bisognosi di restauro. Siamo tornati a studiare, specializzandoci in settori e periodi storici diversi. Alcuni di noi sono diventati periti”, racconta Paolo Beretta, responsabile del negozio milanese.